
Nei settori più impattati dall’AI, il fatturato per dipendente cresce tre volte di più rispetto ai settori meno esposti. L’intelligenza artificiale rende così i lavoratori più preziosi, produttivi e meglio retribuiti nei loro salari, anche nei ruoli più automatizzabili. È quanto emerge dal PwC Global AI Jobs Barometer 2025, ricerca che si basa sull’analisi di quasi un miliardo di annunci di lavoro provenienti da sei continenti per mappare l’impatto dell’AI nel mondo professionale, a livello individuale e aziendale.
Dall’adozione su larga scala dell’AI generativa nel 2022, la produttività nei settori più esposti all’intelligenza artificiale – come i servizi finanziari e il software – è quasi quadruplicata: dal +7% registrato nel periodo 2018-2022 al +27% rilevato dall’analisi nel periodo 2018-2024. Al contrario, nei settori meno esposti all’AI – come l’industria estrattiva o l’ospitalità – la crescita della produttività è leggermente diminuita, passando dal +10% al +9%.
I dati rilevati dalla ricerca PwC mostrano che nelle aziende dei settori più impattati dall’AI, la crescita del fatturato e salari per dipendente è tre volte superiore rispetto a quella dei settori meno esposti.
Alessandro Caridi, Digital Innovation Leader di PwC Italia, ha dichiarato: “La nostra ricerca mostra che l’intelligenza artificiale sta già creando valore per le imprese. E siamo solo all’inizio di questa trasformazione. L’adozione su larga scala dell’Agentic AI, con la giusta combinazione di tecnologia e cultura aziendale, può generare opportunità straordinarie per reinventare il lavoro e creare nuovo valore anche nei salari dei lavoratori”.
Crescono i posti di lavoro impattati dall’AI (+38%), anche nei ruoli automatizzati, e i salari
Contrariamente alle aspettative, la ricerca PwC registra un aumento significativo dell’occupazione nelle posizioni legate all’AI. Tra il 2019 e il 2024, i posti di lavoro impattati dall’AI sono aumentati del 38%, valore estremamente significativo sebbene inferiore al tasso di crescita occupazionale registrato nelle professioni non esposte a questa tecnologia (+65%).
All’interno delle categorie professionali più impattate dall’AI, i lavori si dividono in due gruppi: quelli automatizzati, in cui alcune mansioni possono essere svolte dall’AI, e quelli potenziati, in cui l’AI affianca il lavoratore, aiutandolo a essere più efficace. In entrambi i casi, tra il 2019 e il 2024, il numero di posti di lavoro è cresciuto in tutti i settori industriali analizzati, con una crescita più rapida per i ruoli potenziati.
I salari crescono il doppio nei settori più esposti all’AI
Nei settori più esposti all’intelligenza artificiale, i salari stanno crescendo a un ritmo doppio rispetto a quelli meno esposti. Gli aumenti riguardano sia i ruoli che possono essere automatizzati sia quelli in cui l’AI affianca il lavoro umano.
Inoltre, in tutti i settori analizzati dalla ricerca PwC i lavori che richiedono competenze in ambito AI offrono retribuzioni più alte rispetto a ruoli analoghi che non le richiedono. Nel 2024 il cosiddetto ‘premio di produzione’ medio è salito al 56% per le posizioni con competenze AI, rispetto al 25% rilevato nel 2023.
Gli annunci di lavoro per ruoli con competenze AI aumentano del 7,5%
Nonostante il calo generalizzato degli annunci di lavoro (-11,3%) a livello mondiale, gli annunci per le posizioni con competenze AI continuano a crescere più velocemente della media, con un aumento del 7,5% rispetto al 2023.
Alessandro Caridi, Digital Innovation Leader di PwC Italia, ha commentato: “Spesso si pensa che l’Intelligenza Artificiale possa diminuire drasticamente i posti di lavoro, ma i risultati della nuova edizione dell’AI Job Barometer mostrano che l’occupazione sta crescendo in quasi tutte le categorie esposte all’AI, incluse quelle ritenute altamente automatizzabili. L’AI quando utilizzata in modo consapevole e critico permette ai lavoratori di moltiplicare il proprio contributo e concentrarsi su compiti più complessi e di maggiore responsabilità. Con una buona preparazione, sia le aziende che i lavoratori possono adattarsi al cambiamento, ripensare i propri ruoli e diventare protagonisti nei rispettivi settori, soprattutto ora che le possibilità offerte dall’AI sono sempre più chiare”.
Nelle professioni collegate all’AI competenze richieste stanno cambiano
Nonostante il quadro positivo in termini di produttività, salari e occupazione, la ricerca PwC evidenzia la necessità per lavoratori e aziende di adattarsi a un ritmo di cambiamento molto più rapido. Le competenze professionali richieste dai datori di lavoro stanno cambiando il 66% più velocemente nei ruoli esposti all’AI, rispetto al 25% registrato nell’edizione precedente dello studio.
Anche i requisiti per avere successo nei ruoli impattatati dall’Intelligenza Artificiale stanno cambiando. La domanda di lauree e specializzazioni da parte dei datori di lavoro è in calo per tutti i ruoli, ma in modo più marcato per quelli esposti all’AI. Tra il 2019 e il 2024 la richiesta di lauree nelle posizioni lavorative potenziate dall’Intelligenza Artificiale è diminuita del 7% (dal 66% del 2019 al 59% del 2024) e del 9% per i ruoli automatizzati (dal 53% al 44%).
I risultati della ricerca PwC mostrano che in ogni paese analizzato ci sono più donne che uomini nei ruoli esposti all’AI, generando di conseguenza una pressione maggiore per l’aggiornamento delle competenze, con la necessità di programmi di upskilling mirati per le lavoratrici.
Alessandro Caridi, Digital Innovation Leader di PwC Italia, ha dichiarato: “Il rapido progresso dell’AI non sta solo trasformando i settori industriali, ma sta cambiando radicalmente le caratteristiche della forza lavoro e le competenze richieste nel mondo professionale. Non si tratta di un fenomeno transitorio che i datori di lavoro possono ignorare, ma di una realtà destinata a intensificarsi con lo sviluppo tecnologico. Senza investimenti di upskilling e reskilling mirati, le competenze AI del personale rischiano di diventare obsolete rapidamente, molto più di quanto accade con altri strumenti e tecnologie. Occorre investire ampiamente nella formazione e nella creazione di nuove competenze, anche nei casi in cui si versano premi salariali per attrarre i migliori talenti”.
L’imperativo aziendale dell’AI secondo PwC
Per accelerare la crescita e cogliere le opportunità offerte dall’AI, il PwC Global AI Job Barometer individua cinque azioni chiave per le imprese:
- Utilizzare l’intelligenza artificiale per la trasformazione dei modelli di business aziendali
- Trattare l’AI come una leva per la strategia di crescita, non solo per l’efficienza operativa.
- Privilegiare l’Agentic AI, in grado di agire e raggiungere obiettivi in modo autonomo con una supervisione limitata.
- Dotare la forza lavoro delle competenze necessarie per sfruttare al massimo il potenziale dell’AI
- Sfruttare il potenziale trasformativo dell’AI, rafforzando la fiducia aziendale nei confronti di tecnologie e strumenti digitali