L’editore del Wall Street Journal si differenza dalla concorrenza raccogliendo, gestendo e applicando i preziosi insight dei dati

Dow Jones spiega l'importanza dei dati nell’industria dei media

Gli ultimi 20 anni hanno visto una vera e propria rivoluzione nel mondo dei media. Oggi è possibile leggere le notizie del giorno o approfondire gli argomenti a cui si è interessati sui media tradizionali, ma anche attraverso app e servizi su dispositivi come smartphone e tablet. Dow Jones comprende il valore dei dati e ha deciso di raccoglierli, gestirli e di applicarne i preziosi insight – facendone un elemento differenziante rispetto alla concorrenza.

Come afferma il Data Visionary Ramin Beheshti, Chief Product e Technology Officer di Dow Jones Group, “noi tendiamo ad definirci come una media organization – un’organizzazione che diffonde informazioni, ma in realtà siamo una data company: ciò che facciamo giorno per giorno si concentra sulla creazione di dati a cui i nostri consumatori vogliono davvero avere accesso.”

Dow Jones rappresenta una via di accesso alle informazioni, grazie ad una tecnologia in continua evoluzione, a un flusso di dati personalizzato, a sistemi di consegna e a soluzioni integrate. Unendo tutto questo ad una ricerca alimentata dall’uomo, ad un giornalismo pluripremiato e agli insight finanziari degli esperti, si può ottenere una formula in grado di fornire le informazioni che più interessano ai consumatori ogni giorno, in ogni momento e ovunque ne abbiano bisogno.

Secondo Beheshti, “Dow Jones è sempre stata all’avanguardia dell’innovazione, e la nostra filosofia è essere coraggiosi e fare scommesse audaci.”

L’intersezione tra data technology e il mondo dei media

Riuscire a determinare come e quando i consumatori vogliono avere accesso ai dati rappresenta l’opportunità rivoluzionaria che guida lo sviluppo e l’innovazione del prodotto di Dow Jones. La chiave per il successo sta nel rimanere un passo avanti rispetto alle domande in continuo mutamento (e spesso imprevedibili) dei loro lettori.

Potrebbe non essere così sorprendente che un’azienda fondata nel 1882 da tre giornalisti prenda così sul serio questa responsabilità. Per Dow Jones, i dati funzionano da spina dorsale e fondamenta per qualsiasi cosa si faccia, ed è il motivo per cui ha portato con sé NetApp lungo questo percorso durante gli ultimi 15 anni.

Durante questo periodo, i cambiamenti tecnologici hanno costretto ogni media e testata giornalistica nel mondo a modificare il proprio approccio nei confronti della tecnologia, ma per quanto riguarda Dow Jones non si tratta solo di adattarsi; si tratta di mantenere la sua leadership e di fornire le informazioni di cui i consumatori hanno bisogno, nel formato che preferiscono e richiedono.

Mantenere una flessibilità basata sulla tecnologia in un mare di possibili scelte

“Nel corso della nostra partnership c’è stata una straordinaria proliferazione della tecnologia e un’esplosione di opzioni per i consumatori, prosegue Beheshti. NetApp non solo offre una tecnologia innovativa ma, in quanto agnostici in un mare di preferenze molto specifiche, sono in grado di aiutare un CTO o un CIO a rimanere flessibili nella scelta della tecnologia da usare.”

Questa flessibilità è stata fondamentale durante l’accelerazione verso il Cloud di Dow Jones. Con la sua enorme quantità di dati, l’infrastruttura di Dow Jones deve poter garantire accesso continuo, affidabilità, velocità e cybersecurity all’avanguardia.

“NetApp ci permette di sperimentare diverse tecnologie e di archiviare e spostare i dati in modo più facile e sicuro. Questo tipo di flessibilità è rivoluzionaria nel momento in cui si cerca di muoversi velocemente in un ambiente che cambia quasi alla stessa velocità”, ha affermato Beheshti.

“L’obiettivo della tecnologia non è quello di avere qualcosa di cui vantarsi – chi ha il sistema più grande o più veloce – ma di determinare come quella tecnologia possa aiutare i consumatori a prendere decisioni più consapevoli.“Passiamo meno tempo a preoccuparci di come e dove i dati vengono immagazzinati e molto più tempo a focalizzarci sulla creazione di una vera customer experience”, conclude Beheshti.