Per rilanciare l’economia le aziende italiane devono saper trattenere i giovani talenti

Le ultime stime dell’Istat, contenute nel documento Prospettive per l’economia italiana, prospettano per il 2018 un lieve aumento dell’occupazione (+0,8% in termini di unità di lavoro) e un lento e progressivo calo del tasso di disoccupazione (10,8%).

“La formula magica per l’economia italiana è nei giovani e nel loro talento – commenta Antonio Marchese, Executive Partner Soft Strategy, Gruppo composto al 100% da aziende italiane. – Fin dalla nostra nascita abbiamo puntato tutto sulle risorse talentuose del nostro Paese costruendo una realtà specializzata nel Management Consulting e, dal 2015, evolvendo la nostra offerta di Gruppo per cavalcare l’onda dell’industria 4.0 e della SAP Digital economy. Come si potrebbe fare innovazione tecnologica senza i più giovani e preparati talenti di cui l’Italia è ricca?

È anche grazie al contributo di queste aziende italiane e ad una new economy emergente che il nostro paese potrà, nel 2018, vedere una crescita del Pil pari all’1,4%. La situazione congiunturale del settore dell’innovazione è tuttavia un elemento cruciale, che deve tenere conto del fenomeno della fuga dei cervelli: quasi 15mila laureati hanno lasciato il Paese nel 2016. Come è possibile pensare di adeguare i sistemi tecnologici richiesti da un mercato sempre più evoluto senza la competenza di chi in Italia ha studiato proprio per questo?

“All’interno di Soft Strategy Group – prosegue Marchese – molti neolaureati hanno trovato una collocazione professionale soddisfacente, il Gruppo oggi conta oltre 250 dipendenti, 7 sedi in Italia e 1 all’estero, e continuiamo ad investire sui giovani talenti (51 assunti under 29, di cui il 39% donne) e su profili senior del settore ICT (32 assunti, di cui il 40% donne) per proseguire nella creazione di servizi a valore aggiunto per le imprese, assicurando una integrazione tra le diverse Line of Business.”

Gli eccellenti risultati riportati dall’esperienza di questo gruppo italiano assumono un valore maggiormente significativo se rapportato ai servizi offerti a contenuto strategico, tecnologico ed innovativo, ad esempio nel settore della Privacy & Security, è stata registrata una crescita del 21% rispetto al 2016. In quello dell’innovazione digitale addirittura il 79% in più del 2016 e per SAP BI HANA +41% rispetto allo stesso anno di riferimento.

Il tema dell’innovazione, dice l’Istat nel suo Rapporto annuale 2018, è di particolare interesse in Italia, dove si possono mettere in evidenza alcuni aspetti peculiari di un contesto di scarsa propensione alla cooperazione per l’innovazione, che sarebbe invece molto utile all’economia interna. Come è noto, l’Italia presenta un deficit strutturale di laureati sulla popolazione rispetto alla media OCSE e ai principali Paesi dell’Unione Europea. Inoltre, i processi d’emigrazione di giovani con qualifiche terziarie rischiano di rendere insufficiente l’offerta attuale di personale qualificato, in una fase di crescita e ristrutturazione sostenuta dai processi di digitalizzazione.