CIO e IT Director da profili molto tecnici sono diventati centrali per anticipare e gestire il cambiamento

sfide della cybersecurity

Le priorità delle imprese sono notevolmente cambiate con la pandemia, che ha evidenziato il ruolo fondamentale dell’IT e dell’innovazione tecnologica per garantire la continuità di business. La maggior parte delle imprese prevede di aumentare il budget destinato all’innovazione rispetto a quello dedicato all’operatività, sia fra le aziende che attualmente spendono di più nelle “operations” sia fra quelle in cui le risorse sono ripartite in misura superiore all’innovazione o in ugual misura a entrambe le aree, con un aumento medio compreso fra il 5% e il 10%. La principale delle sfide IT del 2021 è legata alla cybersecurity, poiché l’ampio ricorso allo smart working e ai dispositivi personali dei dipendenti impone alle aziende un aggiornamento dei sistemi di protezione dagli attacchi, la definizione di un piano di disaster recovery in caso di problemi di sicurezza e lo sviluppo di competenze dedicate per analizzare e risolvere eventuali vulnerabilità nei sistemi informativi. Segue il cloud, con la necessità di integrare i data center tradizionali con la “nuvola” per migliorare il controllo delle attività aziendali e dei servizi, e la digital transformation, soprattutto orientata ad acquisire nuove competenze, strumenti e modalità di lavoro per poter operare in modalità smart.

L’emergenza ha dato una nuova visibilità alle figure del Chief Innovation Officer (CIO) e dell’IT Director, che da profili molto “tecnici” sono diventati centrali per anticipare e gestire il cambiamento e inserirlo nella strategia di business delle imprese.

Sono alcuni dei risultati dell’indagine “Randstad Technologies CIO survey”, condotta da Randstad Technologies, la divisione specializzata nella ricerca e selezione di profili ICT di Randstad, primo operatore mondiale nei servizi per le risorse umane, e AUSY, società del gruppo Randstad tra le realtà leader nell’ambito dei servizi di consulenza tecnologica ed ingegneristica. L’indagine ha coinvolto un campione di 65 CIO e IT Director, ai quali è stato chiesto quali sono le principali sfide IT che le organizzazioni dovranno affrontare nel 2021, l’evoluzione del ruolo del CIO e della funzione IT e quali saranno i profili e le competenze più richieste dal settore.

“L’emergenza Covid19 ha dimostrato quanto la gestione dei sistemi informativi sia vitale per l’organizzazione aziendale – afferma Simona Tansini, Chief Operation Officer Technologies & AUSY. L’attenzione si è spostata dal singolo progetto innovativo o dalla singola tecnologia digitale alla strategia informativa necessaria a consentire all’azienda nel suo complesso di essere operativa anche in situazioni di crisi. Questa evoluzione investe anche il ruolo dei CIO, che non può più essere soltanto un “tecnico” che si occupa di server e reti, ma deve essere un manager con visione strategica di come il business sta evolvendo, comprendere i processi aziendali per poter indirizzare le scelte in ambito IT ed essere un punto di riferimento per il business”.

Il ruolo del CIO e del dipartimento IT – L’emergenza sanitaria ha messo l’informatica al centro delle attenzioni delle imprese, coinvolgendo maggiormente i CIO e gli IT Director nelle decisioni strategiche aziendali. Nel 2021 e nei prossimi anni questi manager dovranno affiancare alle competenze tecniche anche competenze funzionali, logiche, manageriali e organizzative. Il CIO diventa il riferimento per il business, capace di anticipare i cambiamenti in corso e tradurli nella strategia aziendale. L’IT Director in passato doveva gestire infrastrutture, la sicurezza e l’evoluzione delle applicazioni, coordinare e gestire i lavoratori IT; ora deve essere in grado di creare progetti, analizzare e misurare i processi aziendali in base a strumenti di business intelligence.

Le competenze e i profili IT – In linea con le principali sfide IT del 2021, le competenze tecniche più ricercate dal settore sono la sicurezza informatica, competenze in ambito cloud, big data e business intelligence, seguite da abilità di data scientist, architettura dei sistemi, business analyst e project management. Ma la crescita della centralità dell’IT per la continuità del business aumenta anche la richiesta di soft skills come la capacità di comunicazione, dialogo e relazione, la gestione del tempo e dello stress, il lavoro di squadra, flessibilità, curiosità, proattività. Le attitudini relazionali sono anche la prima caratteristica considerata durante la selezione dei candidati, poi le competenze professionali e la capacità di lavorare in team. Le strategie per sviluppare e ingaggiare i talenti IT passano attraverso l’offerta di formazione di alto livello, la possibilità di ottenere importanti certificazioni, la partecipazione a gruppi di lavoro internazionali ed a progetti sperimentali.

Le figure professionali più strategiche per il prossimo futuro del dipartimento IT saranno dunque profili ibridi, che sappiano tradurre il business in innovazione digitale e guidando le direzioni delle altre linee di business lungo il percorso di trasformazione digitale. I profili più richiesti saranno Cyber Security expert, CISO, Cloud Engineer, Solution Architect, specialisti di big data e business intelligence, Data Scientist, Innovation Manager.