L’IA rappresenta sì una sfida, ma offre anche vantaggi difensivi competitivi alle aziende già consolidate.

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Negli ultimi mesi il settore del software ha visto crescere le preoccupazioni legate al rischio di disruption portato dall’Intelligenza Artificiale (IA). Tale contesto ha compresso le valutazioni di mercato, riflettendo l’incertezza degli investitori circa l’impatto delle nuove tecnologie sui modelli consolidati. Tuttavia, l’attuale reazione del mercato descrive solo una parte della realtà: l’IA rappresenta sì una sfida, ma offre anche vantaggi difensivi competitivi alle aziende già consolidate.

Le sfide del settore del software poste dall’IA

Le prime criticità riguardano i modelli di prezzo basati sul numero di licenze (seat-based). Se l’IA aumenta l’efficienza del lavoro, le imprese potrebbero richiedere meno licenze, riducendo i ricavi dei fornitori applicativi tradizionali. Un ulteriore elemento è rappresentato dall’“IA agenziale”, ovvero sistemi in grado di gestire flussi di lavoro in autonomia. Questi strumenti rischiano di spostare il valore dalle piattaforme software ai nuovi agenti intelligenti che integrano dati provenienti da più fonti.

Si aggiunge la concorrenza dei nuovi operatori nativi dell’IA: i principali sviluppatori di modelli linguistici stanno ampliando la propria offerta verso applicazioni aziendali verticali, mettendo sotto pressione i player tradizionali. L’annuncio di nuove soluzioni, ad esempio nel recruiting, ha già generato immediate reazioni negative sui titoli dei fornitori esistenti.

L’IA sta inoltre trasformando la programmazione. Oggi circa il 20% – 30% del codice di Microsoft è generato da IA e si stima che entro il 2030 questa percentuale possa arrivare al 95%. Questo sviluppo alimenta il dibattito su un possibile passaggio da un approccio “buy-first” a uno “build-first”, con effetti sul mercato dei software. Parallelamente, la monetizzazione diretta dell’IA rimane limitata: alcuni leader di settore hanno dichiarato ricavi ricorrenti legati all’IA ancora marginali rispetto al totale, alimentando dubbi sulla velocità di adattamento.

I vantaggi difensivi delle aziende consolidate

Nonostante tali sfide, le aziende software consolidate dispongono di importanti barriere competitive. Esse controllano dati proprietari, relazioni consolidate con i clienti e reti di distribuzione, elementi che i nuovi operatori devono ancora costruire. Inoltre, molte applicazioni di IA, al di fuori della generazione di codice e dell’automazione del customer service, non sono ancora pronte per una distribuzione su larga scala. Questo offre tempo alle società consolidate per integrare funzionalità, adattare i modelli di prezzo e preservare i propri punti di forza.

I sistemi aziendali core, come CRM, ERP e soluzioni HR, restano difficili da sostituire: la sicurezza, la governance e l’affidabilità sono priorità per le imprese e frenano l’adozione di soluzioni non collaudate.

Dove vediamo opportunità

Alcune aree si mostrano particolarmente promettenti:

  • Data infrastructure: le aziende hanno bisogno di dati puliti e centralizzati per sfruttare appieno l’IA. I player che offrono gestione, organizzazione e monitoraggio dei dati beneficiano di modelli di prezzo basati sul consumo, direttamente correlati all’aumento dell’uso dell’IA.
  • Software verticali: le soluzioni rivolte a settori specifici, come assicurazioni o servizi domiciliari, possiedono competenze di dominio e dataset unici difficilmente replicabili dalle piattaforme generiche di IA.
  • Software di progettazione per semiconduttori: i fornitori in quest’ambito sono ben posizionati per trarre vantaggio sia dall’espansione dell’IA sia dagli ingenti investimenti in R&S nel settore chip.

Dove esercitare cautela

Maggiore vulnerabilità riguarda invece i software applicativi orizzontali – come customer service o piattaforme creative – che operano in mercati ampi e standardizzati, facilmente aggredibili dalle startup di IA. Allo stesso modo, le soluzioni puntuali, focalizzate su funzioni isolate come email marketing o expense management, possono subire una concorrenza crescente per via delle barriere d’ingresso ridotte.

Cosa monitoriamo

Seguiamo con attenzione la crescita dei ricavi direttamente attribuibili all’IA, i tassi di adozione dei nuovi prodotti e l’impatto sui business preesistenti. Monitoriamo anche come le aziende utilizzano l’IA per migliorare efficienza, margini e velocità di sviluppo, fattori che possono bilanciare le pressioni competitive.

Prospettive

Il settore del software sta attraversando una fase di transizione, con esiti non ancora definiti. Alcuni operatori saranno penalizzati, altri rafforzeranno la propria posizione. I prossimi 18 mesi saranno cruciali per distinguere tra promesse e risultati concreti, con l’IA che passerà dalla sperimentazione alla generazione di ricavi effettivi.

Riteniamo che le attuali valutazioni di molti segmenti siano in linea con i livelli storici, ma in questo contesto l’analisi fondamentale e la selezione attiva diventano determinanti. Le aziende meglio posizionate saranno quelle capaci di difendere le proprie quote di mercato e, al tempo stesso, sfruttare l’IA come leva per rafforzare infrastrutture e competenze

di Jonathan Cofsky, Portfolio Manager e Research Analyst, e Joe Goodwin, Research Analyst di Janus Henderson