Come Store Builder sta trasformando il mondo del retail in un ecosistema digitale efficiente, sostenibile e predittivo. Intervista al CEO Paolo Brugioni

Paolo Brugioni, CEO e fondatore di Store Builder
Paolo Brugioni, CEO e fondatore di Store Builder

Nel panorama del retail contemporaneo, dove i tempi di realizzazione, la qualità degli spazi e la sostenibilità dei processi fanno la differenza tra successo e ritardo, la gestione del cantiere sta vivendo una vera e propria rivoluzione digitale. Store Builder, general contractor italiano con esperienza internazionale, si trova al centro di questa trasformazione: un’evoluzione che combina l’analisi dei dati, l’intelligenza artificiale e l’esperienza sul campo per rendere i progetti sempre più efficienti, prevedibili e di alta qualità.

Alla guida di questo cambiamento c’è Paolo Brugioni, CEO di Store Builder, che ha scelto di orientare l’azienda verso un approccio completamente data-driven. Un percorso che non riguarda solo la tecnologia, ma anche la cultura organizzativa e la visione strategica: raccogliere e interpretare i dati dei cantieri per anticipare criticità, migliorare la pianificazione, ridurre i costi e aumentare la soddisfazione dei clienti.

Lo abbiamo incontrato per capire come questa trasformazione stia cambiando il modo di costruire spazi retail e quali siano i vantaggi concreti per clienti, partner e team di progetto.

Chi è Store Builder e di cosa si occupa?

“Store Builder è un general contractor specializzato nel mondo retail. Lavoriamo in Italia e all’estero nei settori dell’abbigliamento e accessori, della ristorazione, degli showroom e degli specialty store. La nostra azienda unisce tre anime professionali: i retailer, specialisti di settore; gli architetti, esperti di design e format di store; e gli ingegneri, che gestiscono il progetto nella sua dimensione operativa. Per noi, il “progetto” è la realizzazione stessa del punto vendita”.

Negli ultimi anni vi siete orientati verso un approccio data-driven. Cosa ha spinto questa trasformazione e cosa significa concretamente per voi?

“L’obiettivo di Store Builder è quello di gestire il cantiere nel modo più efficiente possibile. Questo significa pianificare correttamente, prevedere le criticità, monitorare tempi e costi e mantenere un alto livello di efficienza fino alla chiusura del progetto. Per farlo, abbiamo costruito un database proprietario nel quale registriamo dati quantitativi, economici e qualitativi su ogni commessa. Questo ci consente di creare modelli previsionali, confrontare progetti simili e migliorare costantemente la nostra resa”.

Qual è il ruolo dell’intelligenza artificiale in questo percorso?

“Abbiamo iniziato a utilizzare l’intelligenza artificiale per analizzare i dati dei cantieri. L’AI confronta l’andamento di un progetto con i modelli già codificati e segnala eventuali anomalie o ritardi. Man mano che aumentano i casi registrati, la precisione dei nostri modelli cresce in modo esponenziale. È un circolo virtuoso: più dati raccogliamo, più l’intelligenza artificiale diventa efficace nel prevedere, prevenire e correggere i problemi”.

Quali sono gli aspetti più critici nella gestione di un cantiere retail?

“La fase finale è la più delicata. In un cantiere di sei settimane, nelle ultime due spesso lavorano contemporaneamente venti o più persone tra impiantisti, cartongessisti e montatori d’arredo. In quel momento la probabilità di perdere efficienza è altissima. Se non ci sono tempi e pianificazione adeguati, si rischiano extracosti e ritardi. Ecco perché la qualità della pianificazione iniziale è fondamentale: più è precisa, più è probabile chiudere nei tempi, con costi e difettosità sotto controllo”.

Quali benefici concreti porta questo approccio a progetti e clienti?

“Per Store Builder questo approccio significa più efficienza e controllo. Il project manager e il site manager possono gestire più cantieri in parallelo, con meno imprevisti. Sul piano economico, miglioriamo la marginalità grazie a una gestione più razionale delle risorse e degli acquisti. Il cliente, invece, ottiene maggiore qualità, tempi certi e una difettosità prossima allo zero. In diversi casi siamo riusciti a chiudere cantieri con una snag list pari a zero. Un risultato che si traduce in soddisfazione per il cliente e in un vantaggio competitivo per noi”.

Quali sono i prossimi passi di Store Builder nel percorso di trasformazione digitale?

“Il nostro piano per i prossimi 12-24 mesi punta a integrare i sistemi aziendali e quelli dei clienti. Vogliamo automatizzare la raccolta dei dati provenienti dai cantieri e rendere il processo più lean. L’obiettivo è creare un flusso continuo di informazioni che supporti le decisioni operative in tempo reale. Non sarà una macchina completamente automatica, ma una metodologia sostenuta dal sistema: una base solida su cui costruire ogni progetto futuro”.

C’è un messaggio che vuole lasciare ai colleghi imprenditori del settore?

“Sì: oggi il mondo ci impone di continuare a investire. Se vogliamo esserci domani, dobbiamo investire necessariamente in tecnologia, in qualità del lavoro e nelle persone. La dimensione economica è importante, ma altrettanto lo è il benessere in azienda. Sentirsi bene nel proprio posto di lavoro è un valore, e per attrarre nuove risorse dobbiamo garantire equilibrio tra vita privata e professionale. Solo così possiamo costruire non solo cantieri più efficienti, ma anche organizzazioni più solide e sostenibili”.