Il lavoro agile porta ad un incremento di produttività per il lavoratore nell’ordine del 15%.

Time to Transform: nelle PMI italiane si lavora troppo

Qual è la situazione attuale del lavoro tra i giovani?
Secondo CornerJob, app leader nella ricerca del lavoro attraverso dispositivi mobili, nel terzo trimestre 2017 la percentuale dei giovani alla ricerca di lavoro nella fascia 18-24 anni rimane ancora alta (+15 punti percentuali rispetto al secondo trimestre).
Niente di cui preoccuparsi, più dell’80% dei giovani in questa fascia d’età sono studenti interessati a lavori estivi o stagionali.
Sulla fascia 25-30, invece, i giovani alla ricerca di impiego scendono al 16% (-2% rispetto al trimestre precedente): diminuzione legata in parte ai lavori estivi, scelti in mancanza di altre opportunità migliori.
La Lombardia guida il mercato del lavoro catalizzando quasi il 23% delle offerte seguita da Lazio (19%), Campania (11,5%), Piemonte, Emilia Romagna, Toscana e Veneto con il 6%.
Elemento interessante riguarda la tanto attesa inversione di tendenza: dopo più di anno è chiaramente individuabile un’offerta lavorativa più movimentata e un numero di candidati in leggera flessione. (fonte AdnKronos )

Entro il 2020 i Millennials rappresenteranno circa un terzo dei lavoratori globali

Questa generazione sembra essere in grado di modificare completamente le modalità lavorative, di selezione e di comunicazione tra lavoratore e dipendente. Vediamo come.

Al contrario dello stereotipo che li vede pigri e svogliati: i Millennials lavorano molto più duramente delle generazioni precedenti (43 ore la media italiana).
Sono tre gli elementi che questa generazione richiede con forza:

● Denaro
● Sicurezza
● Tempo libero

Un lavoro che permetta di comunicare con persone di valore, che garantisca una tranquillità economica, che sia a tempo pieno ma che permetta di avere del tempo libero.
Invece di un unico lavoro a vita, i Millennials ritengono fondamentale sviluppare abilità personali e lavorative che gli permettano di rimanere occupati e, soprattutto, di attuare un percorso di carriera.

Esiste una modalità lavorativa concreta che risponde perfettamente a queste richieste: lo Smart Working. Solo in Italia sono 350.000 gli Smart Worker: lavoratori dipendenti liberi di scegliere le proprie modalità di lavoro in termini di luogo, orario e strumenti. Rispetto alla media dei lavoratori gli smart worker sono più soddisfatti del loro lavoro e delle modalità organizzative. Ritengono, inoltre, di avere più spazio per lo sviluppo delle cosiddette Digital Soft Skills per permettono alle persone di utilizzare gli attuali strumenti digitali per migliorare la propria produttività.

L’ Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano ha stimato un incremento di produttività per il lavoratore nell’ordine del 15%.

Vuoi fare successo? Impara a coordinare team di lavoro in remoto

Molte grandi aziende come Amazon, StarOfService o Google applicano lo smart working con successo. Nonostante tutti i progressi tecnologici può essere difficile gestire i rapporti di lavoro a lunga distanza. Se sei uno smart worker, sei responsabile di una squadra e desideri migliorare le tue competenze per il tuo futuro lavorativo ecco come fare:

1.Scegli le persone giuste
Per lavorare in squadra in remoto è necessario imparare ad auto motivarsi, essere in grado di lavorare senza supervisione e avere grandi abilità comunicative.

2.Pianifica
Gestire un team richiede grandi abilità organizzative. Più ampia è la squadra più sarà difficile riuscire a controllare i risultati di ogni componente.
Il paradosso dello smart working è che gli orari devono essere flessibili, ma è necessario raggiungere risultati concreti e tutto questo è possibile solo aiutando ogni lavoratore a sviluppare le proprie potenzialità, stabilendo scadenze e obiettivi intermedi.

3.Comunica
Grazie alle tecnologie di oggi, la distanza non è più un problema. Programma in anticipo le vostre riunioni di team in modo da poter comunicare agevolmente con tutti i componenti della squadra, da qualunque punto del mondo si trovino a lavorare.

4.Stabilisci obiettivi
Se tutti sanno esattamente quello che devono fare è praticamente impossibile che si creino delle incomprensioni. Definire obiettivi micro e macro è fondamentale. Assegna obiettivi specifici e assicurati che ogni elemento della tua squadra abbia ben chiaro lo scopo del vostro lavoro.

5.Incoraggia
Spesso le prestazioni di un gruppo di lavoro dipendono dall’incoraggiamento dato dal leader. Il lavoro in remoto limita le comunicazioni personali e, questo, può essere un ostacolo: pianifica una chiamata settimanale in cui discutere degli obiettivi, fornire sostegno e far sentire apprezzato il tuo team.

6.Crea un ambiente collaborativo
Rimandare l’idea di uno spirito di squadra aiuta a diffondere la mission aziendale e a far sentire tutti parte di una grande famiglia.

7.Crea un senso di fiducia
Ricorda sempre che dall’altro lato del pc c’è un essere umano. Rafforzamento positivo, conversazione onesta e aperta sono tre elementi che convinceranno la squadra a fidarsi di te.