Quella tra Intelligenza Artificiale Generativa e Neuromarketing è una collaborazione possibile, ma la ricerca di mercato resta insostituibile

neuromarketing

L’Intelligenza artificiale generativa descrive ciò che vede ma non ciò che accade nella mente del consumatore. Il neuromarketing, diversamente, estrae i dati comportamentali legati alle emozioni e ai processi inconsapevoli alla base delle decisioni del cliente. Si può dire che è questa la sintesi di Next Intelligence, la giornata di lavori dedicati al Neuromarketing che si sono tenuti all’Innovation Hub di Lomazzo, in provincia di Como. Il workshop è stato ideato da SenseCatch, società di ricerca e neuromarketing basata nell’Innovation Hub di Lomazzo, specializzata nello studio del comportamento del consumatore, in collaborazione con AINEM (Associazione Italiana di Neuromarketing) e C.NEXT, Sistema nazionale di poli d’innovazione che sviluppa progetti di trasferimento tecnologico per sostenere la transizione e lo sviluppo delle imprese.

I punti salienti di Next Intelligence

Tra i discussant dei panel Antonio Romeo, Dirigente Area Innovazione e Digitale, Registro Imprese presso UNIONCAMERE, Stefano Soliano, A.D. di C.NEXT, Andrea Ciceri, SenseCatch Founder & President.

È stato messo in evidenza che, attraverso tecniche neuroscientifiche e strumenti di analisi avanzati, si possono comprendere non solo ciò che i consumatori dicono, ma ciò che realmente provano e pensano — anche a livello inconscio — durante l’esperienza con un brand: “Il processo decisionale avviene prevalentemente senza un coinvolgimento dei processi controllati e razionali” (Kahneman, 2011).

Le attuali tecnologie e le conoscenze neuroscientifiche, è ancora emerso nel corso della mattinata, permettono di esplorare la dimensione emozionale e inconsapevole in modo oggettivo e preciso. Integrando questi dati con interviste in profondità si ottiene un quadro completo dell’esperienza del consumatore.

Come AI e Neuromarketing possono collaborare

Attraverso ricerche quantitative estensive online, è possibile raccogliere dati su campioni molto ampi, nell’ottica di conoscere le caratteristiche del mercato, per esempio il posizionamento del brand e di quello dei competitor, effettuare confronti tra target diversi oppure affiancamenti cross culturali nel caso in cui, per esempio, si vogliano raggiungere mercati internazionali.

D’altra parte, grazie agli algoritmi predittivi e alla disponibilità di grandi quantità di dati, l’AI consente di simulare e prevedere le reazioni emotive e visive degli utenti senza la necessità di coinvolgerli fisicamente. Questa evoluzione rende il neuromarketing più accessibile e scalabile, efficiente e in grado di offrire esperienze sempre più personalizzate. Nello stesso tempo, l’ottimizzazione delle campagne pubblicitarie e delle strategie di comunicazione può essere un fattore che connota la “collaborazione” tra Neuromarketing e Intelligenza Artificiale.

Questa tipologia di sviluppo è sottesa dal passaggio dal concetto di “attenzione”, che ha l’obiettivo di intercettare l’inconscio del consumatore, a quello di ”intenzione”, che si articola sulla base di registri predittivi in grado di configurare preventivamente il consumatore e le esigenze che realmente lo definiscono.  L’AI risulta un fattore indispensabile per abilitare un cambio di mentalità strutturale, permettendo di creare strategie basate su dati concreti e risposte predittive.

Con la crescente integrazione tra neuroscienze, AI e big data, risulta sempre più necessario mantenere standard di trasparenza elevati. L’International NeuroMartech Observatory si propone di definire regole chiare, per tracciare un perimetro “etico” come benchmark per lo sviluppo sostenibile delle neuroscienze.

Dichiarazioni

Stefano Soliano, AD di C.NEXT, società benefit e startup innovativa capogruppo di un sistema di poli d’innovazione nazionale, ha dichiarato: “Attraverso l’organizzazione di questo evento abbiamo voluto stimolare un confronto franco e costruttivo su una materia così dirompente come il rapporto tra neuroscienze e IA generativa applicate al marketing. Un ruolo fondamentale in questo senso è svolto dal Next Marketing LAB di C.NEXT, il luogo dove le imprese possono approfondire questi temi, conoscere le tecnologie e farne esperienza pratica per metterne a fuoco le possibili applicazioni alla propria realtà specifica. La conoscenza e l’esperienza diretta sono il primo passo necessario per lo sviluppo dell’innovazione in azienda e anche per superare molti equivoci che la velocità dello sviluppo delle tecnologie può generare”.