
Le PMI digitali italiane presentano livelli di maturità tecnologica in linea con la media europea, ma mostrano un interesse leggermente inferiore nel partecipare a contratti pubblici. Tuttavia, le aziende che partecipano ottengono alcuni dei ritorni sull’investimento più elevati dell’indagine. Nonostante questi risultati positivi, devono affrontare elevati oneri documentali, scarsa visibilità delle opportunità e alcune delle percezioni più basse sulla preparazione del settore pubblico all’adozione di soluzioni digitali.
Uno studio di Strand Partners, commissionato da AWS, rivela che mettere le PMI digitali nella condizione di partecipare agli appalti pubblici potrebbe creare 1,8 milioni di posti di lavoro in tutta Europa e sbloccare 117 miliardi di euro di valore aggiunto lordo (GVA).
Il rapporto, ‘Appalti semplici e digital-first: il percorso per aggiungere 1,8 milioni di nuovi posti di lavoro alle PMI digitali europee’, evidenzia il ruolo critico delle PMI digitali nel raggiungimento degli obiettivi del Decennio Digitale e del Green Deal europei, ma rivela difficoltà significative nella loro partecipazione al mercato degli appalti pubblici da 2.000 miliardi di euro.
I principali risultati dell’indagine su 3.000 PMI digitali nei principali mercati europei includono:
• Il 43% delle PMI digitali non partecipa mai agli appalti pubblici
• Quasi la metà si è ritirata da una gara durante la procedura
• Solo il 12% riporta alti ritorni dagli appalti pubblici
Lo studio evidenzia che le PMI digitali incontrano ostacoli nel partecipare pienamente agli appalti pubblici a causa della complessità dei processi, dei costi elevati, dell’applicazione incoerente delle regole e della frammentazione del sistema. Per affrontare queste sfide, propone un piano in quattro punti.
L’implementazione di tali riforme potrebbe trasformare gli appalti pubblici in un vero motore di innovazione e crescita, accelerando la trasformazione digitale dell’Europa e rafforzando la sua competitività a livello globale.
Informazioni specifiche per l’Italia
Maturità digitale:
- Le PMI digitali italiane mostrano una forte maturità tecnologica: il 67% utilizza il cloud computing, il 43% l’IA/ML e il 40% implementa soluzioni di cybersecurity, in linea con le medie europee (rispettivamente 68%, 48% e 36%).
Coinvolgimento negli appalti pubblici:
- L’interesse futuro per gli appalti pubblici è inferiore rispetto ai pari: il 48% delle PMI digitali italiane afferma che gli appalti pubblici sono, o potrebbero essere, parte della loro strategia di crescita, contro il 57% in tutta Europa.
- Nonostante questa ambizione, il 41% delle PMI digitali italiane non ha mai considerato di presentare un’offerta per un contratto pubblico, leggermente al di sotto della media europea del 43%.
Schemi di partecipazione e abbandono:
- Tra le PMI che hanno considerato di partecipare, la metà (49%) si è ritirata da una gara a metà percorso, in linea con il tasso europeo del 47%.
- Le ragioni dell’abbandono evidenziano fattori sistemici: il 57% cita processi troppo complessi, il 51% oneri documentali gravosi e il 43% ritorni sull’investimento considerati insufficienti.
- Il 42% ha presentato con successo un’offerta al settore pubblico, in linea con la media europea del 40%.
- I risultati per le PMI che partecipano rimangono modesti: solo il 34% delle offerenti ha mai vinto un contratto, simile al 33% europeo.
- Quando le PMI digitali italiane hanno successo, registrano ritorni leggermente più elevati rispetto ai pari europei: il 30% riporta un alto ROI dagli appalti pubblici (contro il 26% in Europa) e il 53% un ritorno ragionevole (contro il 44% in Europa).
Fattori che scoraggiano la partecipazione
- I processi complessi restano la principale sfida per il 71% delle PMI digitali italiane, rispecchiando la tendenza europea.
- Le PMI digitali indicano come ostacoli principali: requisiti documentali complessi (46%), visibilità limitata delle opportunità (34%) e applicazione incoerente delle regole (34%).
- L’incoerenza rappresenta una sfida chiave: solo l’8% ritiene che le regole degli appalti pubblici vengano applicate in modo uniforme tra gli acquirenti, leggermente al di sotto della media europea del 12%.
- La partecipazione transfrontaliera resta difficile: solo il 30% dichiara che le regole siano chiare quando si considerano gare in altri paesi UE (contro il 29% in Europa).
Preparazione all’innovazione e strumenti digitali
- La fiducia nella capacità degli acquirenti pubblici di adottare innovazione digitale è più bassa in Italia rispetto agli altri Paesi: solo il 5% delle PMI italiane ritiene che il settore pubblico sia pienamente pronto ad acquistare soluzioni digitali (contro il 9% in Europa).
- Nonostante queste difficoltà, le PMI digitali italiane sono ottimiste riguardo agli strumenti digitali: il 92% ritiene che strumenti basati su cloud e IA siano importanti per migliorare la loro capacità di partecipare agli appalti pubblici.
Cosa incoraggerebbe la partecipazione
- Quando è stato chiesto cosa potrebbe incentivare la partecipazione, le PMI digitali italiane indicano principalmente: documentazione più breve e meno ripetitiva (48%), piattaforme di gara più semplici e coerenti (47%) e strumenti di IA per la redazione delle offerte (42%).























































