CI sarà una integrazione tra automazione e AI. Il 62% delle organizzazioni internazionali dichiara infatti di essere almeno in fase di test con agenti AI

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L’evoluzione della gestione dello staff e del talent management sta cambiando rapidamente il modo in cui agenzie e società di consulenza pianificano, assegnano e sviluppano internamente le proprie risorse. Secondo Furious questo cambiamento è destinato a diventare sempre più profondo nei prossimi 3–5 anni grazie alla crescente integrazione di automazione e intelligenza artificiale. In un contesto in cui la sperimentazione è ormai mainstream: il 62% delle organizzazioni internazionali dichiara infatti di essere almeno in fase di test con agenti AI[1].

In questo, l’Italia si conferma un mercato ad alta urgenza: secondo ISTAT[2] l’adozione dell’AI tra le imprese con almeno 10 addetti è salita al 16,4% nel 2025, raddoppiando rispetto all’8,2% del 2024, mentre il principale freno resta la mancanza di competenze, indicata dal 58,6% delle aziende. In questo scenario, diventano fondamentali alcune azioni concrete, come sviluppare maggiormente e mantenere alte le competenze AI, monitorare in modo continuo la domanda che arriva dal pipeline clienti, collegare la formazione a obiettivi di business misurabili e definire una governance chiara su strumenti e dati, per trasformare questa urgenza in reale capacità competitiva.

Dallo staffing reattivo a quello predittivo: le competenze AI più richieste

Le competenze legate all’AI oggi più richieste ruotano attorno a tre aree chiave: la padronanza degli strumenti, per sapere quali soluzioni di GenAI, trascrizione, creatività o analytics usare e quando; il prompting, fondamentale per ottenere output affidabili, impostare vincoli chiari e verificare i risultati; e infine workflow e governance, per integrare l’AI nei processi in modo sicuro, dalla gestione dei dati cliente alle approvazioni e alla tracciabilità. Le competenze nei ruoli più esposti all’AI evolvono il 66% più velocemente e chi possiede skill AI può ottenere un premio salariale fino al 56%[3].

Il modello tradizionale basato su fogli di calcolo, email e processi manuali non è più sostenibile nell’era dell’elevata complessità operativa. L’adozione di strumenti intelligenti, come i software ERP, permetterà nel prossimo futuro alle aziende di passare da un approccio reattivo a uno predittivo e data-driven, in cui il sistema suggerisce in anticipo scenari ottimali di assegnazione delle risorse sulla base di dati reali provenienti da progetti, vendite e performance interne. È però importante sottolineare che l’intelligenza artificiale integrata nei sistemi HR e la gestione dello staff non sostituirà i responsabili delle risorse umane o i team manager, ma diventerà un alleato fondamentale, aiutando ad anticipare picchi di carico di lavoro, massimizzare l’utilizzo delle competenze disponibili, ridurre errori di pianificazione e conflitti di assegnazione e allineare staffing e margini di progetto in un’unica visione.

“Le agenzie non possono più permettersi di avere una visione statica dei loro talenti. Una competenza AI dichiarata a gennaio potrebbe essere obsoleta a giugno. La nostra convinzione in Furious è che i dati debbano risalire dal campo, in tempo reale, per trasformare lo staffing in un vero strumento di pilotaggio finanziario e HR.” – commenta Davy Tessier, CEO di Furious.

Competenze dinamiche e sviluppo continuo dei talenti

Nei prossimi anni l’attenzione nell gestione dello staff si sposterà sempre più dalla semplice disponibilità delle persone alla qualità delle competenze effettivamente utilizzate. I dati in tempo reale sulle skill e sulla soddisfazione dei dipendenti diventeranno indicatori essenziali per personalizzare i piani di carriera, identificare gap formativi prima che ostacolino le performance e anche per migliorare significativamente la retention e la soddisfazione dei team. Furious promuove infatti una visione in cui staffing, talenti, progetti, commerciale e finanza non sono più compartimenti separati, ma parti di un unico processo ottimizzato. Grazie a dashboard intuitive e automazioni intelligenti, le aziende saranno in grado di avere completa visibilità sui processi di vendita e capacità produttiva, reagire rapidamente alle variazioni della domanda e prendere decisioni basate su metriche concrete e aggiornate.

Secondo i casi di successo raccolti da Furious in questi anni, il 92% delle  organizzazioni che hanno adottato questo tipo di strumenti ha già registrato benefici tangibili, come un maggior controllo sui processi, una riduzione dei tempi di pianificazione e un miglioramento significativo della soddisfazione interna. Tutto ciò indica che non si tratta di una tendenza futura astratta, ma di una trasformazione già in atto.

“Nei prossimi 3–5 anni vedo dei trend molto chiari. Da un lato lo staffing diventerà sempre più semi-autonomo, con l’AI a supporto di matching, simulazioni e pianificazione, sotto una supervisione umana forte. Allo stesso tempo aumenterà la volatilità delle competenze: le skill evolveranno così rapidamente da rendere obsolete le tradizionali matrici statiche. Infine, crescerà la pressione sul ROI: gli investimenti in AI continueranno ad aumentare, ma con una richiesta sempre più esplicita di risultati concreti e misurabili.” – conclude Davy Tessier.

 

[1] Fonte: McKinsey & Company

[2] Fonte: ISTAT

[3] Fonte: PwC