Nel prossimo decennio le aziende del retail e dei beni di largo consumo potrebbero generare un valore pari a 2.950 miliardi di dollari

Come ottenere il massimo dalla digital transformation

Come evidenzia un nuovo report di Accenture Strategy, nel prossimo decennio retailer e produttori di beni di largo consumo potrebbero generare un valore pari a 2.950 miliardi di dollari, a beneficio del mercato e dei consumatori, accelerando la propria trasformazione digitale.

Questo valore è stato calcolato basandosi su due fattori: da un lato, l’impatto delle tecnologie sul business –  inteso come un maggior profitto generato sia dai nuovi modelli digitali, sia dall’evoluzione in chiave tecnologica di modelli tradizionali – e, dall’altro, il risparmio di costi e tempi uniti all’aumento della produttività di cui possono beneficiare i consumatori attraverso il digitale. Gli investimenti in nuovi modelli di business digitali consentiranno ai consumatori di scegliere tra diverse modalità di acquisto e alle aziende di offrire esperienze a valore e personalizzate.

Il report ‘Painting the Digital Future of Retail and Consumer Goods Companies’ elaborato da Accenture, è una fotografia del futuro digitale di retailer e aziende produttrici di beni di largo consumo, basato su analisi realizzate per il World Economic Forum. Lo studio ha quantificato l’impatto della trasformazione digitale su queste aziende nel prossimo decennio, ha messo in luce la richiesta di nuove esperienze di acquisto da parte dei consumatori, individuato i modelli di business più profittevoli e indicato come le organizzazioni e i decisori pubblici possono prepararsi al cambiamento.

I consumatori chiedono nuove esperienze di acquisto

Oggi, il 39% dei consumatori italiani sarebbe disposto a concedere alle aziende l’accesso ai propri dati personali tramite dispositivi intelligenti in cambio di un’esperienza migliore o di un vantaggio economico. Un altro 37% si abbonerebbe a un servizio di ricerca continuativa che individui beni e servizi al miglior prezzo, consigliando attivamente a che brand rivolgersi e quando. Il 28% dei consumatori italiani utilizzerebbe servizi digitali basati su sensori in grado di rispondere alle loro richieste. Il 25% sarebbe disposto a sottoscrivere un abbonamento con un brand capace di selezionare i prodotti più adatti alla singola persona ed effettuare gli ordini in automatico.

Trasformazione del settore

Per approcciare con successo la prossima frontiera del commercio digitale, retailer e produttori di beni di largo consumo devono guardare ad alcuni modelli di business particolarmente innovativi e già di fatto apprezzati dai consumatori italiani:

  1. Sharing economy (il mercato del noleggio di prossima generazione) – Convenienza ed esperienza anziché proprietà, ad un prezzo molto inferiore. Il 54% dei consumatori italiani ha dichiarato che sarebbe disposto a sottoscrivere un abbonamento per il noleggio di capi di abbigliamento da utilizzare in determinate occasioni e da restituire in seguito, al posto di effettuarne l’acquisto.
  2. Economia basata sulla personalizzazione (abbonamenti ‘Surprise me’) – Prodotti su misura selezionati con cura e consegnati in automatico. Il 49% dei consumatori ha affermato di essere disposto a sottoscrivere questo tipo di abbonamenti nel settore dell’abbigliamento, in cui esperti selezionano personalmente prodotti che potrebbero essere apprezzati in base ad acquisti precedenti.
  3. Economia basata sul riassortimento (automatico) – Sensori intelligenti rilevano quando un prodotto sta per esaurirsi e procedono in automatico all’ordine e alla consegna. Il 65% dei consumatori utilizzerebbe il rifornimento automatico per prodotti per la casa come i detersivi. Un altro 60% lo prenderebbe in considerazione per alimenti freschi.
  4. Economia dei servizi (‘Do it for me’) – Questo tipo di economia prevede l’esternalizzazione delle incombenze quotidiane. Il 51% dei consumatori ne farebbe uso per servizi di lavanderia: ritiro, lavaggio, piegatura e consegna a domicilio.

Implicazioni di carattere sociale

La trasformazione del settore implica forti cambiamenti anche per le persone e la società, che aziende, decisori politici e regolatori devono saper gestire:

  • Ripensare gli spazi, valutando l’impatto sulle comunità locali – Con la diffusione del commercio digitale i punti vendita rivedranno i loro spazi, che assumeranno un ruolo diverso, sempre più spinti verso luoghi di esperienza, intrattenimento e attività ludiche. Questo potrebbe essere fatto con quegli interlocutori che curano l’interesse pubblico, come ad esempio le amministrazioni locali.
  • Riqualificazione della forza lavoro – Le tecnologie emergenti incrementeranno l’efficienza e cambieranno significativamente l’approccio al lavoro in questo settore. Business leader e decisori politici dovranno focalizzarsi su una rapida riqualificazione del personale, creando partnership con istituzioni scolastiche e influendo sulla politica affinché soddisfi le esigenze della futura forza lavoro.
  • Assicurare la sostenibilità – La soddisfazione delle richieste dei consumatori di avere consegne rapide deve andare di pari passo con l’impegno a minimizzare l’impatto ambientale. Il passaggio ai veicoli elettrici e l’esplorazione di modalità di condivisione nei trasporti (‘load sharing’) sono utili ad accrescere l’efficienza nelle consegne, rispettando al contempo l’ambiente. Inoltre, assumono un’importanza fondamentale l’innovazione nel design del packaging e il supporto alle infrastrutture legate al riciclo e riutilizzo dei materiali, per promuovere un’economia circolare