CIO SURVEY PA 2025: Prosegue il processo di digitalizzazione della PA nonostante la mancanza competenze rappresenti ancora un freno 

CIO PA 1

La 2ª edizione della CIO Survey PA – condotta da NetConsulting cube e supportata da Commvault, Contentsquare, Deda Next, Google Cloud, Engineering, Jakala Civitas, Microsoft, NTT Data, Salesforce, SAS, ServiceNow, TIM Enterprise – mette in luce stato d’avanzamento nei piani digitalizzazione e il ruolo che i CIO stanno avendo nella loro attuazione.

 

La CIO Survey PA

Nel corso di un evento organizzato a Roma sono stati presentati i risultati della 2a edizione della CIO Survey PA,  l’indagine realizzata da NetConsulting cube su responsabili di direzioni e servizi sistemi  informativi di circa 70 realtà centrali e territoriali della Pubblica Amministrazione: PAC, Regioni,  società di servizi ICT InHouse e Comuni capoluogo con almeno 100.000 abitanti.

L’indagine è stata supportata da Commvault, Contentsquare, Deda Next, Google Cloud,  Engineering, Jakala Civitas, Microsoft, NTT Data, Salesforce, SAS, ServiceNow, TIM  Enterprise che hanno contribuito, insieme al team di ricerca di NetConsulting cube e ad un  Advisor Board composto da autorevoli rappresentanti del mondo della Pubblica  Amministrazione e del Governo, alla definizione delle principali tematiche da indagare.

La seconda edizione della CIO Survey PA mette in luce i progressi compiuti dalla Pubblica  Amministrazione nel processo di digitalizzazione e i fattori che secondo i CIO stanno frenando la  realizzazione. La survey si focalizza sulle priorità progettuali su cui si concentrano gli investimenti  degli enti, con un focus principale su Dati e Intelligenza Artificiale, in quanto elemento di  innovazione rispetto al passato”.  

I dati raccolti spiega Giancarlo Capitani, Presidente Onorario di NetConsulting cube  confermano anche quest’anno i progressi compiuti sul fronte della transizione digitale nelle  Pubbliche Amministrazioni, che si dichiarano in linea con le previsioni temporali dettate dal PNRR  e dal Piano triennale di Agid. Nonostante CIO e RTD siano incaricati di guidare il percorso verso  la digitalizzazione, non sempre sono dotati dell’autonomia necessaria nel definire le scelte e gli  obiettivi da traguardare. A questo si aggiungono alcuni ostacoli che anche quest’anno puntano  l’accento sulla mancanza di risorse umane e di competenze adeguate, oltre che alla resistenza al  cambiamento. 

 

Chi ha partecipato all’indagine?

La survey è stata effettuata sottoponendo a ciascun intervistato un questionario costituito da più  di 90 domande strutturate in sessioni “one to one”, per cogliere a pieno sia gli elementi di  contesto che i casi d’uso ed esperienze specifiche utili per la massima comprensione dei temi di  indagine.

All’indagine hanno partecipato prevalentemente CIO appartenenti ai seguenti enti:

Enti della Pubblica Amministrazione Centrale (ministeri, agenzie, enti di diversa natura  ed enti previdenziali);

Regioni;

Società di servizi ICT InHouse; 

Comuni Capoluogo con almeno 100.000 abitanti, di cui anche città metropolitane

 

I principali risultati della CIO survey

 

L’andamento della spesa ICT nella pubblica amministrazione centrale e locale 

La spesa ICT nella PA continua a crescere più di quella espressa dai settori privati, con un valore complessivo pari a 6.282 mln€ nel 2024, e un incremento rispetto all’anno 2023 del +10,8%, che  proseguirà anche nel 2025”, commenta Rossella Macinante, BU Leader di NetConsuling cube.  “I fondi PNRR rappresentano soprattutto nei Comuni una fonte di finanziamento importante per  l’attuazione dei principali progetti, in particolare integrazione della PDND (su cui il 70% dei comuni  dichiara completato il progetto), migrazione al cloud e rafforzamento della cybersecurity. 

 

Lo stato della digitalizzazione e le aree progettuali 

Notevoli i progressi compiuti rispetto allo scorso anno, in particolare su Cloud e cybersecurity. Su  questo punto la PA sta investendo molto per recuperare il forte ritardo rispetto a misure  organizzative e sistemi di difesa, pur permanendo alcuni gap da colmare.

Il percorso di adozione del Cloud evidenzia una forte crescita delle percentuali di workload  per tutti i target, con una notevole accelerazione nei Comuni e nelle Regioni. In particolare, nei  Comuni, la percentuale di quelli che hanno portato in cloud più del 70% dei workload è passata  dal 48,1% al 76%. Le applicazioni oggi maggiormente presenti su cloud sono Office Automation,  Collaboration, Servizi al cittadino e applicazioni relative ai processi core degli enti, con punte del 100% del campione per i Comuni. Si conferma, come rilevato nella scorsa edizione, una netta  prevalenza del modello Private nelle Regioni e nelle PAC. Più frammentata la situazione nei  Comuni, in cui al cloud privato (55%), si affianca il cloud pubblico, con un 59% del panel che ha  scelto questa modalità, e il cloud dei fornitori di software. Cresce la preoccupazione legata  all’aumento delle spese OPex, citato principalmente dai Comuni, che considerano questo come  un fattore in grado di minare la sostenibilità economica del cloud nel lungo periodo.

Anche sul fronte della Cybersecurity si evidenziano molti progressi, soprattutto nei Comuni,  presso i quali si rafforza la struttura organizzativa con il 76% dei Comuni che dichiara la presenza  della figura del CISO (Chief Information Security Officer) e con il 72% che si è dotato di servizi  SOC (Security Operation Center),

L’Artificial Intelligence, pur essendo uno dei fattori strategici per innovare processi e migliorare  l’efficienza operativa, ad oggi non è ancora oggetto di una strategia che ne definisca budget e  modello organizzativo. Solo nella PAC si riscontra la presenza di enti (14,3%) che hanno definito  un AI Strategy. Nelle Regioni e Comuni prevale ancora un approccio prudente, con la maggior  parte degli enti in fase di valutazione o di sperimentazione. L’AI generativa rappresenta la  tecnologia su cui si concentreranno investimenti e valutazioni, con casi d’uso ancora in prevalenza  sperimentali e focalizzati su servizi al cittadino e gestione documentale, anche se non mancano  nelle PAC casi già in produzione che hanno un maggiore impatto sui processi interni.  Miglioramento dell’efficienza e della produttività sono citati dalla stragrande maggioranza degli  enti come obiettivo prioritario, ma persiste una mancanza di fiducia negli algoritmi e una  resistenza al cambiamento che frena l’avanzamento dei progetti.

 

Carenza di risorse e competenze e questioni aperte  

La carenza di risorse e competenze, evidenziata da tutti gli enti, rappresenta l’ostacolo principale  al proseguimento del percorso di digitalizzazione. CIO e RTD lamentano tempi lunghi nel  processo di assunzione, con difficoltà ad attrarre figure dotate di competenze adeguate, con  un’età media che seppur diminuita rispetto alla scorsa edizione, resta comunque elevata. A  questo si aggiunge una resistenza al cambiamento che non favorisce l’innovazione dei processi,  fondamentale per rendere efficace l’innovazione digitale.

Resta elevata la preoccupazione sulla sostenibilità economica oltre il 2026 di quanto realizzato  con il PNRR.

CIO PA 2

“Si conferma da parte degli enti una preoccupazione per il post PNRR e cresce l’attesa verso una strategia di lungo periodo che sia in grado di garantire il mantenimento di quanto realizzato”,  conclude Rossella Macinante “Rafforzare un approccio di sistema, prevedere finanziamenti in  grado di sostenere il proseguimento del percorso intrapreso, puntare su competenze digitali e  infrastrutture sono elementi fondanti per conseguire benefici concreti dalla digitalizzazione”.  

CIO PA 3