La competizione sembra essere meno agguerrita sul fronte azzurro, il quale, tra sventure, incomprensioni e addii, si trova in uno dei momenti storici meno favorevoli.

Calcio - qualificazioni mondiali

Le qualificazioni per i Mondiali 2026 sono ormai avviate, e con l’inedita formula a 48 squadre la corsa alla fase finale assume contorni più articolati. Ogni federazione continentale sta districando il proprio percorso, con l’Italia pronta a giocarsi un posto tra Stati Uniti, Canada e Messico.

La competizione sembra essere meno agguerrita sul fronte azzurro, il quale, tra sventure, incomprensioni e addii, si trova in uno dei momenti storici meno favorevoli. Il clima di minor affezione alla maglia è evidente soprattutto presso l’opinione pubblica, delusa e amareggiata per gli scarsi risultati.

Ciò nonostante, spettatori, biglietti e scommesse virtuali mostrano ancora un pubblico caldo che aspetta il ritorno dell’Italia ed è pronto a tifare. Chissà se il nuovo Commissario Tecnico riuscirà a risollevare gli umori di tutto il Paese.

Come funzionano le qualificazioni al Mondiale 2026

Il Mondiale 2026 sarà il primo con 48 squadre in fase finale, suddivise tra le sei confederazioni, ciascuna con regole personalizzate per l’accesso.

Per quel che riguarda la UEFA (Europa), ci sono 16 posti disponibili. 12 gironi da 4–5 squadre; le prime di ciascun girone si qualificano direttamente, mentre le seconde, insieme a due Nazionali di Nations League, accedono a un turno di playoff.

Per la CONMEBOL (Sud America), c’è un girone unico tra 10 squadre. Le prime 6 vanno direttamente al torneo, la settima disputa uno spareggio intercontinentale.

Infine, le altre confederazioni (AFC, CAF, CONCACAF, OFC) hanno anch’esse percorsi articolati, con gironi e playoff interni, alcuni con accesso diretto o tramite spareggi.

Il meccanismo si conclude con gli scontri intercontinentali, in programma nella primavera del 2026, che assegneranno gli ultimi due posti

Il ranking FIFA: cos’è e perché è fondamentale

Il ranking FIFA è uno strumento ufficiale che ordina le Nazionali in base a criteri quali vittorie, qualità degli avversari e tipologia delle gare (amichevoli o competitive).

È aggiornato periodicamente e serve a stabilire le teste di serie nei sorteggi, determinando fasce e potenziali rivali. Inoltre, in Europa, è utilizzato per assegnare alcuni posti nei playoff UEFA a Nazionali non prime classificate.

Ad oggi, la classifica vede in vetta Argentina, Francia, Brasile; l’Italia si trova attualmente intorno al 9°–11° posto, un ranking che garantisce agli Azzurri una posizione da testa di serie nei gironi UEFA, evitando incroci troppo complicati nelle fasi iniziali.

La Nazionale: sotto la guida di Gennaro Gattuso

Dopo l’uscita di scena di Luciano Spalletti, sollevato dall’incarico su decisione della FIGC in seguito alla pesante sconfitta con la Norvegia, la guida tecnica è stata affidata a Gennaro Gattuso.

“Ringhio”, campione del mondo nel 2006, ha firmato un contratto annuale con la FIGC e ha esordito il 19 giugno, promettendo di riportare passione e spirito di squadra: «Voglio creare una famiglia», ha dichiarato ai media.

Gattuso eredita un gruppo in terza posizione nel girone UEFA, con la pressione di centrare la qualificazione diretta o, in alternativa, passare attraverso i playoff. La vera sfida sarà ricomporre spirito, efficacia e convinzione dopo due fallimenti consecutivi nelle qualificazioni ai Mondiali.