L’azienda investe ogni anno più del 10% del proprio fatturato in R&D

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Come rivelato dal report pubblicato dall’European Patent Office (EPO), Huawei è al quarto posto nella classifica delle richieste di brevetti. L’azienda ha depositato un totale di 1.953 richieste nel 2015 e, per il secondo anno di fila, è rimasta in cima alla classifica in ambito digital communicationcon 1.197 richieste. 

Nella classifica generale, che vede ai primi tre posti Philips, Samsung e LG, Huawei si posiziona quarta davanti Siemens e United Technologies mentre, nel settore digital communication si ritrova ancora una volta al primo posto, davanti a Ericsson e Qualcomm.

I risultati evidenziano il nostro grande impegno nella difesa della proprietà intellettuale quale driver di innovazione, con un forte focus sull’Europa, terreno fertile per grandi investimenti” – ha commentato Georg Kreuz, Chief IP Counsel di Huawei. “Il mondo del business in Europa è pronto a diventare completamente digitalizzato e Huawei è entusiasta di dare il proprio contributo a questo processo di innovazione. Proteggere la proprietà intellettuale in questo campo è di primaria importanza e, come conseguenza naturale, il numero di richieste per brevetti in Europa è aumentato”. 

In un mercato sempre più globalizzato, i brevetti sono importanti driver di innovazione e crescita.   Attraverso la tutela dei diritti di proprietà intellettuale si incoraggiano investimenti significativi in ricerca e sviluppo. Per essere in grado di realizzare brevetti innovativi per l’industria, Huawei investe ogni anno più del 10% del proprio fatturato in R&D. Le sue attività di ricerca in Europa, con più di 1.900 ingegneri e consulenti attualmente impiegati, sono fondamentali nella sua strategia. La rete europea di centri R&D Huawei, con a capo lo European Research Institute (ERI) di Leuven, in Belgio, incoraggia la ricerca e la collaborazione con i partner europei. 

L’EPO si sta muovendo nella stessa direzione assicurandosi che gli sforzi di investimento in innovazione e proprietà intellettuale (IP) offrano un ritorno importante. È il primo dei cinque più grandi uffici IP al mondo a realizzare un processo lineare di certificazione e di brevetti, dalla bozza iniziale all’approvazione finale. L’ufficio ha anche fatto progressi decisivi verso l’unitary patent. “L’EPO ha lavorato duramente per assicurare che il 2016 possa essere l’anno del primo brevetto unitario,” ha sottolineato il Presidente dell’EPO, Benoît Battistelli. “A dicembre abbiamo finalizzato tutto il lavoro preparatorio necessario. Grazie all’adozione del nuovo regolamento lo scorso dicembre, ora EPO è legalmente e tecnicamente pronto a fornire il nuovo brevetto unitario”.

Il report annuale EPO indica che le richieste di brevetti sono aumentate ancora nel 2015 raggiungendo le 160.000 unità, con una crescita del 4,8 % rispetto al 2014, la quota più alta mai raggiunta. Le richieste di brevetti in Europa sono cresciute dell’1,6 % nel 2015, raggiungendo un nuovo picco di circa 279.000 unità.