
Le tecnologie emergenti stanno trasformando profondamente l’offerta assicurativa rivolta alle imprese, creando soluzioni sempre più intelligenti, modulari e pronte a far fronte ai rischi più complessi, incluse le polizze catastrofali. Lo rivela la ricerca “Il futuro delle commercial lines: l’impatto del tech sull’offerta PMI e corporate”, realizzata da EY per conto di Italian Insurtech Association (IIA), presentata giovedì 26 giugno a Milano durante l’Insurtech Day – Empowering Ecosystems, l’evento organizzato da IIA presso Le Village by Crédit Agricole.
Un dato su tutti esprime chiaramente questa tendenza: l’85% degli intervistati dichiara che, negli ultimi tre anni, il peso delle linee commerciali (“commercial lines”) è notevolmente aumentato. La stessa percentuale si aspetta un’ulteriore crescita in futuro, addirittura superiore al 25%, secondo un intervistato su due. Un’evoluzione che riflette una crescente attenzione verso coperture sempre più avanzate e tailor-made per il mondo imprenditoriale.
Marco Concordati, Partner Insurance di EY ha dichiarato: “Il mercato Commercial Lines si prepara a una trasformazione profonda guidata dalla digitalizzazione e dall’adozione estensiva dell’intelligenza artificiale generativa, che permea l’intera catena del valore, dall’underwriting dinamico alla personalizzazione delle coperture. Parallelamente, un intervento normativo più incisivo sull’obbligo assicurativo – soprattutto in risposta ai rischi catastrofali – e una maggiore consapevolezza da parte delle imprese, spinta dall’aumento dei rischi climatici e demografici, stanno ridefinendo le priorità delle aziende. Nei prossimi anni una delle sfide per le aziende sarà quella di concentrarsi sulla formazione delle proprie persone oltre che lo sviluppo di competenze specifiche al fine di ottenere un modello completamente data driven”.
Parte dell’incremento delle linee commerciali deriva ovviamente dal nuovo intervento normativo in risposta ai rischi catastrofali: il 78 % degli intervistati dichiara infatti di aver già integrato coperture contro le catastrofi naturali (CatNat) nella propria offerta, a dimostrazione del ruolo ormai centrale che queste soluzioni stanno assumendo sul mercato.
Anche prodotti di copertura sui rischi informatici hanno visto un profondo incremento: infatti, sebbene solo il 41% dei rispondenti dichiari di offrire coperture di Cyber Risk, quasi la metà (47 %) le sta già sviluppando o valutando.
Per quanto riguarda la distribuzione di tali prodotti, la ricerca evidenzia come il canale principale resti il broker assicurativo, indicato dal 76% del campione come primaria fonte di accesso, seguito dal 65% che fa capo a reti agenziali, accordi distributivi con banche e ai canali diretti.
Nonostante l’incremento dell’offerta di questa tipologia di prodotti, permangono ancora ostacoli alla loro diffusione. Secondo l’indagine di EY la motivazione primaria è la scarsa percezione del rischio da parte delle imprese (61%), mentre il 56% evidenzia la bassa cultura assicurativa dei clienti. Al contrario, solo una minoranza ritiene che la complessità dei prodotti (17%) o dei canali distributivi (11%) rappresentino un impedimento significativo.
Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di IIA ha dichiarato: “Secondo i dati di ANIA nel 2024 solo il 5% delle imprese italiane disponeva di una copertura assicurativa contro i rischi catastrofali. L’introduzione dell’obbligo assicurativo per le PMI, previsto dalla nuova normativa, farà certamente crescere questa percentuale. Ma l’aspetto più interessante, a nostro avviso, è la coincidenza tra questo obbligo e l’arrivo di tecnologie capaci di offrire risposte concrete e tempestive nella gestione di tali eventi. Grazie alle soluzioni di intelligenza artificiale e analisi predittiva il settore ha fatto passi da gigante nella previsione e gestione di tali rischi, fornendo alle imprese informazioni fondamentali per prendere decisioni consapevoli sulla protezione del proprio business. Tuttavia, come evidenziato dai colleghi di EY, se oggi la tecnologia è matura, la percezione del rischio resta ancora un nodo da sciogliere.”
Proprio su questo fronte la ricerca EY fa emergere un tema determinante: la quasi totalità degli intervistati (89%) ritiene indispensabile promuovere iniziative di awareness e formazione per rafforzare la sensibilità ai rischi e sviluppare una cultura assicurativa nelle PMI, favorendo così una più ampia diffusione delle coperture.
Per quanto riguarda le tecnologie, le più impattanti per le Commercial Lines sono l’uso di API per la condivisione sicura di dati e servizi, seguite da IA predittiva e Machine Learning. Inoltre,la ricerca evidenzia anche come l’Intelligenza Artificiale Generativa sia quella con maggiore trasversalità nella catena del valore : una tecnologia che segna un salto di qualità tanto nella gestione del portafoglio, quanto nell’assunzione e nella liquidazione dei sinistri. Tuttavia, il reale impatto delle tecnologie emergenti dipende dalla capacità delle imprese assicurative di evolvere verso un modello pienamente data-driven. Secondo la ricerca, il totale dei rispondenti ritiene che i dati – e la loro analisi avanzata – siano cruciali per supportare decisioni informate, in particolare nella valutazione e previsione del rischio.
Per diventare una vera azienda data-driven, tuttavia, la sola tecnologia non è sufficiente: per abilitare davvero l’IA Generativa servono investimenti strutturali in competenze (lo indica il 78% del campione), l’integrazione con fornitori esterni di dati (61%) e una governance capace di tradurre l’innovazione in valore (44%). Solo così l’intelligenza artificiale potrà operare su basi solide e portare la personalizzazione, la velocità operativa e la capacità predittiva che oggi il segmento imprese richiede.
Andando ad analizzare i singoli settori industriali: l’Energy & Utilities e il Manifatturiero sono ritenuti i comparti più promettenti per il rilancio delle commercial lines (50%), seguiti da Healthcare & Pharma (44%) e Costruzioni e Real Estate (39%).