Biagio Scalone – Control Techniques: “L’economia circolare è uno dei pilastri fondamentali per concorrere all’obiettivo di una sostenibilità a lungo termine”

Biagio Scalone, Managing Director Nidec Industrial Automation Italy e Country Business Unit Leader di Control Techniques Italia.

Nel settore manifatturiero quali saranno le nuove tecnologie che aiuteranno la produzione ad essere più sostenibile?

Secondo i dati elaborati dalla IEA, l’Agenzia internazionale per l’energia, con il 37% del fabbisogno energetico globale l’industria è responsabile del 24% delle emissioni totali di CO2. Il dato più interessante è che circa il 70% dei consumi di elettricità nell’industria è ascrivibile al funzionamento dei motori elettrici. Quest’ordine di grandezza è confermato anche dagli studi UE, che identificano nell’industria continentale il maggiore fruitore energetico con una quota del 36,5% del totale, della quale circa i due terzi sono destinati all’alimentazione dei motori elettrici. I dati parlano dunque da soli. In ottica di sostenibilità, le tecnologie che nel prossimo futuro continueranno ad essere decisive per aiutare il mondo della manifattura industriale ad essere più sostenibile saranno gli azionamenti, non solo per il grande e decisivo impatto che sono in grado di assicurare, ma anche per la semplicità con cui possono essere adottate.

 

 

Quali impatti avranno, sui costi, le nuove tecnologie green che si stanno affermando nel mondo manifatturiero?

Investire in tecnologie green, sostenibili può certamente avere un costo iniziale più elevato. Tuttavia, come tutti gli investimenti, è nel lungo termine che può essere fatto il vero e definitivo bilancio dell’investimento. I benefici e le opportunità di risparmio, infatti, non mancano di certo. Innanzitutto, l’adozione di tecnologie avanzate, come possono essere i motori ad alta efficienza, gli inverter di ultima generazione, i sistemi di monitoraggio e controllo dell’energia, si dimostrano una strada che consente di pervenire sempre a un ROI (Ritorno dell’investimento) certo e quantificabile. In modo diretto, ad esempio per gli effetti della minore spesa energetica, dell’ottimizzazione dei costi di manutenzione e, quindi, dei minori fermi impianto; quindi, anche in modo indiretto, poiché oggi la coscienza comune fa sì che investire in tecnologie green venga percepito quale valore aziendale e sociale.

 

Alla luce degli incentivi già stanziati o in arrivo, quali saranno gli impatti sull’economia circolare?

L’economia circolare è uno dei pilastri fondamentali per concorrere all’obiettivo di una sostenibilità a lungo termine. Fattori come l’allungamento del tempo di vita utile di un impianto, la sua predisposizione al recupero e riciclo in fase di decommissioning, la sua sostenibilità in termini di efficienza energetica sono tutti criteri che hanno un impatto decisivo. Credo che, così come è stato per la versione 4.0, il nuovo Piano Transizione 5.0 volto ad agevolare la revisione dei processi produttivi e i relativi investimenti in ottica di sostenibilità, sortirà degli effetti positivi. Purtroppo, ad oggi non sono ancora chiare le linee in base alle quali il piano si articolerà: questo fatto per la nostra industria non è certamente positivo, in quanto la mancanza di certezze limita il raggio di azione degli imprenditori in termini di investimenti che, come tutti ben sappiamo, nell’ultimo periodo dell’anno già rallentano fisiologicamente. Tuttavia, la strada è da percorrere è aperta e sono sicuro che a breve potremo avere chiarezza della direzione che prenderà.