Il 55% trascorre più di 3 ore al giorno online
1 su 4 ha incontrato persone conosciute solo in rete
23% vittime o testimoni di cyberbullismo
Il 51% usa l’IA regolarmente

Cyberbullismo-moige

Oltre la metà dei nostri ragazzi trascorre più di tre ore al giorno online, uno su due utilizza l’intelligenza artificiale per fare i compiti senza averne compreso rischi e limiti, e quasi un quarto ha incontrato di persona sconosciuti conosciuti su internet. Sono questi i dati più allarmanti che emergono dall’indagine MOIGE -Istituto Piepoli con età 11/18 anni, rilevata a metà anno del 2025 su 1.546 studenti di medie e superiori, un’istantanea che rivela come la generazione digitale stia navigando in acque sempre più profonde e insidiose, spesso senza bussola né salvagente.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto sociale “Educyber Generations”, promosso dal MOIGE – Movimento Italiano Genitori e sostenuto da Enel Cuore, la Onlus del Gruppo Enel, in collaborazione con Polizia di Stato, ANCI, Google, Poste Italiane e con il contributo del Fondo di Beneficenza e opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo per l’iniziativa “Nonno clicca qui”.
L’obiettivo del progetto è educare e responsabilizzare i giovani sull’uso  sicuro e consapevole del digitale e dell’intelligenza artificiale, promuovendo un dialogo intergenerazionale che aiuti ragazzi e adulti a comprendere rischi e opportunità del mondo connesso.

Abitudini digitali e tempo online

Più della metà dei ragazzi (55%) trascorre almeno tre ore al giorno online al di fuori della scuola, e il 14% supera le cinque ore quotidiane. Lo smartphone domina come principale strumento di connessione (93%), seguito a grande distanza da laptop e tablet. Questi dati confermano che la vita digitale è ormai una componente strutturale della quotidianità dei giovani, e non un’attività occasionale.

Il tempo prolungato online genera criticità: secondo il MOIGE il 43% dei ragazzi riceve frequenti richiami dai familiari per l’uso eccessivo dei dispositivi, mentre solo il 22% riesce a stare lontano dagli strumenti digitali senza provare ansia. Questi dati mostrano una relazione intensa e spesso problematica con la tecnologia, che richiede maggiore attenzione educativa.

Social network e identità digitale

I social network sono il principale luogo di socializzazione dei giovani: il 94% del campione li frequenta regolarmente. WhatsApp domina con l’87% di utilizzo, seguito da TikTok (58%), Instagram (57%) e YouTube (55%). Il 64% si dichiara molto o abbastanza attivo sui social, mentre il 63% usa sempre o spesso la propria vera identità.

La percentuale di chi gestisce un proprio canale o account per pubblicare video è pari al 17%, indicando che una minoranza produce contenuti attivi, mentre la maggioranza resta fruitrice. Le relazioni virtuali sono prevalentemente supplementari a quelle reali: ben il 91% dichiara di avere più amici nel mondo reale che online, ma la gestione della propria identità digitale e l’esposizione dei contenuti restano criticità da monitorare.

Relazioni online e comportamenti a rischio

Le relazioni con sconosciuti online evidenziano vulnerabilità significative: il 30% accetta richieste di amicizia da persone mai conosciute, e il 23% ha incontrato di persona qualcuno conosciuto solo online, con il picco del 31% tra i 15-17enni. La condivisione di dati sensibili resta limitata (solo il 5% fornisce regolarmente informazioni private), ma la presenza di comportamenti a rischio, seppure minoritaria, è allarmante.

Sexting, revenge porn e diffusione di contenuti personali rimangono fenomeni marginali, ma il rischio legato alla scarsa consapevolezza e all’interazione con sconosciuti richiede interventi mirati.

Fake news e capacità critica

La capacità di discernere informazioni affidabili non è ancora diffusa: secondo il MOIGE solo il 35% considera attendibile ciò che legge online, mentre il 52% verifica sempre le notizie prima di credervi. Nonostante questo, il 48% dei ragazzi è caduto almeno occasionalmente vittima di fake news, un dato che evidenzia l’urgenza di sviluppare competenze di alfabetizzazione digitale.

Le fonti principali di informazione rimangono la famiglia e gli adulti di riferimento (34%), la televisione (25%) e il web/social (23%). Solo il 5% utilizza esclusivamente Internet, mentre la capacità di riconoscere i deepfake è dichiarata dal 70%, evidenziando un bisogno di formazione più strutturata.

Cyberbullismo e comportamenti scorretti

Il cyberbullismo colpisce direttamente una quota significativa di ragazzi: il 7% dichiara di essere stato vittima, e il 16% di aver assistito a episodi come testimone. Complessivamente, quasi un quarto dei giovani è stato coinvolto, direttamente o indirettamente, in episodi di violenza online.

I comportamenti scorretti più diffusi includono esclusioni da gruppi, pettegolezzi, insulti e hate speech: il 29% ha subito o assistito a tali episodi, e un ulteriore 36% segnala che avvengono occasionalmente. Solo il 12% interviene a difesa della vittima e il 5% segnala l’accaduto a un adulto, mentre il 7% non fa nulla. La conoscenza delle conseguenze legali è presente nel 73% dei ragazzi, ma resta critica la gestione pratica di questi eventi.

Privacy e sicurezza digitale

La protezione della privacy è parziale: solo il 47% discute regolarmente delle impostazioni di privacy con adulti di riferimento, e solo il 47% ha attivato filtri per limitare contenuti inappropriati. Il 49% dei ragazzi ritiene che i social non proteggano adeguatamente i dati dei minori, mentre solo il 10% esprime fiducia nelle misure adottate dalle piattaforme. La gestione della sicurezza digitale resta quindi una criticità concreta, che richiede interventi mirati da parte di famiglie, scuola e istituzioni.

Uso dell’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale è entrata profondamente nella vita dei giovani: secondo il MOIGE il 51% la utilizza regolarmente, con un picco del 71% tra gli studenti delle superiori. Per quanto riguarda lo studio, il 29% la usa sempre o spesso per fare compiti, percentuale che sale al 54% tra i 15-17enni.

Tuttavia, solo il 21% ha ricevuto formazione adeguata sui rischi e le opportunità dell’IA, mentre il 33% ha ricevuto informazioni errate dagli strumenti. Questo divario formativo espone i ragazzi a un uso superficiale e potenzialmente rischioso dell’intelligenza artificiale, sottolineando l’urgenza di percorsi educativi mirati.

Ruolo della famiglia e delle istituzioni

Il ruolo educativo della famiglia mostra criticità evidenti: il 45% dei genitori impone regole sull’uso dei dispositivi, ma questa supervisione diminuisce con l’età dei figli. Solo il 16% dei ragazzi ritiene utili corsi specifici sulla sicurezza digitale, mentre il 56% indica come strumenti di protezione più efficaci il dialogo con adulti di fiducia e regole condivise.

A scuola, solo il 21% riceve informazioni approfondite sui rischi dell’IA, evidenziando la necessità di una alleanza educativa più forte tra famiglia, scuola e istituzioni.

Evento MOIGE e premiati

All’evento coordinato da Antonio Affinita, cofondatore e direttore generale del Moige sono intervenuti: Livio Gigliuto, presidente esecutivo Istituto Piepoli, Maurizio Gasparri, senatore, Presidente del Gruppo di Forza Italia, Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, Ivano Gabrielli, Direttore Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, Elena Bonetti, parlamentare, Presidente Commissione d’Inchiesta sugli Effetti Economici e Sociali della Transizione Demografica, Lavinia Mennuni, senatrice Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, Sandra Cioffi, Presidente Consiglio Nazionale degli Utenti – CNU AGCOM, Veronica Nicotra, Segretario Generale ANCI, Fabrizio Iaccarino, Responsabile Affari Istituzionali Enel e Consigliere di Enel Cuore, Diego Ciulli, Head of Government Affairs and Public Policy di Google Italia, Andreana Esposito, Responsabile Sviluppo Sostenibile di Gruppo di Poste Italiane, Angelica Massera, content creator e testimonial dell’iniziativa.
È stata, inoltre, premiata una delegazione di 45 giovani ambasciatori che si sono distinti per il loro impegno nello scorso anno scolastico, provenienti dai seguenti istituti di istruzione: IC Plinio il vecchio di Cisterna di Latina (LT), Istituto Pirelli di Roma (RM) e dell’Istituto Comprensivo Via N. M. Nicolai di Roma (RM).