
Mentre si attende domani lo stop alle telefonate dai finti numeri mobili italiani grazie allo stop imposto dall’Agcom, in tema di telemarketing già 100.000 cittadini hanno firmato la petizione per dire “stop” ai contratti via telefono, che sarà portata in Parlamento per avviare l’iter legislativo della revisione dei contratti stipulati a distanza. Lo afferma Consumerismo No Profit, associazione promotrice di una petizione online contro il telemarketing aggressivo.
Il telemarketing aggressivo è un vero e proprio mercato, alimentato da operatori del settore – prevalentemente compagnie energetiche, telefoniche, assicurative e di altri servizi e beni di consumo – che commissionano a call center, apparentemente operanti in piena legittimità, il compito di portare a casa risultati numerici rilevanti in qualsiasi modo, anche utilizzando database falsi, esportati o inutilizzabili – spiega Consumerismo – Operatori che spesso fanno sottoscrivere contratti telefonici in maniera fraudolenta violando la normativa di settore.
“L’ultima frontiera è il filtro anti-spoofing che partirà domani 19 novembre, ma sulla reale efficacia di tale misura nutriamo forti dubbi”, afferma il Presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele. “Ci risulta che i carrier internazionali, ovvero quegli operatori che trasportano fisicamente la chiamata estera nel nostro Paese, non avrebbero la tecnologia e non sarebbero in grado di bloccare realmente lo spoofing. Vedremo nei prossimi giorni se tali dubbi troveranno conferma nei fatti. Intanto l’unica possibilità per frenare davvero il telemarketing aggressivo è l’immediata interruzione della validità dei contratti stipulati a distanza, come richiesto da 100mila cittadini che hanno già firmato la petizione online”.


























































