Eccellenti i risultati ottenuti dalla multinazionale italiana con l’iniziativa che include sei mesi di chat e videoconferenze gratuite. Il CEO della società evidenzia però quelli che ancora oggi sono gli errori più comuni che le imprese fanno in tema di Smart Working

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La soluzione di Wildix per lo Smart Working ha già aiutato oltre 17 mila utenti a lavorare nonostante il lock down. Numeri importanti per la multinazionale fondata nel 2005 dai fratelli Osler, che all’inizio della pandemia ha aderito all’iniziativa di Solidarietà Digitale del Ministero dell’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, lanciata a supporto di aziende e professionisti. La soluzione di Wildix – rivolta a centinaia di piccole e medie imprese in tutto il mondo – include sei mesi di chat e videoconferenze gratuite.

Steve Osler, CEO di Wildix, non nasconde la soddisfazione per i risultati della campagna solidale, ma al tempo stesso sottolinea gli errori comuni in cui ci si imbatte nel momento di scegliere una soluzione di Smart Working: “Dotare l’azienda di un sistema di Smart Working è fondamentale al giorno d’oggi, e non solo nel caso di tragedie globali come quella che stiamo vivendo. Nello scegliere la giusta piattaforma ci sono in particolare tre tipi di errori che non si devono commettere: quelli che portano alla ricerca del “risparmio a tutti i costi”, gli errori in stile “tutti usano questo quindi lo uso anche io” e gli errori generati da “superficialità”. La scelta di un sistema Smart Working è delicata come quella dei software che si utilizzano negli uffici fisici e non fa pertanto fatta senza tener conto di tutte le variabili che possono poi incidere sulla produttività.”

Secondo Osler, le conseguenze di una scelta errata sarebbero molto pesanti: “Spesso la scelta ricade su soluzioni obsolete, non sicure, gratuite, con interfacce complesse, senza funzioni in mobilità, senza l’integrazione con i gestionali delle imprese. Questo perché l’economia di tutto il mondo oggi sta cercando risposte veloci, efficaci e possibilmente a costo quasi zero per andare avanti. Purtroppo, molti scoprono a posteriori questi errori e perdono giornate per capire come avviare una conferenza o nell’attesa che arrivino i tecnici per installazioni complesse.”

La chiave, come sostiene da sempre Osler, è quella di scegliere l’interlocutore giusto: “Se una società vuole fare una scelta vincente, deve rivolgersi a un installatore di cui si fida, e non comprare direttamente dal provider”.

Il CEO di Wildix, infine, suggerisce quelle che devono essere le esigenze primarie quando ci si rivolge a un installatore per implementare un sistema che funzioni e che sia valido per tutti gli utilizzatori.

Il sistema, in particolare, deve:

  • Essere 100% sicuro senza richiedere l’acquisto di ulteriori firewall;
  • Essere “user-friendly”, con un’interfaccia a prova di utente “analogico”;
  • Funzionare davvero da qualsiasi pc o smartphone, consentendo al lavoratore di accedere al suo “ufficio virtuale” con un clic o con un tap sullo smartphone, garantendo velocità e sincronizzazione tra mobile e desktop;
  • Comunicare perfettamente con i software gestionali adottati dall’azienda, ossia essere integrato.

La piattaforma di Wildix per lo Smart Working rispetta tutti questi requisiti: è accessibile da qualsiasi dispositivo e non richiede l’installazione di alcun software, ma solo una facile procedura di configurazione. È basata su tecnologia WebRTC che ha sviluppato Collaboration, strumento integrato di Wildix nel browser per la Comunicazione Unificata, e consente di chattare, chiamare o effettuare una videoconferenza con colleghi interni e clienti esterni.