Chi ha iniziato un nuovo lavoro in questi mesi spesso lo ha fatto direttamente da remoto, senza contatti con responsabili e colleghi

Lavoro a distanza, tecnologia e impatto interpersonale

Il ricorso estensivo allo smartworking ha prodotto un risultato che pochi considerano: è sempre più frequente che i neoassunti inizino il nuovo lavoro direttamente da remoto, senza la possibilità di recarsi in ufficio e di avere contatti diretti con responsabili e colleghi. Si pone quindi il problema di come entrare in relazione con i nuovi colleghi.

“Se per professionisti più senior è un aspetto più gestibile data la loro esperienza – dichiara Emanuele Franza, Director di JHunters – per i candidati più junior può rappresentare un problema non indifferente in termini di sviluppo di relazioni e di apprendimento delle nuove mansioni. Sono convinto, comunque, che nella risoluzione di queste problematiche sia fondamentale il ruolo dell’azienda, che deve mettere in campo strategie, procedure e strumenti dedicati a questa modalità di lavoro. Ma anche i candidati possono fare la loro parte per creare relazioni lavorative di successo”.

Entrare in relazione con nuovi colleghi anche in smartworking: i consigli di JHunters

  1. Informarsi, già durante la fase di selezione, delle modalità di lavoro scelte dall’azienda. Già in fase di selezione è opportuno raccogliere informazioni in questo senso. Soprattutto se il ricorso allo smartworking è totale o quasi, è importante cercare di avere occasione per un confronto il più approfondito possibile con il futuro responsabile, per iniziare a creare una relazione, capire cosa ci si aspetta da voi e gli strumenti che avrete a disposizione;
  2. Se l’azienda prevede un’alternanza settimanale ufficio/smartworking, programmare i momenti di condivisione con il proprio responsabile o i colleghi. Creare un calendario può essere molto utile per organizzare il proprio lavoro da remoto o dall’ufficio. E’ molto importante, inoltre, sfruttare le giornata in azienda per dare conto del proprio operato, fare domande, ricevere feedback strutturati sul lavoro svolto e condividere gli obiettivi per i giorni successivi.
  3. Smartworking non significa necessariamente lavorare da soli a casa, anzi. Si potrebbe proporre, ad esempio, al responsabile o ad un collega di incontrarsi in luoghi diversi dall’ufficio per un confronto, un aggiornamento o un progetto.
  4. Farsi promotori, per quanto possibile, di piccole iniziative con i colleghi. In molte aziende, in questo periodo di lontananza forzata, i dipendenti hanno organizzato sessioni on line di ginnastica o yoga, aperitivi virtuali e occasioni di formazione interna su argomenti specifici. In questo modo sarà possibile ottenere visibilità e farsi conoscere meglio dai nuovi colleghi che si incontreranno nuovamente una volta tornati in ufficio.
  5. Scegliere, insieme a tutto il team, gli strumenti da usare ad ogni occasione. Per le giornate di lavoro da remoto, è utile condividere – con responsabile e colleghi – gli strumenti da utilizzare per comunicare (telefono, mail, chat, videocall) anche in base al tipo di attività da svolgere (briefing, feedback, riunioni…). In questo modo si riuscirà ad essere più efficaci, organizzati e meno dispersivi quando si devono condividere informazioni.