La progettazione non è solo un'attività da ingegnere”. Gianni Massa, vicepresidente del Cni, intervenendo sul tema “Il ruolo dell'ingegneria nella società: una risorsa di sviluppo per la Liguria e l'Italia”, ha voluto essere provocatorio. In particolare Massa ha voluto utilizzare due termini apparentemente contrastanti: linguaggi e confini.

Proprio la comunicazione rappresenta uno dei punti deboli degli ingegneri, che spesso utilizzano linguaggi autoreferenziali. “Ma la società ha una grande complessità e ognuno di noi è solo una tessera, per questo occorre sviluppare un linguaggio condiviso”, sia per i tecnici che per gli enti normatori. Un linguaggio che, quindi, non deve creare confini e rendere difficile la comunicazione.

 

Una sfida per gli ingegneri

Linguaggio e confini sono aspetti con i quali si misurano costantemente tutti i settori. Emblematico, ad esempio, quanto avviene nella competizioni Formula1, dove migliaia di sensori, chiamati a monitorare i parametri più svariati, elaborano i dati raccolti, con l'obiettivo di far interagire al meglio il pilota e la macchina. Lo stesso avviene nelle infrastrutture urbane. Al punto che, sottolinea Massa, “il confine tra il mondo degli atomi e quello dei bit è sempre più sfumato e vede protagonisti noi ingegneri e i nostri progetti. Il tutto senza dimenticare, come spiega la fisica moderna, che quando un fotone raggiunge un atomo lo modifica. E lo stesso accade quando noi analizziamo la realtà. Per questo non possiamo dimenticare che percezione e azione non possono essere separate”.

In particolare, ha concluso Massa “dopo la rivoluzione indotta dal personal computer, oggi gli oggetti permettono a chiunque di essere interconnesso in qualunque parte del mondo. Ma chi ci governa deve fare un grosso passo avanti. Non basta dire che il progetto è centrale e poi non realizzarlo. Il confine tra pensiero e aziona porta a dire che oggi l'ingegneria deve essere capace di sovrapporre linguaggi diversi e multidisciplinari.