Secondo Equinix, le imprese devono puntare su collaborazione, trasparenza e controllo per affrontare le sfide della sovranità dei dati

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La sovranità dei dati si riferisce al principio secondo cui i dati sono soggetti alle leggi e ai regolamenti del Paese in cui vengono raccolti o archiviati. Ciò significa che un’azienda che opera in più giurisdizioni deve orientarsi in un panorama normativo sempre più complesso. Ad esempio, una società statunitense che raccoglie dati degli utenti in Germania o Francia deve rispettare le leggi sulla protezione dei dati di quei Paesi, indipendentemente dalla sua sede centrale.

Questo concetto ha acquisito un’importanza cruciale negli ultimi anni per diversi motivi.
In primo luogo, i governi stanno rafforzando i quadri normativi con lo scopo di tutelare le informazioni sensibili, soprattutto in settori strategici come difesa, sanità e infrastrutture critiche. In secondo luogo, i cittadini richiedono maggiore trasparenza e controllo sui propri dati personali. Infine, l’ascesa dell’intelligenza artificiale (IA) ha intensificato l’attenzione sull’uso, la formazione e la governance dei dati.

Sovranità dei dati e Data Act

Il 12 settembre 2025 entreranno in vigore le principali disposizioni del Data Act dell’UE: norme che vanno oltre la privacy e affrontano il cuore della sovranità dei dati, spostando il baricentro del potere dai produttori e fornitori di servizi direttamente nelle mani dei “creatori” dei dati.

Più nello specifico, secondo gli articoli 3 e 4, gli utenti – siano essi individui o aziende – avranno il diritto legale di richiedere l’accesso diretto ai dati prodotti dai propri dispositivi, mentre l’applicazione dell’articolo 5 garantisce che l’utente possa istruire chi detiene i suoi dati a condividerli con una terza parte a sua scelta – che sia un fornitore concorrente, un istituto di ricerca o una cooperativa locale.

Per le aziende, questo cambiamento apparentemente semplice ha implicazioni profonde, come sottolinea Equinix, azienda attiva a livello globale nel campo delle infrastrutture digitali.

sovranità-dei-dati“Le imprese devono prestare grande attenzione a seguire la rapida evoluzione delle politiche nazionali e regionali riguardo: chi può accedere a determinati dati, come questi vengono raccolti, elaborati e archiviati e da dove sono consultati o trasferiti. Una situazione che si complica maggiormente ogni giorno. A rendere la gestione dei dati ancora più tortuosa c’è inoltre l’enorme mole di informazioni che le aziende utilizzano per addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale. Infatti, alle organizzazioni non basta assicurarsi che i loro dati non vengano utilizzati da sistemi AI non autorizzati, ma devono garantire che i loro modelli utilizzino i dati corretti nei giusti contesti”, dichiara Emanuela Grandi, Managing Director di Equinix Italia.

I consigli di Equinix

Secondo l’azienda, per affrontare con successo le sfide della sovranità dei dati, le imprese dovranno basarsi su tre pilastri fondamentali:

  1. Collaborazione, perché la sovranità non è solo una questione IT. Richiede il coinvolgimento di team legali, di compliance, commerciali e tecnici. Implica inoltre una stretta collaborazione con fornitori di infrastrutture, piattaforme cloud e autorità regolatorie.
  2. Trasparenza, perché sapere dove risiedono i dati, chi vi accede e come vengono elaborati è essenziale. Le organizzazioni devono esigere dai propri fornitori piena visibilità sulla posizione e sul flusso dei dati, insieme a solidi meccanismi di audit e controllo.
  3. Controllo, poiché la sovranità implica potere decisionale. Le aziende devono poter scegliere dove archiviare i propri dati, come proteggerli e quali strumenti utilizzare per gestirli.

Tuttavia, secondo Equinix, la sovranità dei dati può anche trasformarsi in un potente vantaggio competitivo.

Conclusioni

“In questo nuovo scenario, la chiave non è scegliere tra innovazione e conformità, ma integrare entrambe in una strategia coerente. Oggi, le organizzazioni necessitano di un’architettura infrastrutturale digitale ‘naturalmente sovrana’: più flessibile, resiliente e globale, ma che al tempo stesso sia radicata a livello locale, consentendo alle aziende di archiviare ed elaborare i dati esattamente nel Paese in cui vengono generati, trattati e consumati. Questa capacità di ‘localizzare senza isolare’ è cruciale per mantenere l’agilità operativa senza sacrificare la governance. Le imprese che ci riusciranno non avranno solo una maggiore protezione dei propri dati, ma saranno meglio posizionate per competere, crescere e conquistare fiducia nell’economia digitale”, afferma Emanuela Grandi.