L’effettiva disponibilità della tecnologia 5G segnerà l’avvento della quarta rivoluzione industriale

Mobilità e connettività 4.0: il 2020 sarà l’anno del 5G

Gli ultimi dieci anni hanno visto susseguirsi numerose trasformazioni nel panorama tecnologico. Solo dieci anni fa era impensabile prenotare un taxi tramite app, acquistare con la carta o trovare un alloggio last-minute dopo essere già partiti. Il lancio del 4G nel 2012, in particolare, ha messo a disposizione una serie di funzionalità che spaziano dallo streaming mobile alle applicazioni come Uber, Deliveroo e Airbnb. Nell’ultimo decennio la trasformazione tecnologica è andata principalmente in due direzioni: mobilità e connettività.

Secondo dynabook, il 5G sarà la tecnologia destinata a dominare il prossimo anno e gli esperti di telecomunicazioni considerano il suo lancio come l’avvento della quarta rivoluzione industriale. Dal 2020, l’effettiva disponibilità della tecnologia 5G e di telefoni compatibili consentirà agli utenti di vedere questa tecnologia “in azione”, provandone le reali potenzialità. Inoltre, il 5G non si tradurrà soltanto in un aumento della velocità di download ma trasformerà radicalmente numerosi settori industriali. Potenza, connettività e velocità migliorate e latenza minima renderanno il 5G un vero e proprio catalizzatore per l’adozione dell’IoT e per altre innovazioni come cloud ed edge computing, wearable e tecnologia 8k.

Negli ultimi anni, il computing si è spostato sempre più verso l’edge della rete. Affinché 5G, IoT e wearable siano adottati al ritmo previsto, è fondamentale che l’edge rimanga “centrale” per le operations aziendali, grazie alla capacità di offrire un’elaborazione sicura e potente al ‘perimetro’ della rete, riducendo tensione e latenza. Dal 2020 e nel futuro, il mobile edge computing sarà il punto di partenza per un numero sempre maggiore di soluzioni IoT in ambito business, tecnologia che nonostante i molti progressi ha registrato uno sviluppo inferiore alle aspettative, non esprimendo il suo completo potenziale. Così come hanno fatto notebook e smartphone in precedenza, anche il mobile edge computing darà vita a un ambiente di lavoro totalmente nuovo.

Grazie al 5G l’adozione della tecnologia wearable sarà protagonista del prossimo anno, raggiungendo numerosi settori, tra cui quello dei servizi di emergenza. I responsabili delle decisioni all’interno di polizia, vigili del fuoco e primo soccorso stanno iniziando a riconoscere il potenziale dei dispositivi wearable per aumentare la produttività mobile della forza lavoro e migliorare la sicurezza dei soccorritori e l’assistenza ai pazienti.

“Grazie al mobile edge computing che funge da gateway, i dispositivi wearable e in particolare gli smart glass, come la nostra soluzione dynaEdge AR100 per la realtà assistita, si diffonderanno sempre più in ambito business, ha dichiarato Massimo Arioli, Business Unit Director Italy, Dynabook Europe GmbH. Secondo una nostra ricerca condotta su un campione di oltre 1.000 manager IT senior di aziende di grandi e medie dimensioni, in Europa l’89% delle società di ingegneria dichiara di essere pronto per l’adozione degli smart glass, rendendo questo settore quello più interessato all’applicazione di questi dispositivi, seguito dall’83% delle aziende di logistica.”

Un’altra tecnologia chiave che dovrebbe avvantaggiarsi dalla connettività 5G è l’8K che, oltre alle più ovvie applicazioni nel settore consumer come il broadcasting TV e la fotografia, avrà un impatto considerevole su molti altri aspetti della nostra quotidianità diventando protagonista in diversi ambiti, dal riconoscimento facciale avanzato alla sorveglianza, dalle diagnosi mediche da remoto alle attività di mining.

<p<“Nell’ultimo decennio abbiamo senza dubbio assistito a progressi tecnologici disarmanti e il 5G farà da apripista per la prossima ondata di innovazione, sostiene Arioli. Anche se probabilmente questi progressi non si concretizzeranno in tempi brevi, siamo sicuri che il 2020 sarà l’esordio di una nuova era tecnologica che rivoluzionerà non solo il nostro modo di lavorare, ma più in generale ogni ambito delle nostre vite.”