Le imprese devono sfruttare questo periodo per rilanciarsi e in alcuni casi “cambiare veste”

Sopravvivere al COVID 19 con la digitalizzazione

Nella situazione distopica generata dalla diffusione del Covid-19, le aziende si stanno rendendo conto del ruolo essenziale che il digitale può svolgere nel contrastare questa crisi, affrontare la competizione sul mercato e normalizzare l’economia. È proprio per questo motivo che le imprese devono sfruttare questo periodo per rilanciarsi, o, in alcuni casi, “cambiare veste”. Quando si parla di digitalizzazione si pensa spesso al mondo dell’e-commerce. Ed effettivamente, secondo una recente survey di Netcomm, il 77% delle aziende che vende online nei diversi settori, ha dichiarato di aver acquisito nuovi clienti già nelle prime due settimane dall’inizio delle restrizioni messe in atto dal governo per contrastare la diffusione del virus.

Sicuramente rispondere alle richieste dei consumatori non solo attraverso i canali tradizionali ma anche attraverso una piattaforma online permette alle aziende di essere più forti e attrattive sul mercato e di soddisfare non solo i bisogni della clientela ma anche le loro aspettative. Infatti, le aziende che avevano adottato multicanali di vendita oggi risultano essere meno penalizzate di coloro che non si erano ancora spinti all’innovazione.

I consumatori – soprattutto se ci caliamo nel mondo fashion/luxury – si aspettano da un brand un’esperienza unica ed esclusiva: un esempio viene da Nike, che ha studiato per i propri clienti la possibilità di verificare online la disponibilità di un bene in negozio e di prenotare la prova, o ancora da quei negozi fisici che hanno deciso di convertire i propri spazi in show room dove il consumatore prova i capi e poi effettua l’ordine con consegna al proprio domicilio o presso un altro punto vendita.

Essere più digital non significa però solo iniziare a utilizzare una piattaforma di vendita, ma anche rafforzare la propria azione di Marketing e Comunicazione, scegliere metodi di pagamento sicuri, sia lato esercente che cliente, e identificare nuovi segmenti di mercato o partnership strategiche.

Queste azioni nel breve potranno richiedere uno sforzo importante sia in termini economici (nuovi investimenti) che di delivery dei progetti, ma nel medio-lungo termine garantiranno ottimi risultati sia in termini di fatturato e di visibilità ai consumatori.

Si pensi ad Amazon che da un lato ha annunciato l’assunzione di altri 75 mila dipendenti, con l’intento di rafforzare le attività di logistica in un momento in cui, ovviamente, gli acquisti online sono diventati una delle principali fonti di approvvigionamento delle famiglie e dall’altro desidera diversificare la sua offerta lanciando il lusso sulla propria piattaforma già da quest’anno. Una crescita esponenziale che ha raggiunto percentuali anche del 200%.

Se spaziamo tra i segmenti di mercato, è chiaro come anche l’arredamento e il design, oggi come oggi, debba allinearsi al contesto creatosi puntando su piattaforme professionali, siti internet o social media: B&B, Natuzzi e Poltrona Frau sono solo alcune aziende del settore che stanno lanciando/avviando o accelerando progetti digitali, dalle piattaforme e-commerce, cataloghi virtuali, podcast dedicati alla community e webinar sulla formazione.

Certamente, uno solo è l’elemento chiave: una ripresa post pandemia che possa dare ossigeno alle imprese, rilanciarle sul mercato con una veste nuova, più “moderna”, innovativa e positivamente accattivante.

La Cina pare stia confermando questa ventata di speranza: i negozi, infatti, dall’apertura post emergenza sanitaria stanno registrando ottimi risultati in termini di vendita. Una prima anticipazione si è avuta nei giorni scorsi, quando, entrati nella fase due, i cinesi si sono riversati nei negozi del lusso per fare shopping. Lo dimostra il boom di incassi riportati dalla nuova boutique di Hermès a Canton che, sabato scorso, ha riaperto i battenti dopo le lunghe settimane di lockdown.

In una solo giorno la maison francese ha registrato un incasso di 2,7 milioni di dollari, fatturato mai raggiunto prima da un negozio in Cina.

Può essere un segnale di speranza, al momento dobbiamo solo pazientare, con la fiducia che tutto tonerà alla normalità. Anzi, che saremo tutti più digital!

A cura di Paola Casoni, Director Finance & Innovation Ayming Italia