L’Open Banking, in Italia, ha inaugurato una nuova era di innovazione e controllo da parte dei consumatori sul mondo finanziario, decretandone un incremento esponenziale dei servizi.

Open banking
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Sono passati meno di 12 mesi dal lancio dell’Open Banking in Italia, che ha inaugurato una nuova era, di innovazione e controllo da parte dei consumatori, nel mondo dei servizi finanziari.

La natura di questa evoluzione ha fatto sì che alle prospettive idealmente positive si accompagnasse una certa dose di scetticismo.

Negli ultimi mesi, tuttavia, si è osservata una significativa progressione. Infatti, sono emersi nuovi strumenti di gestione della finanza personale.

Si è, dunque, registrato un notevole aumento del numero di persone che utilizzano i servizi di Open Banking. Nel marzo 2020, le chiamate API, in Italia, sono state poco meno di 1 milione rispetto alle 320.000 circa nel dicembre del 2019. Si può, quindi, affermare che l’incremento appare esponenziale.

Queste nuove fonti hanno il potere di trasformare il percorso dei clienti ed offrire una più ampia gamma di opzioni finanziarie, per coloro che gestiscono il proprio denaro attraverso l’uso di dispositivi connessi.

I dati forniti dai consumatori e le informazioni sulle transazioni, disponibili attraverso l’Open Banking, possono svolgere un ruolo chiave per i finanziatori, aiutandoli a comprendere chi richiede un prestito e prendere decisioni più informate sfruttando le tendenze.

Di conseguenza, un prestatore può identificare i modelli di comportamento del credito e adottare le sue decisioni. Si tratta di un’informazione particolarmente utile quando si acquisisce un cliente e nel processo di relazione seguente.

Sia che si tratti di prestiti ad aziende o famiglie, è il miglioramento del modo in cui utilizziamo le informazioni, che può portare a decisioni di qualità più elevata.

Oltre a fornire una maggiore convenienza, i nuovi dati possono essere particolarmente utili per l’inclusione finanziaria della popolazione “invisibile al credito”, ovvero persone con poche o nessuna informazione per una valutazione del merito creditizio, in modo che possano accedere sia alla finanza tradizionale sia ad altri servizi pubblici online.

In Italia, possiamo stimare che le persone virtualmente invisibili al sistema finanziario siano all’incirca 12 milioni. Questi consumatori, tipicamente appartenenti alle fasce più vulnerabili della società, sono generalmente esclusi dal mercato finanziario, riducendone le loro opzioni di finanziamento ma, al tempo stesso, aumentandone il costo di eventuali prestiti.

Per modificare questo trend, è necessario aiutare un maggior numero di persone a integrare i propri dati direttamente nei file di credito. In questo modo potranno accedere a più prodotti, costruendosi un profilo finanziario completo e utile ai finanziatori per comprendere meglio il rischio di credito.

Sulla spinta dell’evoluzione normativa e di nuovi paradigmi come l’Open Banking, esiste una reale opportunità di stabilire una maggiore trasparenza e fiducia con i clienti, utilizzando i loro dati in modo chiaro e coerente.

Solo dimostrando un autentico scambio di valori si può arrivare a un generale miglioramento dell’economia del credito per tutte le parti coinvolte.