Solo la metà delle aziende italiane ha un budget dedicato alla trasformazione digitale

Ricoh Italia

Solo il 50% delle imprese, nel nostro paese, ha allocato budget dedicati a progetti di trasformazione digitale nonostante l’emergenza Covid-19 li abbia resi necessari per sostenere i nuovi modelli di gestione aziendale. È quanto emerge dalla ricerca People, Process, Place: l’impatto della digitalizzazione e la trasformazione del ruolo degli HR, realizzata da Fluentify insieme a European School of Economics, business school con una sede a Milano.

Se il 43% degli HR manager ha rilevato un’accelerazione dei processi di digitalizzazione della propria azienda a causa dell’emergenza sanitaria, gli investimenti in tal senso non sono invece al passo e questo a causa in particolare (risposta data dal 46% di HR partecipanti al sondaggio) da difficoltà nel cambiamento della cultura aziendale.

“E’ un momento – ha commentato Giacomo Moiso, CEO di Fluentify – particolare e complesso per il settore delle risorse umane che devono gestire cambiamenti radicali in breve tempo cogliendone le opportunità. Il ruolo dell’HR è quindi sempre più strategico, la costruzione di una employee experience efficace fondamentale, così come avvalersi di partner capaci di accompagnare le trasformazioni aziendali con velocità, flessibilità ed efficacia”.

LA FORMAZIONE ONLINE CUSTOMIZZATA E SU LARGA SCALA. Le modalità di lavoro, modificate in breve tempo dall’emergenza sanitaria, stanno cambiando anche il mondo della formazione che deve dimostrarsi al passo con le nuove esigenze di flessibilità e distanziamento. Il 26% delle imprese, ad oggi, non ha ancora implementato un progetto di formazione online e il 57% sta correndo ai ripari con l’intenzione di attivare il prima possibile un sistema di e-learning efficace. Gli HR ritengono prioritaria (69% dei partecipanti) la customizzazione del percorso di formazione per andare incontro a flessibilità e personalizzazione nonché (68%) la qualità di docenti e tutor. Importante anche la semplicità di utilizzo delle piattaforme (39%) e la possibilità di utilizzo su larga scala nonchè di un unico partner per l’intera azienda.

FORMAZIONE LINGUISTICA E MANAGERIALE, ONLINE A VELOCITÀ DIVERSE. La formazione linguistica in azienda è già abituata all’online e l’ultima accelerazione verso il digitale ha confermato un trend già evidente negli ultimi anni. Tra il 72% di coloro che hanno dichiarato di aver implementato un corso di formazione linguistica in azienda, il 58% lo ha fatto sotto forma integralmente digitale, il 38% in formula blended (mix tra in presenza e digitale) e solo il 7% in presenza. Diversa invece la formazione manageriale: il 20% degli HR ha dichiarato di aver scelto per la formazione del top management corsi in presenza o corsi che mixano una formazione in presenza e una formazione da remoto (28%). Anche nella formazione per i “piani alti” la flessibilità è il requisito più richiesto (60%) dai responsabili della formazione seguita a breve distanza dalla qualità dei tutor (57%) e la modalità di somministrazione.

“Il 2021 – aggiunge Donatella Lorato della European School of Economics di Milano – sarà un anno di sfide e di confronto con un cambiamento radicale. Il 55% dei professionisti delle risorse umane vede l’adattamento ai cambiamenti (reskilling) e la crescita delle competenze dei singoli (upskilling) come uno degli aspetti più importanti così come il coinvolgimento dei dipendenti (52%), un fattore sempre più determinante per rendere un contesto fluido e stimolante. Parametri – conclude la Lorato– che dovranno essere monitorati per sviluppare un’offerta formativa che soddisfi le reali esigenze di crescita dell’individuo all’interno dell’organizzazione che rappresenta”.