Apprendimento automatico, cloud, bot e Intelligenza Artificiale: quali saranno le tendenze del prossimo anno?

Tendenze tecnologiche: tutte le novità del 2020

Dall’Intelligenza Artificiale al cloud, dai bot all’apprendimento automatico, ecco come la Digital Transformation si evolverà e quali saranno le tecnologie abilitanti per il nuovo anno nella vision di Citrix: le 9 previsioni in merito alle tendenze e alle tecnologie che saranno protagoniste nell’anno 2019 di Christian Reilly, CTO di Citrix.

  1. Un nuovo CIO – la nascita del Chief Innovation Officer – via via che l’euforia attorno alla Digital Trasformation si traduce in iniziative pratiche e misurabili in diversi mercati, viene alla luce una nuova tipologia di CIO. Esperto di tecnologia e business, sempre capace di sfidare lo status quo, si delinea un agente di cambiamento per definizione, che demolirà definitivamente quel che rimane delle barriere tra IT e business e si focalizzerà sul perché piuttosto che sul come delle nuove tecnologie.
  2. La trasformazione fallirà senza nuovi modelli di business – Oggi il business è in fase di costante cambiamento ed evoluzione. Come ci hanno insegnato le teorie di Darwin, non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che meglio riesce ad adattarsi al cambiamento. Tutti, in questi anni, abbiamo sentito le promesse che la Digital Transformation ha fatto a tantissimi mercati diversi e, sebbene siamo abituati a sentirci dire che la tecnologia sia parte della strategia, capita molto meno di poter ascoltare una storia coerente di come effettivamente abbia portato beneficio agli attuali modelli di business e come li abbia supportati. Così, per molte aziende, le nuove tecnologie non devono essere applicate solo perché “ci vuole la tecnologia” altrimenti, come abbiamo visto tante volte in passato, non avremo mai i risultati che le aziende richiedono.
  3. La Gig Economy – Stiamo iniziando a vedere come la tecnologia risponde all’interno di uno dei modelli di business più dirompenti: la Gig Economy. In molti casi, oggi le aziende faticano ancora a offrire un’esperienza utente completa e abilitante per i propri lavoratori, full time o temporanei. È necessario prepararsi a nuove sfide coerenti con il nuovo paradigma emergente, per cui il lavoro viene reimmaginato, reinventato, eseguito e distribuito a una base ancora più larga, all’interno della quale alcuni lavoratori saranno gig-workers e non entreranno mai in un ufficio né incontreranno mai dei colleghi.
  4. Informatica focalizzata sulle persone – La mai conclusa ricerca di equilibrio tra le esigenze dell’utente e i bisogni dell’IT si ricomporrà finalmente grazie a un workspace digitale adattivo, focalizzato sugli obiettivi dell’utente finale e capace di imparare il modo in cui quest’ultimo lavora usando le informazioni transazionali raccolte da ogni singolo individuo. Questo workspace ha l’obiettivo di migliorare la produttività individuale e garantire un livello di sicurezza proattivo. L’approccio dell’informatica che mette al centro le persone offrirà la miglior possibile esperienza utente e permetterà all’IT di definire e rafforzare policy dinamiche per assicurare la conformità grazie alla visibilità dentro le azioni degli utenti.
  5. Intelligenza Artificiale non fa più rima con fantascienza – Sebbene l’Intelligenza Artificiale non sia più qualcosa di nuovo, è senz’altro uno dei trend meno capiti. Gli argomenti che ruotano attorno ai “pericoli dell’IA” sono interessanti (Intelligenza Artificiale Generale), ma è altamente improbabile che nel prossimo futuro saremo spazzati via da robot malintenzionati. Al contrario, quello che vedremo è il rapido trasformarsi dell’Intelligenza Artificiale ristretta in una commodity, nel contesto dell’apprendimento automatico, applicata in modalità che aumenteranno le capacità di chi lavora. Forse, quello che dovremmo davvero chiederci è quanto nel breve termine potrà aumentare la produttività grazie all’Intelligenza Artificiale e quanti posti di lavoro potrà creare nel 2019.
  6. I bot faranno i lavori più servili – Siamo e saremo più ricchi che mai in termini di possibilità tecnologiche eppure ancora, in molti casi, eseguire anche il compito più facile richiede un’approfondita comprensione di come funzionano le applicazioni. Vediamo infatti che la convergenza di tecnologie abilitanti – NLP, NLU, ML – viene utilizzata soprattutto per semplificare le cose e quindi migliorare la produttività, rimuovendo le tradizionali barriere e favorendo un’esperienza utente sempre più simile a quella dei consumatori. I bot sono dappertutto e stanno offrendo ai clienti un tipo di esperienza migliore che mai, mentre lavorano al posto nostro per eliminare le mansioni quotidiane più noiose come fissare appuntamenti o pagare bollette.
  7. Una nuova interfaccia uomo-macchina – Le nostre relazioni fisiche con le macchine cambieranno nel 2019. La maggior parte di noi è cresciuto con il mouse e la tastiera quali principali dispositivi di input e questo paradigma ha interessato almeno due generazioni. Rapidamente, ci stiamo muovendo verso un mondo in cui reale e virtuale stanno diventando una cosa sola e il modo in cui interagiamo con le macchine sta diventando una nostra scelta: se toccare lo schermo, parlare al dispositivo o immergerci in un’esperienza diversa in cui il controllo dei gesti e i movimenti fisici diventano il modo in cui esploriamo, impariamo e interagiamo.
  8. Le applicazioni evolvono, DevOps no – La rapida evoluzione delle applicazioni SaaS continua di buon passo, spinta dall’emergere di nuovi requisiti nelle diverse line di business – in primo luogo per sostituire o migliorare le tradizionali applicazioni on-premise, via via che i processi di business vengono sfoltiti e reimmaginati e le organizzazioni cercano di applicare soluzioni standard per attrarre e trattenere talenti. Inoltre, le organizzazioni vedranno un’enorme crescita di nuove applicazioni sviluppate in casa, che utilizzeranno nuove architetture e modelli di sviluppo sia on-premise che nel cloud pubblico ma DevOps continuerà a essere fuori dalla portata della maggior parte delle aziende, poiché il gap nei silos che esistono tra dipartimenti e sotto dipartimenti.
  9. Il Cloud ibrido è il re (per adesso) – Per almeno un decennio, i puristi hanno sostenuto le rispettive sorti del cloud pubblico e privato e discusso su quale dei due alla fine avrebbe prevalso. La realtà è che entrambi hanno valide ragioni per essere presi in considerazione dalle organizzazioni di tutti i mercati. Il modello del cloud ibrido regnerà nel 2019 tenendo in considerazione la collocazione di workload, applicazioni e servizi in una varietà di diversi cloud on-premise e pubblici per rispondere al meglio alle necessità dei clienti. Inoltre, strategie multi-cloud, per ragioni di costi, performance, conformità e riduzione dei rischi di vendor lock-in diventeranno anche parte dell’architettura e dello sviluppo standard a livello enterprise.

Il futuro vedrà creatori, curatori e consumatori finalmente sullo stesso livello di importanza e alcuni degli skill che oggi vengono dati per scontati, in alcuni casi saranno potenziati o sostituiti dall’applicazione delle nuove tecnologie. La tecnologia sarà rapidamente democraticizzata per aprire la via verso una generazione di lavoratori completamente nuova, non tutta formata da uomini.