È stato presentato a Roma il Rapporto ICSC, con proposte concrete per sostenere la competitività digitale attraverso le tecnologie emergenti

Rapporto-ICSC

L’Osservatorio sulle tendenze e le applicazioni del Supercalcolo, progetto dell’ICSC – Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing, realizzato e gestito da IFAB – International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development, ha presentato a Roma, i risultati del nuovo Rapporto Quali policy per le tecnologie strategiche del XXI secolo?sviluppato in collaborazione con l’Osservatorio sulle dinamiche dell’intelligenza artificiale della Fondazione ASTRID.
Il Rapporto ICSC è un documento strategico che si inquadra all’interno delle attività del Centro Nazionale ICSC, il cui principale obiettivo, ovvero favorire l’innovazione e la competitività del Sistema Paese dotandolo di una infrastruttura cloud di supercalcolo e delle necessarie competenze, è perseguito anche attraverso l’analisi dell’impatto sociale, economico e normativo delle tecnologie emergenti e l’elaborazione di raccomandazioni volte a supportare l’operato dei policy makers.

Al lavoro per la competitività digitale dell’Italia

L’iniziativa ha infatti riunito istituzioni, esperti e rappresentanti del mondo accademico e industriale per discutere le priorità di policy necessarie a garantire un posizionamento competitivo dell’Italia e dell’Europa nello sviluppo delle tecnologie emergenti – dal supercalcolo all’intelligenza artificiale, dal quantum computing alla sostenibilità digitale.

Le raccomandazioni espresse dal Rapporto ICSC illustrano l’importanza di un’azione strategica mirata per sostenere la competitività digitale dell’Italia e delle sue PMI (ma anche imprese medio-grandi), garantendo che il Paese possa beneficiare pienamente dell’innovazione tecnologica.

La transizione digitale rappresenta una sfida, ma anche un’opportunità, per rilanciare il sistema produttivo nazionale, su base territoriale, e garantire un futuro più resiliente e innovativo.

Le raccomandazioni del Rapporto ICSC

Nell’elaborazione delle raccomandazioni di policy del Rapporto ICSC, quattro sono le categorie chiave analizzate per la trasformazione digitale e la competitività economica delle PMI: strategia digitale, Big Data, High-Performance Computing (HPC) e Cloud. Le politiche di supporto in questi ambiti possono ridurre il divario tecnologico, promuovere l’innovazione e favorire una crescita economica sostenibile e inclusiva.

Da questa analisi emergono alcune leve di intervento pubblico per l’ecosistema digitale italiano.

Innanzitutto, occorre promuovere una regolazione nazionale armonizzata con il quadro europeo, evitando maggiori complessità per la compliance alle norme per il digitale. Il percorso auspicato è quello di una semplificazione della regolamentazione, un coordinamento tra i vari testi di settore e un focus dell’ambito nazionale sulla fase di attuazione, con politiche locali per le PMI.

La regolazione è collegata al disegno di una politica industriale per l’ecosistema digitale che deve prendere forma rapidamente. Occorre definire un piano di lungo periodo improntato ad una visione di sistema, con focus specifico sui semiconduttori, sulle infrastrutture fisiche (reti per la connettività, data center) e virtuali (cloud, in primo luogo), nonché sull’interoperabilità delle piattaforme. 

Secondo il Rapporto ICSC, è inoltre auspicabile diminuire la dipendenza da hardware statunitensi e asiatici, ove possibile, con iniziative specifiche che continuino a supportare tale impegno.

Regolazione e politica industriale devono essere inoltre accompagnate da quelle che vengono definite misure di contesto. Tra queste spicca la necessità di investimenti crescenti nella formazione in materie STEM (tanto nell’educazione scolastica, quanto in un reskilling e upskilling dei lavoratori), la collaborazione tra imprese e settore pubblico e un intervento sui costi dell’energia e una revisione delle procedure di connessione alla rete, disegnate avendo a mente un contesto tecnologico ormai obsoleto.

L’Italia ha già cominciato a intraprendere il percorso delineato dal Rapporto ICSC

Il Governo sta promuovendo iniziative specifiche per una strategia italiana per l’intelligenza artificiale, oltre che per il cloud, mentre è stata varata la nuova strategia italiana per le reti a banda ultra-larga.

È molto importante che di questo sviluppo possano beneficiare anche i territori. In questo contesto, appare rilevante potenziare le infrastrutture locali di HPC e cloud, consentendo un accesso più diffuso e facilitato alle imprese, nonché sostenere la transizione verso modelli di Edge Computing per migliorare la sicurezza, la localizza zione dei dati e l’autonomia tecnologica.

Per favorire migliori condizioni di sviluppo delle PMI, appare inoltre necessario garantire l’accesso a infrastrutture di calcolo avanzate attraverso modelli federati di IA e piatta forme EuroHPC aperte a questo tipo di aziende; incentivare la formazione di competenze specialistiche, per favorire l’adozione di tecnologie digitali nelle filiere produttive locali e semplificare l’accesso ai fondi nazionali ed europei dedicati alla trasformazione digitale, riducendo gli oneri burocratici e offrendo strumenti finanziari su misura.

Dichiarazioni

Siamo impegnati a creare ecosistemi di innovazione incentrati su modelli di cooperazione pubblico-privato, che mettano in contatto Università e Centri di ricerca con le PMI. Il percorso per lo sviluppo digitale del nostro Paese deve essere collaborativo e condiviso e alimentato con iniziative legislative e industriali dedicate”, dichiara Marco Becca, Direttore Generale di IFAB.

Il Rapporto ICSC rappresenta un contributo prezioso per il Centro Nazionale ICSC e si inserisce in piena coerenza con il percorso avviato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, attraverso il PNRR, per costruire una solida infrastruttura nazionale di Supercalcolo e Quantum Computing. Questa infrastruttura costituisce il cuore tecnologico su cui si fondano autonomia digitale, innovazione e competitività del Paese e delle sue imprese. Perché possa esprimere appieno il suo potenziale, è necessario accompagnarla con azioni mirate volte a rafforzare la collaborazione pubblico-privato, facilitare l’accesso alle infrastrutture complesse, sostenere la formazione e lo sviluppo delle competenze, e semplificare i processi amministrativi e di rendicontazione per favorire un più agevole accesso ai finanziamenti. In questa prospettiva, il lavoro congiunto dell’Osservatorio ICSC con Astrid rappresenta un passo significativo per tradurre la visione in proposte concrete verso un ecosistema aperto, collaborativo e orientato al futuro”, aggiunge Daniela Gabellini, Direttore Generale Centro Nazionale ICSC.