La FCI vuole che Fastweb, Vodafone, Telecom e Wind rimborsino i consumatori entro 15 giorni, o agirà in giudizio

Federazione Consumatori Italiana: diffida sulle bollette a 28 giorni

La Federazione Consumatori Italiana ha imposto un ultimatum a Fastweb, Vodafone, Telecom e Wind sulla questione delle bollette a 28 giorni. Alla luce della sentenza del Consiglio di Stato, che ha confermato di fatto la delibera dell’Agcom sul rimborso automatico, la Fci ha inviato una diffida alle compagnie telefoniche con cui si chiede la restituzione entro 15 giorni delle somme indebitamente percepite per la fatturazione a 28 giorni e delle somme addebitate in seguito alla richiesta di recesso. In caso di mancato rimborso, la Federazione agirà in giudizio, chiedendo anche il risarcimento danni.

“La sentenza del Consiglio di Stato – sottolineano i rappresentanti di Aeci, Aiace, Codici e Konsumer, le quattro associazioni che compongono la Federazione Consumatori Italiana – certifica quanto dichiarato dall’Agcom, ovvero che le pratiche avviate con le bollette a 28 giorni erano aggressive, in quanto limitavano la libertà di scelta del consumatore ed il conseguente esercizio del diritto di recesso, riconosciuto dalle norme di settore proprio come tutela a fronte di una variazione contrattuale imposta dalla società. La modifica è stata peraltro realizzata in un contesto di mercato e secondo tempistiche che hanno contribuito ad incidere sulla capacità decisionale dei clienti in merito all’esercizio del recesso, falsando o comunque limitando le capacità dei consumatori nel determinare e comprendere la propria scelta contrattuale. Le compagnie telefoniche adesso non hanno più alibi: i rimborsi devono essere automatici e devono essere effettuati al più presto, perché i consumatori hanno atteso fin troppo.”