Pietro Leo, IBM Italy CTO, Big Data Analytics & Watson, con questo intervento, ospitato all’interno del quaderno Weconomy #11 “Quid Novi?, spiega quanto la tecnologia sia un elemento distintivo tra generazioni distanti nel tempo e nel rapporto tra uomo e tecnologia

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Aiutarci a potenziare le nostre capacità e farci superare alcuni nostri limiti naturali è sempre stato lo scopo della tecnologia. Sin dall’invenzione dell’aratro, uomini e macchine non hanno fatto altro che ricorrere a una necessaria collaborazione artificiale

La possibilità di potenziare o di ampliare i nostri sensi come individui o di disporre di più acume professionale per vedere, analizzare, sentire o valutare il mondo che ci circonda è essenzialmente il risultato di una necessaria collaborazione tra uomini e tecnologia. La collaborazione è con ogni forma e sostanza: un sistema meccanico, un dispositivo elettronico, un robot o un sistema informatico e sempre più con strumenti di intelligenza artificiale.

IBM Research ha recentemente pubblicato uno studio prospettico e intrigante nello stesso tempo dal titolo “The invisible made visible”, individuando 5 tecnologie che nei prossimi 5 anni potrebbero cambiare la nostra società e che costituiscono un esempio di come, grazie alla collaborazione artificiale, ci è permesso vedere ciò che è invisibile.

Questa analisi pone al centro della propria valutazione la collaborazione tra uomini e tecnologia (fatta di oggetti concreti, ma anche di algoritmi, di dati digitali, di strumenti, di apprendimento automatico) e se le 5 tecnologie matureranno ci permetteranno di vedere la realtà che ci circonda in modo nuovo e re-interpretarla, in qualche caso, un po’ come il Telescopio ha permesso a Galileo, qualche secolo fa, di dimostrare, addirittura, l’invalidità di un’importante teoria generale, quella che vedeva la Terra al centro del cosmo.

Nei prossimi 5 anni:

  • Grazie all’Intelligenza Artificiale, l’analisi del nostro linguaggio, delle parole che usiamo e di come ci esprimiamo diventerà un canale per rilevare lo stato della nostra salute mentale, quasi una nuova forma di stetoscopio per le malattie mentali.
  • L’ipervisione, combinata all’Intelligenza Artificiale, ci consentirà di avere dispositivi portatili in grado di farci vedere oltre la luce visibile. Potremmo in sostanza analizzare con i nostri occhi potenziati gli elementi nutritivi di un cibo o se un farmaco è contraffatto.
  • macroscopi ci aiuteranno a comprendere la complessità della Terra e dei sistemi che la caratterizzano. Dopo che persone e relazioni hanno una trasposizione digitale è la volta degli elementi fisici che ci circondano. Con il macroscopio potremmo analizzare le proprietà in modo sistemico di un sistema fisico complesso combinando molteplici variabili.
  • Veri e propri Nano-Laboratori di Analisi “on-a-chip” avranno il ruolo di isolare e analizzare marcatori biologici in nano particelle (DNA, Virus, esoni) circolanti nei fluidi corporei, rilevando l’insorgenza di patologie o infezioni prima che appaiano sintomi.
  • sensori intelligenti saranno in grado di rilevare inquinanti nell’ambiente alla velocità della luce.

Tutti questi esempi non sono altro che una ulteriore ondata di nuove forme di collaborazione artificiale, il cui scopo è quella di fornire a noi umani o a noi professionisti nuove opzioni per risolvere un problema o semplicemente darci la possibilità di vedere l’invisibile.