
CrowdStrike ha pubblicato il Threat Hunting Report 2025, che rivela una nuova fase degli attacchi informatici moderni: gli avversari stanno sfruttando la GenAI per ampliare le operazioni e accelerare gli attacchi – prendendo sempre più di mira gli agenti di AI autonomi che stanno trasformando le attività aziendali. Il rapporto rivela come gli attori delle minacce stiano puntando agli strumenti utilizzati per sviluppare agenti AI – ottenendo accesso, rubando credenziali e diffondendo malware – un chiaro segnale che i sistemi autonomi e le identità generate dai sistemi sono diventati una componente centrale della superficie di attacco delle aziende.
AI e minacce informatiche: i risultati principali del Threat Hunting Report
Basato sulle informazioni raccolte dagli esperti di threat hunting e analisti di intelligence di CrowdStrike, che monitorano oltre 265 avversari identificati, il report rivela che:
- Gli avversari utilizzano l’AI come arma su larga scala: l’avversario FAMOUS CHOLLIMA, legato alla Corea del Nord, ha utilizzato l’AI generativa per automatizzare ogni fase del suo programma di attacchi perpetrati dall’interno delle aziende: dalla creazione di curriculum falsi alla conduzione di colloqui tramite deepfake, fino all’esecuzione di compiti tecnici sotto false identità. Le tattiche degli avversari potenziate dall’AI stanno trasformando le tradizionali minacce interne in operazioni scalabili e persistenti. L’avversario EMBER BEAR, di matrice russa, ha utilizzato l’IA generativa per amplificare le narrative filorusse, mentre l’avversario CHARMING KITTEN, legato all’Iran, ha impiegato esche di phishing create da LLM (Large Language Models) per colpire entità negli Stati Uniti e nell’Unione Europea.
- L’AI agentica è la nuova superficie di attacco: CrowdStrike ha osservato diversi criminali informatici sfruttare le vulnerabilità negli strumenti utilizzati per costruire gli agenti di AI, ottenendo l’accesso senza autenticazione, stabilendo la persistenza, rubando le credenziali e diffondendo malware e ransomware. Questi attacchi dimostrano come la rivoluzione dell’AI agentica stia ridefinendo la superficie di attacco aziendale, trasformando i flussi di lavoro autonomi e le identità non umane nella nuova frontiera di violazione da parte degli avversari.
- Il malware creato con l’AI generativa diventa realtà: gli attori eCrime e hacktivisti con competenze tecniche di basso livello stanno abusando dell’AI per generare script, risolvere problemi tecnici e creare malware, automatizzando compiti che in passato richiedevano competenze avanzate. Funklocker e SparkCat sono le prime prove che il malware sviluppato con l’AI generativa non è più solo teorico, è già una realtà.
- SCATTERED SPIDER accelera gli attacchi cross-domain basati sull’identità: il gruppo è riemerso nel 2025 con tattiche più veloci e aggressive, sfruttando il vishing e l’impersonificazione dei team di supporto help desk per reimpostare le credenziali, aggirare l’MFA (autenticazione a più fattori) e muoversi lateralmente negli ambienti SaaS e cloud. In un caso, il gruppo è passato dall’accesso iniziale alla crittografia diffondendo ransomware in meno di 24 ore.
- Gli avversari legati alla Cina guidano la continua ondata di attacchi al cloud: le intrusioni nel cloud sono aumentate del 136%, con gli avversari di matrice cinese responsabili del 40% di questa crescita. GENESIS PANDA e MURKY PANDA hanno eluso i sistemi di rilevamento sfruttando errori di configurazione del cloud e l’uso di accessi trusted.
Dichiarazioni
“L’era dell’AI ha ridefinito il modo in cui le aziende operano e il modo in cui gli avversari attaccano. Stiamo vedendo i criminali usare l’AI generativa per ampliare le attività di social engineering, accelerare le operazioni e abbassare la barriera d’ingresso per le intrusioni manuali“, ha affermato Adam Meyers, Head of Counter Adversary Operations, CrowdStrike. “Allo stesso tempo, gli avversari stanno prendendo di mira proprio i sistemi di AI che le aziende stanno implementando. Ogni agente AI è un’identità sovrumana: autonoma, veloce e profondamente integrata, che li rende obiettivi di alto valore. Gli avversari trattano questi agenti come fossero infrastrutture, attaccandoli allo stesso modo in cui prendono di mira le piattaforme SaaS, le console cloud e gli account privilegiati. Proteggere la stessa AI che alimenta il business è il nuovo terreno su cui si sta evolvendo la guerra cibernetica oggi”.