Quando ci saranno i vaccini ci sarà un risparmio in eccesso che verrà speso?

Vendita al dettaglio, il 74% degli italiani sceglie i negozi fisici

Consumi, risparmi, pagamenti, innovazione, turismo: sono stati questi i temi dibattuti all’interno del webinar “Shopping post Covid: se e come sono cambiati i comportamenti di acquisto”, organizzato da Global Blue Italia, società leader nel settore del Tax Free Shopping. Tra i relatori Nicola Nobile, Chief Italian Economist – Oxford Economics; Marco Palmieri, Account Manager Corporate Sales – Nexi; Massimo Torti, Segretario generale – Federazione Moda Italia; Nicolò Daniele Donato, CEO & CoFounder – Deluxy. 

«Il 2020 è stato un anno difficile per il mondo del retail, soprattutto i primi sei mesi. L’Italia ha fatto registrare risultati addirittura peggiori rispetto a quelli dell’Eurozona (ad aprile oltre il -30% rispetto al 2019), con i soli settori “mail & internet orders” e “food, beverage & tabacco” in controtendenza», ha detto Nicola Nobile, Chief Italian Economist – Oxford Economics. «A subire un danno maggiore il settore di hotel e ristoranti, con un calo dei consumi intorno al 40% rispetto all’anno precedente. Ma quello che abbiamo notato è stato l’anormale rialzo del tasso di risparmio rispetto al 2019, un indice che negli ultimi 20 anni aveva avuto un andamento pressoché piatto nell’Eurozona. La principale motivazione dietro questo incremento è individuabile nell’impossibilità da parte delle persone di spendere denaro. Quando ci saranno i vaccini ci sarà un risparmio in eccesso che verrà speso? Possibile un rimbalzo, ma dipenderà molto anche dai vari settori merceologici, con per esempio i redditi più alti che solo gradualmente spenderanno il proprio eccesso di risparmio. ». Infine un accenno su Milano: «Ci aspettiamo cresca meno nel periodo 2020-24 rispetto ad altre città europee a causa della debolezza dell’economia italiana nel suo insieme. Ma se ci si focalizza su commercio, ospitalità e trasporti, vediamo come Milano farà meglio di Parigi, Madrid e Londra. Sul lato turismo, la normalizzazione avverrà a fine 2022 – inizio 2023. Il rimbalzo della spesa nel 2021 (+20%) non sarà direttamente consequenziale a quello del numero dei visitatori (+40%)». 

«Il Covid 19 ha accelerato un processo che era già in atto nel Paese, ossia la crescente diffusione dei pagamenti digitali, che sono risultati ancora più indispensabili perché hanno garantito il funzionamento dell’intero sistema economico e assicurato la continuità di servizi prioritari – ha affermato Marco Palmieri, Account Manager Corporate Sales di Nexi – Si è verificato un cambio di approccio allo shopping post Covid, alle spese, ai consumi: molti consumatori si sono affacciati all’e-commerce per la prima volta, spinti dalla necessità contingente, e hanno preferito pagare in digitale perché più sicuro in termini di distanziamento. Gli esercenti, invece, per poter incassare anche in tempi di crisi, hanno cominciato a utilizzare metodi di incasso digitale che hanno permesso loro di vendere a distanza e in negozio con maggiori sicurezza ed efficienza, garantendosi cosi nuove opportunità di business». 

«Quello concluso è stato un anno difficile per il settore moda, con un crollo del fatturato del 40% rispetto al 2019. Se le vendite sono state possibili spesso lo si è dovuti all’e-commerce, tendenza costante anche del prossimo futuro. I prodotti “best seller” nel breve periodo saranno quelli legati al comfort e alla maglieria; solo nel medio periodo ci aspettiamo un rimbalzo di abbigliamenti e accessori per cerimonie», ha dichiarato Massimo Torti, Segretario generale – Federazione Moda Italia-Confcommercio. «Nonostante le criticità, è possibile riscontrare alcuni aspetti esperienziali dell’epoca covid, come la riscoperta dei negozi di prossimità o la maggior attenzione rivolta verso la sicurezza sanitaria in store. Consigli per il futuro? Valutare bene il posizionamento della propria azienda, far percepire la sicurezza in negozio, mantenere le relazioni con i clienti anche da remoto e soprattutto saper cambiare l’offerta con prodotti ad alta rotazione – prosegue Torti – Il new normal (shopping post Covid), però, è soprattutto digitalizzazione. Su questo bisogna proseguire nell’accelerazione fortissima già conosciuta nell’ultimo anno. È necessaria una formazione ad hoc per farsi trovare pronti e non bisogna aver paura di rivolgersi a consulenti esperti per affermarsi come leader del cambiamento». Un ultimo commento sul turismo: «I turisti extra-UE che, amanti del made in Italy e della shopping experience nei negozi del bel Paese, producono scontrini medi molto più elevati rispetto a quelli del mercato interno: è essenziale tornare a recuperare quel bacino di viaggiatori ed acquirenti». 

«“Innovazione” è la parola chiave del new normal ma, attenzione, non deve essere declinata solo sotto il punto di vista dell’e-commerce. Essenziale è ancora il contatto con il cliente, esaudire i suoi desideri e garantirgli la migliore esperienza di shopping: in breve, bisogna arrivare esattamente dove vuole lui. È in quest’ottica che bisogna innovare», ha detto Nicolò Daniele Donato, CEO & CoFounder – Deluxy. «Con Deluxy ci occupiamo del cliente anche nell’ultimo miglio, consegnando il prodotto nei tempi, nei modi e nei luoghi che il cliente ci indica. La competizione, oggi, si gioca sulla rapidità di risposta alle esigenze del cliente. Infine, fondamentale è affidarsi a partner di qualità per massimizzare l’esposizione del proprio brand».