Secondo l’indagine di Taskrabbit il 33% degli smart worker ha convertito una stanza in ufficio e il 7% ha insonorizzato gli ambienti.

Smart worker

La pandemia ha fatto scoprire nuove modalità di lavoro agli italiani, introducendoli allo smart working, anche se attualmente solo un terzo (32%) dei lavoratori ha la possibilità di lavorare da remoto. Per queste persone l’abitazione diventa quindi un luogo in cui esercitare la propria professione, tantoché il 33% degli smart worker ha deciso di rivoluzionare una stanza per ricreare l’ufficio, il 23% di acquistare una sedia ergonomica da poter utilizzare per più ore consecutive, e, addirittura, il 7% ha deciso di insonorizzare una o più pareti per non essere disturbato durante l’orario lavorativo.

Questa è l’immagine scattata dall’indagine di Taskrabbit, il network globale che mette in contatto chi ha bisogno di una mano per lavori dentro e fuori casa con tasker competenti e affidabili, condotta da GPF Inspiring Research per analizzare come gli italiani vivano la propria casa con lo smart working.

La ricerca delinea anche i fattori che spingerebbero gli abitanti del nostro Paese a cambiare casa per poter svolgere al meglio il proprio lavoro: il 56% degli smart worker intervistati si trasferirebbe in un nuovo appartamento per una connessione Wi-Fi migliore, il 50% per una casa in una zona più bella e confortevole, il 46% per uno spazio più comodo in cui lavorare e il 44% per percorrere una distanza inferiore per raggiungere l’ufficio.

In particolare, a Roma metà degli smart worker intervistati (53%) prenderebbe in considerazione l’idea di cambiare casa a favore di un’abitazione più vicina al luogo di lavoro, rispetto al 40% riscontrato a Milano. Non sorprende quindi che il 68% dei romani apprezzi lo smart working, rispetto al 40% dei milanesi. Il lavoro da remoto viene preferito maggiormente dalle donne (72%) rispetto agli uomini (63%), ed è la fascia di lavoratori dai 55 ai 64 anni che lo apprezza di più (77%) dei lavoratori più giovani, ovvero quelli di età compresa tra i 35 e i 44 anni (58%).

L’indagine mostra come gli italiani in questi anni abbiano rivoluzionato gli spazi della propria casa per renderli più adatti al loro lavoro. Chi ha la possibilità di non dover andare in ufficio ha infatti deciso di apportare dei piccoli cambiamenti al proprio appartamento per poter svolgere al meglio la propria professione”, ha dichiarato Begüm Zarmann, Managing Director di Taskrabbit Europe. “Abbiamo registrato un aumento del 92% di prenotazioni collegate al trasformare gli spazi della casa in un ufficio e un incremento del 61% prenotazioni per montare nuove scrivanie rispetto all’anno precedente. Siamo lieti di poter dare il nostro contributo per rendere un’abitazione ‘a prova di lavoro’”.