
WordPress alimenta oltre il 43% dei siti web nel mondo e rappresenta spesso la scelta preferita per le piccole e medie imprese (PMI) grazie alla sua convenienza, flessibilità e alla vasta gamma di plugin disponibili. Tuttavia, proprio questa popolarità lo rende uno dei bersagli prediletti dai cybercriminali. Una delle vulnerabilità più gravi e sottovalutate di WordPress non riguarda il software principale, bensì i suoi plugin.
Nel 2024, il gruppo Balada Injector ha compromesso più di 20.000 siti WordPress nella prima metà dell’anno, sfruttando iniezioni di codice JavaScript per lanciare attacchi malevoli. E non si tratta di un episodio isolato: nello stesso periodo sono state segnalate 7.964 vulnerabilità all’interno dell’ecosistema dei plugin di WordPress. Dati che dimostrano come i plugin non aggiornati non siano un semplice fastidio tecnico, ma un punto d’ingresso privilegiato per attacchi in grado di bloccare intere attività.
Vulnerabilità nei plugin di WordPress
Gruppi criminali come Balada Injector non prendono più di mira solo le grandi aziende. Oggi utilizzano strumenti automatizzati per scansionare la rete alla ricerca di siti vulnerabili, molti dei quali appartengono a PMI che non dispongono di un team di sicurezza interno.
Secondo le analisi e la telemetria globale di ESET, sono state rilevate numerose attività malevole legate a varianti del malware Balada Injector, che sfruttano vulnerabilità note in plugin molto diffusi come Popup Builder. Dopo l’infezione, il codice JavaScript malevolo reindirizzava gli utenti verso siti dannosi, apriva backdoor e permetteva ai criminali di mantenere l’accesso agli account amministrativi senza essere scoperti. Gli attacchi hanno avuto portata globale, con un’intensa attività in Europa e negli Stati Uniti.
Le falle sfruttate non sono zero-day sconosciute, ma vulnerabilità ampiamente documentate e ricorrenti nei plugin WordPress: cross-site scripting (XSS), SQL injection (SQLi), remote code execution (RCE) ed escalation dei privilegi. Ciascuna di queste può consentire ai criminali di manipolare i contenuti del sito o persino prenderne il controllo completo.
Perché è un rischio concreto per le PMI
Le PMI rappresentano per i cybercriminali un obiettivo facile: gestiscono dati preziosi – dai pagamenti alle informazioni dei clienti – ma spesso non dispongono delle difese avanzate tipiche delle grandi imprese. Questa combinazione le rende particolarmente vulnerabili.
Ignorare gli aggiornamenti dei plugin può avere conseguenze pesanti. I plugin obsoleti contengono spesso vulnerabilità note e già sfruttate attivamente, e diventano così una porta d’ingresso per attacchi che compromettono l’integrità dei sistemi. Una manutenzione regolare è quindi indispensabile per ridurre il rischio. Nei casi più gravi, i siti compromessi vengono utilizzati per diffondere ransomware, minare criptovalute o fungere da base per campagne malware su larga scala.
Questi incidenti non solo interrompono le attività aziendali, ma possono comportare sanzioni ai sensi del GDPR in caso di violazione di dati personali, compromettere la fiducia dei clienti e provocare lunghi periodi di inattività. Senza servizi di Managed Detection and Response (MDR), molte PMI non dispongono degli strumenti e della rapidità necessari per individuare e bloccare le minacce in tempo, trasformando una vulnerabilità gestibile in una violazione costosa.
Come potenziare la sicurezza dei plugin
Mettere in sicurezza WordPress non richiede budget elevati. Con i giusti processi, strumenti e accorgimenti, è possibile trasformare la gestione dei plugin in un punto di forza.
- Aggiornare regolarmente i plugin
Gli aggiornamenti rappresentano una delle difese più efficaci. Spesso includono correzioni per vulnerabilità già sfruttate. Per evitare interruzioni, è consigliabile testare gli aggiornamenti in un ambiente di staging prima della pubblicazione.
- Monitorare il sito e le attività
Un buon livello di protezione richiede il monitoraggio continuo delle vulnerabilità, il blocco degli accessi non autorizzati e l’analisi delle attività sospette. I certificati SSL, da soli, non bastano a garantire la sicurezza del sito.
- Gestire i plugin con attenzione
Ogni plugin aggiunge una potenziale superficie d’attacco. È fondamentale rimuovere completamente quelli non più utilizzati, non solo disattivarli. Quando si installano nuovi plugin, è bene verificare la data dell’ultimo aggiornamento, le recensioni degli utenti, la compatibilità con la versione più recente di WordPress e la reputazione dello sviluppatore.
- Implementare controlli di accesso efficaci
Anche la password più complessa può essere compromessa. L’uso dell’autenticazione multifattore (MFA) è quindi essenziale. È altrettanto importante adottare il principio del minimo privilegio (Principle of Least Privilege, PoLP), limitando i permessi utente a ciò che è strettamente necessario. WordPress consente di applicare questo approccio attraverso il suo sistema di ruoli, utile per mantenere separati i livelli di accesso e le responsabilità.
- Formare il team
La sicurezza di un sito dipende anche dalle persone. È importante formare i dipendenti a riconoscere tentativi di phishing, rispettare le procedure di aggiornamento e backup, e segnalare tempestivamente comportamenti sospetti.
Una sicurezza accessibile a tutte le imprese
Rimandare o trascurare gli aggiornamenti di sicurezza di WordPress significa esporsi a rischi come quelli generati dal gruppo Balada Injector. La buona notizia è che proteggere il proprio sito è possibile: aggiornamenti regolari, gestione proattiva delle vulnerabilità, controlli di accesso solidi e formazione per gli utenti rappresentano la base di una strategia efficace.
Ma la tecnologia da sola non basta. Poiché le minacce evolvono costantemente, anche le difese devono adattarsi. Collaborare con vendor di sicurezza affidabili è un passo strategico. Aziende come ESET offrono soluzioni basate su telemetria avanzata, threat intelligence e rilevamento proattivo, che consentono alle PMI di mantenere alti livelli di protezione senza dover disporre di un team interno. Che si tratti di protezione degli endpoint o di servizi gestiti, la cybersecurity è oggi un elemento essenziale per garantire la continuità operativa, tutelare la fiducia dei clienti e assicurare la compliance.
Di Sabrina Curti, Marketing Director di ESET Italia


























































