Attenzione però ai possibili contraccolpi

In un contesto in cui i grandi operatori della web economy (quelli che mettono in contatto domanda e offerta di beni e servizi basati su internet) sono sempre più de-materializzati e de-localizzati, da più parti si sostiene che non sia accettabile che si de-materializzino e de-localizzino (nei paradisi fiscali) anche i ricavi generati.

Più della metà della popolazione italiana concorda nel ritenere opportuna una legge in grado di tassare i profitti generati in Italia dai più grandi soggetti web (Google, Facebook, E.Bay, Amazon, AirBnB, ecc.) con sede legale in paesi a fiscalità privilegiata.

Schermata 2017-05-02 alle 12.21.54

Nel complesso sembra dunque che la volontà del Governo italiano di proporre un simile provvedimento agli altri Paesi dell’Ue durante il prossimo G7 delle Finanze in programma a Bari dall’11 al 13 maggio 2017 goda dei consensi della maggior parte degli italiani.

Bisogna però considerare che il 27,6% degli intervistati ritiene che la questione non possa o non vada affrontata a livello nazionale ma che vada demandata ad un livello sovranazionale come l’Unione Europea.

Inoltre, bisogna registrare anche la posizione – minoritaria nel Paese ma maggiormente sentita dalle giovani generazioni – di chi pensa che una legge del genere possa rivelarsi dannosa riverberandosi sui costi dei servizi web per l’utente finale.