
Gli abbonamenti sono ormai una presenza costante nella vita quotidiana delle persone, spaziando dalle consegne a domicilio all’intrattenimento, dallo shopping ai software, dai servizi sanitari alla gestione degli appuntamenti. Nel mondo esistono oggi 6,8 miliardi di abbonamenti, un numero destinato a crescere fino a 9,3 miliardi entro il 2028, con un mercato globale che potrebbe sfiorare il trilione di dollari nel corso dello stesso anno.
Secondo una nuova indagine Mastercard su un campione di 2.014 intervistati in Italia, gli italiani gestiscono in media 7,2 abbonamenti spendendo complessivamente circa 121 euro al mese (1452 euro all’anno). Un dato che cresce: il 25% degli intervistati dichiara di averne almeno dieci. Se da un lato questi servizi garantiscono comodità e intrattenimento, dall’altro alcuni sono ormai percepiti come servizi ‘indispensabili’. Tra i ‘must have’, spiccano la telefonia mobile (22%), le utenze domestiche (18%) e la connessione internet (13%), equiparati ai beni essenziali. Anche lo streaming video entra nella lista delle priorità, con il 14% che lo considera ormai irrinunciabile.
Le difficoltà finanziarie influenzano le decisioni sugli abbonamenti: il 22% degli italiani prevede di cancellarne almeno uno nei prossimi sei mesi, citando come principali motivazioni l’aumento dei prezzi (56%), la difficoltà economica (32%) e l’inattività del servizio (38%). Tuttavia se l’aumento dei prezzi spinge verso le disiscrizioni, la flessibilità è la chiave per ridurre le cancellazioni.
Gli italiani gestiscono i propri abbonamenti in modi sempre più diversificati. Il 60% lo fa tramite le piattaforme dei fornitori, con picchi di adozione di questa modalità se guardiamo alla Gen Z (70%) e ai Millennials (68%), rispetto al 49% dei Boomers e delle generazioni più anziane. C’è anche chi preferisce il contatto diretto: il 22% continua a gestire gli abbonamenti telefonando al servizio clienti. Flessibilità e incentivi si confermano decisivi per la fidelizzazione. Il 32% degli utenti torna ad abbonarsi dopo una cancellazione, attratto da incentivi come opzioni di prezzo personalizzate (34%), la possibilità di mettere in pausa il servizio (31%) e un processo di disdetta semplice e senza ostacoli (27%).
Le istituzioni finanziarie sono hub importanti per gli abbonamenti. Con l’aumento del numero di abbonamenti, gli italiani cercano più controllo sui pagamenti ricorrenti e lo fanno sempre più attraverso le proprie banche. Il 72% vorrebbe una piattaforma unica per gestire tutti gli abbonamenti e i pagamenti ricorrenti, un’esigenza trasversale tra generazioni: Gen Z (83%), Millennials (77%), Gen X (70%) e Boomers (59%). Interessante notare come il 61% si fidi maggiormente della propria app bancaria rispetto alle piattaforme di abbonamento o agli app store. Per il 73% degli italiani è importante che la propria banca offra funzionalità innovative come la gestione degli abbonamenti, ricevute digitali, incentivi cashback e raccomandazioni personalizzate.
Luca Corti, Country Manager di Mastercard in Italia, dichiara: “Con l’e-commerce in continua evoluzione, gli abbonamenti stanno ridefinendo velocità, comodità e l’esperienza digitale stessa. I consumatori italiani ci trasmettono un messaggio molto chiaro: gli abbonamenti sono ormai parte integrante della vita di tutti i giorni, ma avere controllo e trasparenza è fondamentale.”

























































