
Una visione troppo incentrata sul breve periodo e abitudini culturali differenti sono i principali ostacoli alla collaborazione tra HR e Finance. A dirlo è una nuova ricerca Oracle, che ha coinvolto 1.510 professionisti dei due settori mettendo in luce che, per sfruttare con successo il valore dei dati e adattarsi ai cambiamenti nel mercato del lavoro, i team che si occupano di risorse umane devono intervenire su tecnologie di analytics, competenze e processi.
In questo modo, è possibile migliorare la collaborazione con i colleghi del finance e generare un vantaggio competitivo.
“Nei dipartimenti HR e finance vi sono competenze diverse, ma complementari. Tradizionalmente, queste due realtà non lavorano a stretto contatto: ci vuole un cambiamento per garantirsi un vantaggio competitivo nel mercato attuale” ha dichiarato Donald Anderson, Director, Organization & Talent Development, Oracle. “Il primo passo per superare le barriere esistenti è adottare un approccio collaborativo, dotandosi delle competenze necessarie per raccogliere e analizzare i dati rilevanti per entrambe le divisioni e usarli per prendere decisioni di business efficaci. Già solo questo può incidere in modo significativo e positivo sulle performance aziendali.”
Avere i dati non basta per saperli usare efficacemente Il mercato dei talenti oggi è sempre più competitivo: emergono nuove tecnologie, i costi per reclutare le persone giuste aumentano, c’è una crescente domanda di nuove competenze. Per avere successo in un contesto del genere, i dipartimenti HR devono rivedere il loro approccio alle tecnologie di analytics, al tema delle skill e collaborare di più.
Il 95% dei professionisti HR e finance intervistati prevede di inserire tra le priorità del 2019 il tema della collaborazione data-driven. Per usare i dati in modo sensato, i dipartimenti HR e finance dovranno acquisire nuove competenze.
La ricerca ha evidenziato che il 49% degli interpellati attualmente non può usare le analytics per fare previsioni e l’81% non è in grado di basarsi su dati predittivi per stabilire quali azioni intraprendere in futuro.
Non è una questione di tecnologie, è una questione di persone Anche se le applicazioni data & analytics si sono diffuse in ambito HR e finance, senza una collaborazione efficace e senza saper derivare valore dalle informazioni si ottengono vantaggi limitati.
Per migliorare, entrambe le divisioni devono superare l’abitudine ad avere una visione incentrata sul breve termine, affrontare le differenze culturali e ridurre il gap di competenze.
Il principale ostacolo alla collaborazione fra HR e finance è l’avere una visione a breve termine: il 71% degli interpellati dichiara che i loro team si focalizzano sugli obiettivi trimestrali e non su una visione strategica per il futuro. Lo scontro tra culture rappresenta un’altra grande sfida: quasi un terzo delle persone coinvolte nello studio (il 29%) ritiene che abitudini e modi di pensare tradizionalmente diversi siano l’ostacolo principale.
Tra le altre barriere, il 27% ha menzionato il disallineamento tra le competenze proprie delle due funzioni aziendali, il 17% ha citato il persistere di silo informativi.
Nei dipartimenti HR, inoltre, mancano le competenze per risolvere problemi e agire sulla base di dati (70%), fare ragionamenti e analisi in termini quantitativi (67%) e usare le analytics per prevedere i bisogni della forza lavoro (55%).
I responsabili HR e Finance hanno bisogno di una visione univoca dei fatti Nella maggioranza delle organizzazioni coinvolte nella ricerca (80%) si ritiene che i dipartimenti HR e finance stiano già contribuendo a migliorare la capacità di prendere decisioni in ottica data-driven. Si ritiene anche, però, che sia necessario acquisire nuove competenze e che con un maggiore sforzo di collaborazione si possano ottenere vantaggi ancora maggiori.
L’88% dei rispondenti crede che la collaborazione tra responsabili HR e finance possa migliorare le performance di business; il 76% ritiene che renderà l’organizzazione più agile. Oltre la metà (57%) delle realtà coinvolte nello studio prevede di poter ottenere una visione complessivamente più olistica grazie alla collaborazione; il 52% dei professionisti HR e finance interpellati crede che questo li aiuterà a diventare partner più strategici per l’impresa.
L’intelligenza artificiale apre la strada a maggiore collaborazione e migliori risultati
I professionisti HR e finance guardano alle tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, come strumenti utili per migliorare i risultati aziendali.
Un quarto (25%) dei rispondenti afferma di usare l’AI principalmente per individuare le persone a rischio di uscita dall’azienda e per creare modelli di acquisizione dei talenti (22%), raramente si usa l’intelligenza artificiale per prevedere le performance dei dipendenti (18%) o per trovare i talenti migliori sul mercato (15%).
Nel corso del prossimo anno, il 71% dei rispondenti ha in programma di usare l’AI per identificare i candidati che promettono le migliori performance in fase di ricerca di personale e per scegliere i candidati più adatti analizzando il curriculum (70%).
Altri ambiti prioritari in cui impiegare l’intelligenza aritficiale sono la creazione di una pipeline di acquisizione e gestione dei talenti 58%), individuare i dipendenti a rischio creando modelli per valutare i livelli di attrition (52%), supportare con chatbot le interazioni con i dipendenti (38%).
“I mondi delle analytics e dell’intelligenza artificiale spalancano la porta a enormi opportunità; i dipartimenti HR possono raccogliere informazioni approfondite e significative, per prendere decisioni più intelligenti e crearsi un vantaggio competitivo in termini di capacità di attrarre e trattenere i migliori talenti” ha dichiarato Tom Davenport, Babson professor e esperto di analytics. “Il fatto che così tanti professionisti delle risorse umane prevedano di investire molto in intelligenza artificiale nel corso el 2019 è promettente. Vuol dire che inizieremo a vedere i risultati in termini strategici di questa scelta, e che la competizione fra le aziende per individuare i talenti giusti si sposterà su un piano del tutto nuovo.”
“I mondi delle analytics e dell’intelligenza artificiale spalancano la porta a enormi opportunità; i dipartimenti HR possono raccogliere informazioni approfondite e significative, per prendere decisioni più intelligenti e crearsi un vantaggio competitivo in termini di capacità di attrarre e trattenere i migliori talenti” ha dichiarato Tom Davenport, Babson professor e esperto di analytics. “Il fatto che così tanti professionisti delle risorse umane prevedano di investire molto in intelligenza artificiale nel corso el 2019 è promettente. Vuol dire che inizieremo a vedere i risultati in termini strategici di questa scelta, e che la competizione fra le aziende per individuare i talenti giusti si sposterà su un piano del tutto nuovo.”