Spesa ma anche opportunità per i lavoratori: ecco perché le aziende continuano ad investire nei viaggi di lavoro per i propri dipendenti e manager

viaggi di lavoro

I viaggi di lavoro rappresentano ancora un capitolo importante all’interno delle spese di un’azienda. Se al giorno d’oggi è infatti vero che con i sistemi di teleconferenza e comunicazione unificata è facile comunicare con chi si trova all’altro capo del globo, è altrettanto vero che gli incontri faccia a faccia sono destinati a continuare, soprattutto per le trattative più importanti o gli accordi più delicati.

Oltre al fatto che gli incontri dal vivo permettono di eliminare alla radice qualsiasi problema legato alla riservatezza e alla cybersecurity, incontrarsi di persona permette anche di creare una relazione più sentita tra gli interlocutori che, passando del tempo insieme, tendono ad instaurare un rapporto più solido. A giovarne è anche il senso di fiducia, su cui si basa ogni sano rapporto lavorativo, che spinge ad una maggiore cooperazione e al raggiungimento degli obiettivi.

Non solo: comunicare faccia a faccia con i propri interlocutori spinge inoltre a crescere professionalmente in maniera più rapida e completa, portando ad una motivazione più forte e ad una superiore apertura mentale, che si riflettono anche in un miglioramento della performance lavorativa.

A testimonianza dei benedici del business travel sono i numeri relativi all’andamento del comparto che sembrano dare ragione a quanto detto finora: nel 2019 l’Osservatorio sul business travel del Politecnico di Milano ha registrato un andamento per i viaggi d’affari in leggera crescita rispetto all’anno precedente, con una spesa globale per le imprese italiane di 20,6 miliardi, in progressione dell’1,9% sul 2018.

D’altronde il viaggio di lavoro rappresenta ancora un forte status symbol, che piace più agli uomini che alle donne, e che addirittura spinge i dipendenti ad accettare un lavoro con una remunerazione inferiore.

I Paesi che spendono di più per i viaggi di lavoro sono gli Stati Uniti e la Cina (fonte Gbta), mentre seguono India, Indonesia e Svezia.

Focalizzandoci sull’Italia sempre il Politecnico di Milano ci dice come nel 2019 le aziende italiane abbiano compiuto 31.945 viaggi d’affari contro i 31.700 del 2018.

Guardando alle spese allocate per il budget aziendale destinate al singolo viaggio, in media l’impresa spende 544 euro a persona, dove la quota maggiore è rappresentata dai costi del viaggio.

Il mezzo preferito risulta essere ancora l’aereo che permette, soprattutto sulle lunghe distanze, di ridurre i tempi di viaggio. Inoltre, nuove soluzioni consentono in pochi click di parcheggiare con facilità la propria vettura in tutti gli aereoporti come ad esempio a Malpensa, Orio al Serio e Roma Fiumicino  che sono tra gli scali più importanti del nostro Paese.

Tutti questi vantaggi alleggeriscono la condizione del lavoratore, per cui il business travel può rappresentare anche una fonte di ansia. Fattori stressanti possono infatti essere quelli legati all’organizzazione e alla programmazione, insieme alle preoccupazioni relative alla cancellazione o ai ritardi del volo, o ancora al jet lag.

A fronte di tutto ciò però bisogna ricordare che il viaggio è sempre una ricchezza per chi lo vive in prima persona e, nel caso dei viaggi di lavoro, per l’azienda che investe nello spostamento del lavoratore.

Ecco perché vale la pena continuare ad affiancare ai meeting da remoto il viaggio tradizionale: per un dipendente felice e un’azienda più produttiva.