Un’azienda italiana del settore dell’elettronica di consumo ha incrementato il fatturato del 43% e i prezzi del 3%

Una delle killer application del settore e-commerce è sicuramente il Dynamic Pricing, strategia ancora poco conosciuta in Italia, ma che all’estero sta garantendo ottimi risultati nel mondo del commercio elettronico e non solo. Ecco cosa è: si tratta in particolare di un metodo nel quale i prezzi dei prodotti o dei servizi si adeguano continuamente ed in maniera automatica, a volte nel giro di poco tempo, in risposta a diversi fattori – monitorati in tempo reale – tra cui la domanda, l’offerta dei concorrenti, le disponibilità di magazzino e l’orario solo per citarne alcuni.

Il Dynamic Pricing sta diventando una strategia adottata anche dalle imprese italiane che però fino a poco tempo fa avevano l’errata convinzione che un prezzo dinamico fosse sinonimo di sconti o abbassamenti di prezzo adottati nel tentativo di poter vendere maggiormente i propri prodotti nei momenti di carenza della domanda” ha spiegato Maximilian Lanaro, Founder e CTO di Competitoor in occasione della terza edizione di 4ecom che ha radunato oltre 400 esperti di e-commerce.

Il manager ha voluto sfatare questo falso mito portando sul palco una case history molto significativa riguardante una grande azienda (della quale non è stato fatto il nome) del settore dell’elettronica di consumo, comparto fortemente sotto pressione a causa della pesante ombra di Amazon.

L’iniziativa ha inizialmente coinvolto 1564 prodotti non stagionali per uno studio durato due mesi e sui quali è stata applicata una strategia di Dynamic Pricing legata ad un algoritmo basato sull’intelligenza artificiale – ha spiegato Maximilian Lanaro, evidenziando risultati davvero sorprendenti. – I prezzi sono mediamente cresciuti del 3% rispetto a quando non era stato implementato il Dynamic Price. Il fatturato a 6 cifre è inoltre aumentato del 43% e l’add to cart rate del 66%”.dynamic pricing

Non è un caso quindi che all’estero diversi colossi abbiano fatto propria questa strategia di marketing. Ryanair e booking offrono prezzi variabili a seconda della vicinanza nel quale si usufruisce del servizio acquistato. Sembra inoltre che Amazon abbia iniziato nel 2000 con la vendita a prezzo variabile dei DVD. Coca-Cola invece influenza il prezzo delle proprie lattine presenti nei distributori automatici in base al caldo percepito dalle persone.

Nella definizione di una strategia di Dynamic Pricing di successo bisogna sempre tenere in considerazione il margine che ogni azienda ottiene dalla vendita di ciascun prodotto per evitare aumenti sì del fatturato, ma senza portare a reali guadagni” ha concluso Maximilian Lanaro.