Le organizzazioni sono sottoposte a fortissime pressioni per ‘fare AI’, ma alla maggior parte mancano ancora gli elementi fondamentali

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DXC Technology ha annunciato un nuovo studio* globale che evidenzia significative contraddizioni nel modo in cui le organizzazioni definiscono le priorità e applicano l’intelligenza artificiale. La ricerca mostra che, nonostante l’AI rappresenti una priorità a livello dirigenziale, molte aziende non dispongono di un business case chiaro, di un modello operativo adeguato e di una governance solida, necessari per trasformare l’ambizione in risultati concreti.

“Le organizzazioni sono sottoposte a fortissime pressioni per ‘fare AI’, ma alla maggior parte mancano ancora gli elementi fondamentali: dati ottimizzati, business case definiti, leadership allineata e un’architettura tecnica adeguata. È per questo che il 94% incontra difficoltà nell’esecuzione e i progetti pilota non riescono a scalare”, dichiara Pete McEvoy, Global Head di AdvisoryX di DXC Technology.

I risultati principali dello studio sull’intelligenza artificiale

  • Il 77% dei leader aziendali afferma che l’AI è una priorità a livello dirigenziale
  • Il 30% prevede di implementare sistemi di AI agentica entro pochi mesi
  • Il 65% non è in grado di costruire un business case aziendale chiaro per l’AI
  • Il 94% incontra difficoltà significative nel distribuire l’AI su larga scala

Questi risultati evidenziano un divario di esecuzione. Sebbene l’AI sia una priorità per i leader aziendali, due terzi delle organizzazioni non dispongono ancora di un business case chiaro, indicando che l’adozione è spesso guidata dalla pressione piuttosto che dai risultati. Il divario emerge non solo a livello di pianificazione, ma anche in cinque aree interconnesse in termini di execution: strategia, focus di implementazione, allineamento della leadership, prontezza organizzativa e capacità tecniche. Per colmare tale divario è necessario trattare l’AI come una priorità esecutiva e orientare gli investimenti verso un valore misurabile. Secondo lo studio, i leader prevedono inoltre trasformazioni significative nel modo in cui l’AI ridefinirà il lavoro e i processi decisionali:

  • Il 50% si aspetta modelli ibridi nei quali l’AI opererà con parziale autonomia, mentre saranno gli esseri umani ad approvare le decisioni critiche
  • Il 31% ritiene che l’AI assisterà principalmente le persone, mentre solo il 15% prevede un’AI pienamente autonoma nel breve termine
  • Entro il 2028, l’81% dei leader si aspetta un aumento della domanda di forza lavoro, in particolare nei settori IT, data management, cybersecurity e sviluppo software, indicando una profonda ridefinizione di ruoli e competenze