
Dai banchi di scuola alle aule universitarie per presentare le loro app e una visione etica della tecnologia, in un’accezione più inclusiva e sostenibile. È la missione che centinaia di studentesse aderenti a G4GRETA (“Girls for Green Technology Applications”), programma formativo di Sapienza Università di Roma, Regione Lazio, EY e EY Foundation, hanno abbracciato in questi mesi di percorso didattico, pensato per creare competenze trasversali in uno scenario occupazionale dominato dall’avvento dell’IA (intelligenza artificiale). Il progetto, giunto alla sua terza edizione, culminerà in un contest finale il 23 maggio presso l’Orto Botanico di Roma, con la premiazione dei migliori talenti informatici tra le adolescenti che hanno partecipato all’iniziativa e progettato le loro app.
La giuria, composta da enti di spicco del panorama tech e dell’innovazione come LAZIO INNOVA, IBM, FONDAZIONE MONDO DIGITALE, FONDAZIONE BRACCO, MINDSHARING.TECH e GENERAZIONE STEM, valuterà i team più meritevoli, con le rispettive app per smartphone, tra le decine di squadre che in queste settimane hanno presentato la loro idea di tecnologia sostenibile, attraverso la realizzazione di un’app basata sugli obiettivi dell’Agenda 2030. A questo titolo, il 23 maggio si aggiungerà anche uno speciale PREMIO DELLA STAMPA, vedendo la presenza di figure del panorama mediatico ed esperte di innovazione, tecnologia e imprenditorialità che valuteranno l’impatto comunicativo e il messaggio virtuoso dei progetti realizzati dalle adolescenti, conferendo loro un titolo esclusivo.
Cos’è G4GRETA: un programma formativo per le informatiche del futuro
Nelle tre edizioni del progetto didattico, G4GRETA ha coinvolto circa 600 studentesse delle scuole di Roma e del Lazio per aderire al progetto, puntando a contrastare il forte gender gap tanto nei percorsi di studio accademici sull’informatica, quanto nelle carriere ICT (Information and Communication Technology).
Non a caso, sulla base dei dati raccolti dalla Prof.ssa Paola Velardi, docente d’Informatica presso la Sapienza Università di Roma e ideatrice del progetto G4GRETA, per quanto riguarda le iscrizioni all’Ateneo nell’anno accademico 2024/2025 si registrano al corso triennale di Informatica di I livello circa l’84,5% di immatricolazioni di sesso maschile (452 persone) e solo il 15,5% di sesso femminile (83 persone). Il dato, di per sé esiguo, dimostra però come negli anni stia cambiando anche la percezione culturale sul binomio “donne e informatica”. Se confrontiamo per esempio le immatricolazioni allo stesso corso di laurea dal 2018 a oggi, notiamo una crescita delle iscrizioni femminili. Per esempio, nel 2018 si registravano 423 immatricolazioni, di cui 387 maschi (91,5%) e 36 femmine (8,5%). Ciò dimostra che la presenza femminile nei corsi di informatica dal 2018 al 2025 è cresciuta di circa 82,35% rispetto al valore iniziale.
Partendo da qui, G4GRETA, progetto promosso dal Dipartimento di Informatica e dal Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale della Sapienza, intende ripartire dalla formazione delle adolescenti per creare consapevolezza intorno alle materie tecnico-scientifiche e supportare le pari opportunità nel loro percorso di crescita, personale e professionale. Un percorso che le avvicina, attraverso laboratori pratici di programmazione informatica e allo sviluppo di app green, a lauree e percorsi di studio associati prevalentemente all’universo maschile, ma che oggi richiedono di essere intrapresi il prima possibile senza distinzioni tra generi.
“L’Italia è un paese in forte ritardo sul digitale proprio perché le ragazze non si iscrivono ai corsi d’informatica”, spiega la Prof.ssa Paola Velardi, “Soltanto il 10-15% delle ragazze ha oggi competenze informatiche. Un dato che rallenta lo sviluppo economico del nostro Paese ed è un problema anche per le donne, perché in questo modo non riescono ad accedere a posizioni ben pagate e molto ricercate nel mercato del lavoro, in particolare in questo periodo dominato dalle tecnologie e dall’AI”.
“Le donne nelle discipline STEM rappresentano un potenziale inespresso che, se sfruttato, potrebbe contribuire a colmare il fabbisogno di competenze digitali e tecnologiche del nostro Paese. – commenta Sharon Di Nepi, partner del Technology Consulting e Digital Engineering Italy Leader di EY – Partecipare al progetto è per noi motivo di grande orgoglio perché ci consente di prendere parte al cambiamento culturale necessario per avvicinare le donne alle materie STEM. Perché se è vero che sul totale degli studenti in Italia nel 2023 il 60% a laurearsi sono state donne, di queste meno del 20% si sono laureate in ingegneria. In quest’ottica, il supporto di EY Advisory a G4GRETA si inserisce in un più complessivo impegno dell’azienda per l’empowerment femminile, per diffondere una nuova consapevolezza delle potenzialità delle donne nelle materie ICT e aiutare a formare una nuova generazione di leader.”
Tecnologia inclusiva e sostenibile: con G4GRETA più donne nell’informatica per costruire il futuro circolare
La formazione delle giovani donne si pone come un’urgenza del Paese per incentivare l’occupazione femminile e ridurre il divario di genere nei settori tecnologici, soprattutto in quelli appena emersi grazie all’avvento dell’intelligenza artificiale.
Come spiegato dal Fondo Monetario Internazionale nel paper “Gen-AI: Artificial Intelligence and the Future of Work” il 40% dell’occupazione globale è esposta all’intelligenza artificiale, con il rischio che queste nuove tecnologie amplifichino le disuguaglianze. È una proiezione verosimile se si considera che le donne non sono solo sottorappresentate nel mercato del lavoro in generale, ma in particolare nell’area STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics): sebbene costituiscano il 55% degli studenti immatricolati in università italiane, l’accesso ai corsi di laurea in questo campo è ancora una prerogativa prevalentemente maschile. Due terzi degli studenti sono uomini, così come oltre i tre quarti del personale docente (la quota maschile di professori e ricercatori arriva al 75% per informatica e all’80% per ingegneria industriale).
Programmi didattici arretrati e l’assenza di valide opportunità formative spesso contribuiscono a rallentare un cambio di passo sull’inclusione femminile, soprattutto in ambiti dove gli stereotipi di genere sono più forti. I feedback ottenuti dalle partecipanti delle precedenti edizioni di G4GRETA hanno dimostrato come per il 28% di loro il percorso formativo sia stato un’occasione per “mettersi alla prova con nuove materie” fuori dalle aule scolastiche. Mentre il 60% delle ex partecipanti ha dichiarato che G4GRETA ha permesso loro di capire che “l’informatica può essere utilizzata per qualcosa di più vicino ai loro interessi”, ampliando la loro consapevolezza sugli utilizzi e le opportunità che può offrire.
Inoltre, sebbene la programmazione delle app e la presentazione dei progetti alla giuria abbiano causato nelle precedenti edizioni un certo stress alle studentesse, durante il percorso formativo è emerso quanto le parole “gruppo”, “squadra” e “organizzazione” abbiano grande rilevanza per le più giovani. Allo stesso modo, tutte le ragazze hanno percepito le loro abilità migliorate sugli argomenti trattati da G4GRETA. Tra questi, il design thinking è stata l’attività più apprezzata poiché il laboratorio didattico era incentrato sull’immedesimazione e l’empatia con l’utente dell’applicazione, temi rilevanti per le nuove generazioni e su cui è importante un lavoro di sensibilizzazione, a scuola come nei luoghi di aggregazione.
Pari opportunità, ecologia e innovazione: con G4GRETA la sostenibilità a 360°
Fin dalla prima edizione G4GRETA incrocia tre grandi tematiche: la transizione ecologica, la rivoluzione digitale e il gender empowerment. L’obiettivo del progetto è appassionare il maggior numero di ragazze all’uso delle tecnologie dell’ICT mostrando come queste tecnologie siano di grande supporto alla sostenibilità ambientale.
“È fondamentale continuare a sostenere e incoraggiare le studentesse che decidono di orientare il proprio futuro lavorativo nell’ambito delle discipline STEM. Questo non solo per colmare il gender gap ancora presente, ma anche per investire nei talenti di domani e incentivare così la crescita occupazionale nel Paese. In questo contesto, risulta cruciale consentire alle giovani studentesse di consolidare, con costante impegno e determinazione, le competenze nelle aree STEM in modo da essere pronte per il mondo universitario, aiutandole a costruire il proprio futuro con fiducia e adeguate competenze.”, commenta Tiziana dell’Orto, Segretario Generale, EY Foundation.
Giovani talenti femminili contro il gender gap: il 23 maggio a Roma il contest finale di G4GRETA
L’edizione 2024-2025 di G4GRETA si chiuderà il prossimo 23 maggio a Roma con le premiazioni dei team vincitori del percorso formativo presso l’Orto Botanico di Roma, dalle 14 alle 18.
Durante l’iniziativa le partecipanti spiegheranno come hanno imparato a progettare app per cellulari e creare, con l’aiuto di tutor e docenti universitari di Sapienza, dei prototipi di app ispirandosi a tematiche green. Dalla fase di brainstorming, alla creazione del prototipo di un’app, fino alla promozione del progetto via public speaking e reel social, tutto il lavoro svolto dalle studentesse è finalizzato a incentivare l’autodeterminazione femminile: le ragazze saranno chiamate a esporre a fine progetto le proprie idee in un contest davanti ad una giuria di aziende, enti pubblici, associazioni del territorio e giornalisti. Tre i team che saranno premiati, come in ogni edizione, per aver sviluppato le app più innovative, sostenibili e inclusive.