I costi medi annuali della interruzioni toccano i 21,8 milioni di dollari

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Essere Always On. È questa una delle maggiori sfide che le imprese di oggi devono affrontare per riuscire a garantire agli utenti la possibilità di utilizzare i loro servizi senza interruzioni. Un problema questo che troppo spesso capita, basti pensare al down di Instagram in Australia di inizio settimana o a quello di Watsapp di due sere fa. Le imprese di tutto il mondo devono quindi costantemente affrontare il rischio di downtime, e la consapevolezza di questa tematica è ben nota all’interno delle aziende secondo un nuovo studio realizzato da Veeam Software e ESG che hanno intervistato 1060 decision maker delle più grandi realtà (oltre 1000 dipendenti) sia pubbliche che private di 25 Paesi. È emerso che per l’82% di essi esiste un Availability Gap, ossia un divario tra i livelli di servizio attesi dalle unità di business e le capacità tecnologiche di un’azienda di rendere disponibili le applicazioni e le informazioni richieste dagli utenti. Non solo: il 77% degli intervistati evidenzia l’incapacità del reparto IT di proteggere e recuperare i dati persi rispetto alle attese dei clienti e delle aziende stesse.

E le ripercussioni a livello aziendale sono molto ingenti. Basti pensare che per le imprese coinvolte nello studio i costi medi annuali della interruzioni toccano i 21,8 milioni di dollari (20,4 milioni di euro Italia), ritenuti in crescita anno su anno a causa dell’aumento delle applicazioni mission critical migrate sui data center. A preoccupare le aziende non solo però le implicazioni economiche immediate: si assiste infatti ad una perdita della fiducia dei clienti secondo il 48% degli intervistati, un danno all’integrità del marchio (40%), una maggiore sfiducia dei dipendenti (33%) e una deviazione delle risorse di progetto (28%).

In più, secondo i ¾ degli intervistati a rischio è il buon esito della trasformazione digitale, ritenuta dal 69% delle imprese determinante per il futuro dell’azienda. Non riuscire a garantire la disponibilità delle applicazioni risulta pertanto un fattore fondamentale per la sopravvivenza dell’azienda stessa. Il tempo di ripristino inoltre fondamentale: in caso di down gli intervistati vorrebbero ritornare online in 7.25 minuti, mentre nella realtà la media è di circa 25 minuti.

Esistono delle soluzioni di Availability che possono garantire la protezione 24 ore su 24 , 7 giorni su 7 e 365 giorni all’anno in ambienti multi-cloud come quella offerta da Veeam che assicura tempistiche di ripristino sempre inferiori a 15 minuti, con numerosi casi dove l’essere di nuovo online è istantaneo” ha spiegato Albert Zammar, Vice President della Southern EMEA Region di Veeam Software.