La metà (45%) delle imprese si può classificare come nel bel mezzo del proprio viaggio verso l’agilità organizzativa, ma il 34% è ancora in una fase statica

Le aziende oggi devono essere agili. Ma come diventarlo? - aziende agili

Le aziende agili sono quelle che sopravviveranno. In tutto il mondo infatti, le aziende hanno ormai riconosciuto la necessità di mettere da parte il tradizionale modo di lavorare e favorire nuove strategie, con l’obiettivo di ottenere benefici e vantaggi in maniera migliore, più veloce e più duratura per tutti: i clienti, l’azienda e i dipendenti.

Questo era già chiaro prima che iniziasse la pandemia di COVID-19, ma la crisi degli ultimi mesi ha incoraggiato e forse un po’ costretto le imprese a trasformare i pensieri in azione. Quelle che una volta erano le “migliori intenzioni” per semplificare i processi aziendali e diventare più efficienti, improvvisamente si sono trasformate nelle massime priorità per far sopravvivere le aziende.

La nuova trasformazione deve essere verso l’agilità

Al centro di queste nuove priorità, legate ai processi e all’efficienza, troviamo il concetto di agilità. La capacità di un’organizzazione di essere agile è sempre stata importante, ma se prima si ammiravano pionieri come ad esempio Spotify, ora è il momento per tutte le organizzazioni di attivarsi e diventare agili al più presto.

Il nostro ultimo studio, condotto insieme a IDC[1], ha misurato l’agilità delle aziende europee e ha rivelato che quasi la metà (45%) delle imprese si può classificare come nel bel mezzo del proprio viaggio verso l’agilità organizzativa, ma il 34% è ancora in una fase statica.

Il lavoro da fare è molto. Ma quanto sono consapevoli le imprese di questa necessità e in che modo affrontano il proprio percorso verso l’essere aziende agili?

Agilità: niente scuse

Prima di poter esaminare in dettaglio come ottenere una trasformazione agile, è importante considerare e sfatare alcuni miti e scuse comuni che esistono sull’agilità.
Un classico malinteso è quello che vede le pratiche agili difficili da controllare a causa della loro natura rapida e fluida. Tuttavia, è del tutto possibile industrializzare i comportamenti agili e aggiungere un livello di controllo e coerenza. Le aziende che riescono a implementare un maggiore controllo sono infatti più reattive, meglio organizzate e veloci. Tutti tratti distintivi di un business agile. In questo caso, i dati svolgono un ruolo chiave per fornire alle aziende le dashboard operative di cui hanno bisogno per guidare i processi decisionali in maniera migliore, più veloce e soprattutto funzionale ai risultati di cui hanno bisogno.

Un’altra scusa o diceria da cancellare è che non è possibile realizzare una trasformazione agile in organizzazioni grandi e complesse. Ma l’essenza stessa dell’agilità è snellire le grandi strutture e i processi complessi, offrendo un valore incrementale che porta a comportamenti più agili nel tempo. Un modo per implementare l’agilità in un’organizzazione è introdurre una road map. In questo modo, il processo viene gestito con cura e i successi possono essere comunicati e celebrati.

Realizzare una trasformazione agile

Dopo aver identificato e affrontato i miti e le scuse sull’essere un business agile, come si può raggiungere questo status? E quale ruolo svolge la tecnologia?

Le organizzazioni che vogliono ottenere un vantaggio devono concentrarsi sulla trasformazione del   proprio stack tecnologico, riducendo la complessità e digitalizzando i processi core aziendali. Questo significa intervenire su tre tipi principali di processo: il supporto IT interno, il supporto rivolto ai clienti e quello rivolto ai dipendenti. Collegando questi tre processi, le organizzazioni sono in grado di dar vita a un progetto digitale in grado di offrire la trasparenza e la visibilità necessarie per rispondere e adattarsi rapidamente ai cambiamenti.

Avere la tecnologia e il framework può tuttavia non essere sufficiente. È fondamentale lavorare anche sulla cultura aziendale, la comprensione e la comunicazione affinché tutto sia pienamente coerente e connesso.

Le persone svolgono un ruolo enorme in qualsiasi trasformazione. Sembra ovvio, ma ci si deve concentrare anche sull’elemento “umano” piuttosto che osservare solo i ruoli o gli organici.

Il totale è maggiore della somma delle singole parti

Ri-organizzare il modo in cui si lavora all’interno di un’organizzazione è molto più efficace della ristrutturazione o dell’aggiunta di livelli. Può sembrare la stessa cosa, ma non lo è.

In una strategia aziendale sono molte le funzioni diverse che sono coinvolte, dal marketing alle PR, passando per le vendite, il legal, le HR e altre ancora. Tutte queste figure devono essere coinvolte nel processo e concorrere a raggiungere gli obiettivi aziendali, andando oltre la realizzazione dei singoli KPI.

Le aziende agili organizzeranno i reparti e i team intorno a obiettivi comuni, con KPI comuni. Ogni reparto deve supportare attraverso le proprie competenze, ma l’organizzazione deve essere focalizzata e unita. Alcune aziende hanno già iniziato a pensare in questo modo, ma molte stanno ancora lavorando con un approccio a silos che genera priorità incompatibili o addirittura concorrenti all’interno della stessa organizzazione e che crea ritardi e cicli di feedback lunghi e complessi.

Accettare la necessità di un cambiamento è un ottimo primo passo e, grazie al giusto supporto, cultura e strumenti, le aziende possono intraprendere il viaggio verso un futuro più agile.

A cura di Nerys Mutlow, Evangelist and Chief Innovation Officer ServiceNow