Il Verona Agrifood Innovation Hub avvia il percorso per formare la nuova generazione di imprese dell’innovazione AgriFoodTech italiana

A meno di due mesi dal lancio della Call4Projects, Foodtech Incubator – il programma nazionale promosso dal Verona Agrifood Innovation Hub (VAIH) in collaborazione con Eatable Adventures che trasforma ricerca, spin-off e idee early-stage in startup agroalimentari ad alto potenziale – annuncia la selezione dei 10 progetti pronti a entrare nel percorso di incubazione 2025–2026.

La risposta alla call ha superato le aspettative: le 78 candidature ricevute da 13 regioni italiane, molte delle quali provenienti da università – accanto a centri di ricerca e gruppi di ricercatori indipendenti – dimostrano l’urgenza e l’opportunità di creare un ponte strutturato tra il mondo accademico e l’industria. Un obiettivo perfettamente in linea con la missione del VAIH: rafforzare il tech transfer nel settore agroalimentare italiano, facilitando il passaggio delle innovazioni dal laboratorio al mercato.

La maggior parte delle candidature nel Foodtech proviene dal Nord Italia, con il Veneto nettamente in testa (37,5%), a testimonianza del lavoro capillare del VAIH sul territorio, seguito da Lombardia (10,7%) e Piemonte (8,9%). L’analisi delle proposte evidenzia poi una forte attenzione verso le tecnologie applicate alla produzione primaria: il 30% dei progetti riguarda Agricoltura e Produzione delle Colture, seguito da Alimenti Salutari e Funzionali (17,5%) e Attrezzature per l’Industria Alimentare (15,8%).

I progetti ammessi mostrano, inoltre, un livello tecnico-scientifico particolarmente elevato, con la maggioranza che si colloca tra la fase di prototipazione (30,4%) e ideazione (28,5%), seguita da quella di Minimum Viable Product (MVP)[1] al 12,5%, coerentemente con la missione del Foodtech Incubator di supportare iniziative in fase embrionale ma ad alto potenziale, accelerandone la maturazione attraverso processi avanzati di trasferimento tecnologico. Positivo anche il dato sulla partecipazione femminile: il 37% dei team candidati conta almeno una founder donna.

Dalla robotica ai sensori, dall’AI alle biotecnologie, le soluzioni selezionate mirano a ridurre sprechi, migliorare qualità e sicurezza, valorizzare gli scarti e aumentare la resilienza delle colture. Innovazioni diverse, un’unica direzione: costruire un sistema agrifood più sostenibile e competitivo.

Per i 10 progetti selezionati nel FoodTech inizia ora un percorso che combina mentorship scientifica, supporto a livello di sviluppo del business e accompagnamento imprenditoriale, grazie all’ecosistema di partner del VAIH e alla collaborazione con imprese, ricercatori e investitori del territorio che rappresentano una garanzia di qualità e un valore aggiunto fondamentale per accompagnare le giovani startup nel loro percorso di crescita.

Dal laboratorio al mercato: 10 innovazioni pronte a crescere nel FoodTech

AGRISKY – Roma, Lazio

AGRISKY rivoluziona la coltivazione in serra con una piattaforma intelligente che monitora e ottimizza piante e colture in tempo reale, rendendo ogni produzione più semplice, efficiente e sostenibile. Sensori, videocamere e sistemi robotici, grazie alla tecnologia proprietaria “AGRI-EYE”, permettono di riconoscere parassiti e problemi 24 ore su 24, aiutando i produttori a intervenire subito, risparmiare risorse e aumentare la qualità dei raccolti.

New Oil Factory – Torino, Piemonte

Guidata dalla CEO Cecilia Fiore, New Oil Factory trasforma semplici oli vegetali in ingredienti innovativi che possono sostituire i grassi saturi in molti prodotti alimentari. Con i loro “oleogel” naturali e senza additivi, l’industria può creare dessert, creme e alternative ai latticini più sane, sostenibili e con etichette più pulite.

ScartUP – Roma, Lazio

ScartUP, fondata da Virginia Milvia Temperini, dà nuova vita agli scarti della produzione dell’olio trasformandoli in preziosi polifenoli utilizzabili in alimenti, cosmetica e nutraceutica. Una tecnologia che aiuta i frantoi a ridurre i costi di smaltimento e allo stesso tempo a generare un nuovo valore, portando economia circolare nella filiera dell’olio.

Superunit – Padova, Veneto

Superunit propone HPMAP+, una tecnologia non termica a CO₂ ad alta pressione che estende naturalmente la shelf life degli alimenti freschi, senza comprometterne qualità, gusto e proprietà nutrizionali. Un’alternativa sostenibile ai trattamenti termici tradizionali, utile per ridurre sprechi, garantire sicurezza e offrire ai consumatori prodotti sempre freschi.

Altered Materials – Torino, Piemonte

Startup deep-tech, sviluppa nanocapsule biodegradabili per fertilizzanti e biostimolanti, rilasciando principi attivi solo quando la pianta ne ha bisogno. Questo permette di usare meno fertilizzante, inquinare meno e ottenere coltivazioni più efficienti. Una soluzione già pronta per essere adottata dalle aziende agricole e dall’industria dei biostimolanti.

Agrichange – Udine, Friuli

Agrichange utilizza un trattamento innovativo dei semi che li rende più resistenti a salinità e siccità, due problemi in forte crescita a causa del cambiamento climatico. La tecnologia è completamente sostenibile, non richiede acqua né energia e si rivolge sia alle aziende agricole sia ai consumatori finali.

Capio Robotics – Pisa, Toscana

Guidata dalla CEO Martina Maselli, Capio Robiotics sviluppa robot in grado di maneggiare alimenti freschi e delicati con grande precisione. Grazie a pinze morbide sensorizzate e a sistemi di visione 3D, la piattaforma riduce sprechi e costi di manodopera, garantendo massima cura e precisione nella gestione di prodotti fragili.

SeminAI – Mantova, Lombardia

Piattaforma AI per digitalizzare il quaderno di campagna, integrando dati da campo, magazzino, etichette e disciplinari, generando piani trattamento conformi alla normativa europea 2026. Riduce errori, semplifica la compliance e accelera la transizione digitale degli agricoltori.

Strainova – Verona, Veneto

Strainova accelera la scoperta di nuovi microrganismi utili per alimenti fermentati, probiotici, agricoltura e trasformazione degli scarti, grazie all’integrazione di tecnologie omiche. La piattaforma accelera le ricerche, supportando le aziende nello sviluppo di prodotti innovativi e più sostenibili nell’ambito agri-food.

LocoMeal – Vicenza, Veneto

Il progetto nasce dall’idea dello chef Lorenzo Cogo, cuoco di terza generazione e il più giovane chef stellato Michelin d’Italia. Offre pasti ready-to-eat plant-based ad alto contenuto proteico, disidratati e pronti in pochi minuti. Coniuga cucina d’autore, praticità e sostenibilità, riducendo sprechi e conservanti, pensato per retail e e-commerce, rendendo la gastronomia d’autore accessibile a tutti