Provenienti letteralmente dallo spazio, i dati aprono nuovi orizzonti di sviluppo per le aziende europee e saranno presto disponibili a utenti e sviluppatori

Selezionata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) grazie alla collaborazione con il partner SERCO, la soluzione public cloud di OVH ospiterà i dati del progetto Copernicus volti a promuovere l’utilizzo delle immagini satellitari.

Il progetto Copernicus è il programma di osservazione della Terra più ambizioso sviluppato finora. Lanciato nel 2001 con il nome Global Monitoring for Environment and Security (GMES) dalla Commissione Europea e dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), questa iniziativa ha la missione strategica di dotare l’Europa di una capacità di osservazione e monitoraggio autonomi della Terra, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di servizi operativi per l’accesso ai dati spaziali.

Sette dei trenta satelliti “Sentinel” sono già stati progettati e messi in orbita per soddisfare le esigenze operative del programma.

Nuovi dati da utilizzare in numerose attività

Tutti i dati raccolti consentiranno di monitorare i cambiamenti nell’occupazione del suolo, definire le variabili bio-geofisiche della superficie terrestre, prevedere le condizioni degli oceani, fornire assistenza nella gestione di crisi in aree colpite da disastri naturali o industriali, monitorare la composizione chimica e la qualità dell’aria, riesaminare le principali variabili climatiche e sviluppare strumenti per la creazione di servizi climatici.

Per quanto riguarda le criticità relative alla sicurezza, Copernicus contribuirà a garantire il rispetto dei trattati internazionali, sostenendo le operazioni di pace e fornendo assistenza per il controllo dei confini europei.

Tutti i dati raccolti in questo progetto estendono il bacino di utilizzo in modo significativo. Provenienti letteralmente dallo spazio, aprono nuovi orizzonti di sviluppo per le aziende europee e saranno presto disponibili a utenti e sviluppatori attraverso una piattaforma open data digitale, progettata da SERCO Italia, partner italiano di OVH.

In Copernicus, il progetto specifico Data and Information Access Services (DIAS) è completamente dedicato a questa attività e prevede la creazione di un ecosistema che riunirà startup e società di software per la promozione di queste immagini.

Secondo PCW, grazie a un tasso di crescita medio annuo del 15%, i servizi legati all’osservazione della terra rappresentano un mercato molto promettente e sono molteplici i settori industriali potenzialmente interessati, tra cui trasporti, agricoltura, energia, pianificazione urbana.

OVH ospiterà 10 Petabyte di dati all’anno

OVH e SERCO figurano tra i quattro consorzi industriali selezionati da ESA per rendere disponibili i dati su Public Cloud. OVH fornirà l’infrastruttura cloud, mentre SERCO, attraverso la sede italiana specializzata nella fornitura dei servizi (SERCO Italia S.p.A.), metterà a disposizione esperti e ingegneri di alto livello in diverse aree di competenza.

Da un punto di vista tecnico, la sfida principale del progetto consiste nel fornire un’infrastruttura in grado di ospitare e gestire una grande quantità di dati e, data la vasta portata di Copernicus, renderli disponibili a qualsiasi utente gratuitamente. Verranno generati oltre 10 Petabyte all’anno di informazioni non strutturate: immagini geografiche e termiche, unite a una vasta gamma di file differenti.

Oltre alle sfide per l’archiviazione dei volumi di dati, anche la scalabilità si è rivelata un criterio decisivo, con l’arrivo di nuovi satelliti ancora più performanti e l’integrazione delle informazioni di terze parti che ne aumentano la quantità. Nella scelta di OVH si sono rivelati fondamentali anche la riservatezza delle informazioni (ospitate in aree non soggette al Patriot Act/Freedom Act) e la volontà di utilizzare una soluzione non proprietaria.

Yoann Lamoureux, Solution Architect di OVH responsabile del progetto, spiega “Il framework OpenStack su cui è basato il Public Cloud è diventato un punto di riferimento per lo sviluppo dei progetti su larga scala. OVH, che ha scelto Openstack fin dal 2012 per sviluppare la sua offerta, ha grandi competenze in merito. La soluzione non ha limiti di spazio e, grazie a una tripla replica dei dati, ne garantisce la continuità. Infine, la natura standard della soluzione offre agli utenti libertà a livello tecnologico, potendo controllare le proprie implementazioni tramite API molto apprezzate dagli sviluppatori”.

Guido Vingione, direttore del progetto Copernicus Services di SERCO, spiega “Siamo molto orgogliosi di collaborare con OVH a questa iniziativa rivoluzionaria. I dati di osservazione della Terra raccolti attraverso il programma Copernicus sono incredibilmente ricchi e il potenziale di utilizzo enorme. Facilitare il libero accesso alle informazioni è un progetto entusiasmante e siamo molto interessati a scoprire quali prodotti e servizi innovativi verranno sviluppati”.

Rendere pubblici i dati spaziali segna una nuova tappa nel progetto Copernicus. La comunità degli sviluppatori entro la fine di giugno avrà nuovi territori da esplorare.