
Il 30 settembre, HP ha pubblicato la terza edizione annuale dell’HP Work Relationship Index (WRI), un ampio studio globale che esplora il rapporto delle persone con il lavoro.
I risultati di quest’anno rivelano che la realizzazione professionale ha toccato il minimo storico. Solo il 20% dei knowledge worker dichiara di avere un rapporto sano con il proprio lavoro, con un calo di 8 punti rispetto al 2024. Il calo più marcato riguarda i business leader, evidenziando una crisi di connessione e fiducia ai massimi livelli. Tuttavia, lo studio rileva anche che l’85% dei fattori che influenzano la realizzazione sul posto di lavoro è nel controllo delle imprese, sottolineando una significativa opportunità per le aziende di guidare il cambiamento e ricostruire rapporti di lavoro più solidi.
Ad esempio, solo il 44% dei knowledge worker afferma che il proprio lavoro dà loro uno scopo, e appena il 39% ritiene di ricevere un riconoscimento adeguato al proprio impegno. Si tratta di problemi risolvibili, che saranno cruciali mentre le aziende cercano di abbracciare un futuro del lavoro più appagante.
“Oggi più che mai, la realizzazione professionale è una priorità per persone e aziende. L’HP Work Relationship Index ci ricorda che la tecnologia deve essere un fattore abilitante e un catalizzatore di innovazione e sviluppo, al servizio del benessere e della crescita delle persone. Promuovere la cultura digitale significa creare esperienze di lavoro più appaganti e inclusive. In HP crediamo nell’innovazione ‘people-first’ come la chiave per trasformare questa sfida in crescita sostenibile per tutti.” – ha dichiarato Giampiero Savorelli, VP e AD HP Italy.

“Why Isn’t Working”
L’Index 2025 mostra il personale d’ufficio sotto pressione, con molti che segnalano aspettative crescenti e un senso di disconnessione. Più di 6 dipendenti su 10 affermano che le aspettative della propria azienda sono cresciute nell’ultimo anno, mentre quasi la metà ritiene che il proprio datore di lavoro dia priorità al profitto rispetto alle persone.
Allo stesso tempo, i risultati evidenziano un’opportunità: le imprese possono ridefinire l’esperienza dei dipendenti attraverso una leadership più solida, il riconoscimento, la flessibilità e l’accesso agli strumenti adeguati. Agendo ora, le aziende possono trasformare le sfide di oggi in una base per rapporti di lavoro più sani e appaganti.
La realizzazione guida la crescita
La ricerca conferma che i dipendenti realizzati non sono solo più felici, ma hanno anche maggiori possibilità di generare risultati positivi per le loro aziende. I dipendenti nella “Healthy Zone” hanno una probabilità tre volte superiore di sentirsi connessi ai colleghi, raggiungere un equilibrio tra vita privata e professionale e contribuire alla crescita dell’azienda.
“La realizzazione delle persone non è solo un obiettivo individuale, ma un vero differenziatore di business. La leadership ha oggi la responsabilità di lavorare per colmare il divario tra aspettative e realtà, creando le condizioni per un ambiente di lavoro che valorizzi il talento e favorisca la crescita. I dati del Work Relationship Index dimostrano che dove i dipendenti si sentono supportati e valorizzati, cresce anche la capacità delle aziende di innovare, generare valore e attrarre nuove competenze. In questo percorso, l’impegno di HP nell’ambito education e formazione gioca un ruolo essenziale per sviluppare anche in Italia nuove competenze digitali, promuovere una cultura inclusiva e d’innovazione” ha commentato Giampiero Savorelli, VP e AD HP Italy.
L’IA come fattore abilitante positivo
L’Index 2025 dimostra inoltre il potenziale dell’IA nel ridefinire l’esperienza lavorativa. Quattro knowledge worker su dieci utilizzano oggi l’IA quotidianamente, e coloro che hanno accesso a strumenti di IA forniti dall’azienda sono due volte più propensi a dichiarare di avere un rapporto sano con il lavoro. Tuttavia, restano delle disparità nell’adozione: solo il 21% dei knowledge worker si definisce competente in materia di IA, rispetto al 56% dei responsabili IT.
Le imprese che democratizzano l’accesso all’IA – attraverso strumenti e formazione – stanno registrando miglioramenti tangibili in termini di ottimismo, produttività e fidelizzazione.
Il futuro è generazionale
Un’attenzione crescente dei business leader, e dell’Index di quest’anno, è rivolta all’impatto immediato dei giovani professionisti. Gen Z e Millennial, ormai maggioranza della workforce a livello globale, stanno ridefinendo il mondo del lavoro con nuove aspettative.
- Il 51% dei dipendenti della Gen Z dichiara di avere un’attività
- 4 dipendenti su 5 della Gen Z rinuncerebbero a una parte del proprio stipendio in cambio di maggiore flessibilità e autonomia.
- Le generazioni più giovani stanno guidando l’adozione dell’IA, chiedendo una leadership orientata agli obiettivi e abbandonando le aziende che non riescono a stare al passo.
























































