Ener2Crowd.com rivela il valore che la Green Economy potrebbe produrre in 10 anni per i cittadini Italiani, comparandolo con la recente raccolta di 5,7 miliardi di euro tramite l’emissione dei BTP Futura

Green economy
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Finita l’euforia per i BPT Futura ed in cerca di soluzioni per rilanciare l’economia, il GreenVestingForum, promosso da Ener2Crowd, ha deciso di eseguire un’analisi comparativa tra il celebrato strumento di investimento di Stato riservato al “retail” (investitori non istituzionali) ed i più alternativi investimenti nella green economy. Su 10 anni, i dati raccontano uno scenario sconfortante per lo strumento principe di protezione del risparmio, potendo tennisticamente affermare che il GreenVesting vince 6-0.

Le analisi hanno, comunque, tenuto presente un cautelativo tasso di inflazione dello 0,80% annuo.

Per i BTP futura sono stati considerati i parametri di rendimento, resi noti dal Ministero dell’Economia ed è stato aggiunto il bonus fedeltà finale del +1%.

Per simulare l’andamento di un investimento green nello stesso arco temporale di 10 anni, sono stati utilizzati gli algoritmi della piattaforma italiana di lending crowdfunding Ener2Crowd.com.

Sono stati simulati due scenari di investimento “green”.

Una modalità “Flat” in cui si sceglie un unico progetto, con un rendimento medio lordo annuo del 5% ed un ammortamento alla francese.
Il vantaggio di questa soluzione sta nel disporre liquidità, durante il periodo di investimento, in quanto la rata è composta sia da una parte di capitale investito sia dagli interessi sul rimamente.

Una modalità “Compound Interest” in cui si investono i capitali su 3 cicli nell’arco di una decina di anni (4-3-3) in 3 progetti differenti  e successivi, sempre al 5% di rendimento lordo annuo.

In questo modo, all’inizio del 5° anno è possibile reinvestire capitali ed interessi, maturati nei primi 4 anni ed all’ inizio dell’8°, i capitali e gli interessi, maturati nei 7 anni precedenti, creando un effetto “snow ball”.
Il vantaggio di questa soluzione è di avere a disposizione sempre più liquidità da reinvestire e, quindi, aumentare proporzionalmente gli interessi.

Un investimento green, tramite gli strumenti come il crowdfunding, rende da 3 a 10 volte un BTP Futura, a seconda che si scelga la modalità FLAT o INTEREST COMPOUND.

Da questo punto di vista anche la ricchezza prodotta viene redistribuita maggiormente e trasversalmente all’interno di tutta la società (si può investire a partire da 300 euro, mentre l’ordine medio di BTP è pari a 36.000 euro)

Per quanto riguarda le tasse, un investimento green è in grado di ripagare dalle 3,5 alle 5 volte il sistema Italia rispetto ai BTP Futura.

Stiamo parlando di soli 5,7 miliardi di euro, ovvero lo 0,3% della ricchezza liquida che gli Italiani detengono sui propri conti corrente.

A ciò si devono aggiungere le tasse pagate dagli operatori, i quali si garantiranno un giusto margine operativo lordo, il valore aggiunto presso le aziende beneficiarie e gli effetti di stabilità occupazionale. Queste ultime due voci possono stimarsi in almeno 2 volte gli interessi maturati dagli investitori.

In sintesi, per ogni euro investito nella Green Economy, questa ne restituisce 1,3 in più (2,3) al sistema composto da Paese, investitori e aziende.

Quando ci domandiamo quali siano le vere formule e forme di “Impact Investing”, è facile rispondere la “Green Economy”,  che, tra l’altro, ha la possibilità di sostenere lo sviluppo di tecnologie sempre più preziose per proteggere il Pianeta e la nostra sopravvivenza.

Tutto ciò che appare evidente, confrontando le varie formule di investimento simulate, è l’arretratezza e l’inadeguatezza di uno strumento, come il BTP, per produrre effetti positivi a livello di ricchezza privata ed economia reale. Un problema su tutti il rischio valuta ed inflazione che si affacciano su capitali vincolati e non “rotolabili” per ben 10 anni. Un lasso di tempo, in cui le economie mondiali possono subire stravolgimenti profondi ed epocali.