Il documento tecnico ha l’obiettivo di semplificare la vita alle aziende e agli operatori

#ChiPuoPaghi: l'appello alla responsabilità di AssoSoftware

Il documento tecnico del nuovo standard di interoperabilità per la fattura elettronica è da oggi a disposizione di tutte le software house che sviluppano sistemi gestionali”. Lo ha dichiarato Bonfiglio Mariotti, presidente AssoSoftware, che aggiunge: “l’obiettivo dello standard è rendere interoperabili i software aziendali e il più possibile automatica l’acquisizione delle fatture di acquisto ai fini gestionali, contabili e IVA, senza gravare però sull’operatore che emette i documenti e senza obbligare la software house a modificare il proprio applicativo nell’operatività di tutti i giorni. Lo standard è il risultato di un lavoro di squadra che ha visto aziende concorrenti sullo stesso mercato convergere su un obiettivo comune per offrire una soluzione condivisa e trasversale per rendere interoperabili i software a prescindere dai produttori che li hanno sviluppati.”

Dal punto di vista tecnico si tratta di un arricchimento del tracciato Ministeriale, noto come FatturaPA, all’interno del quale, utilizzando un’apposita area parametrica, sono state inserite delle codifiche condivise tra tutte le software house. Nella fase di ciclo passivo, grazie alle nuove codifiche e appositi algoritmi, il contenuto della fattura viene interpretato in modo automatico, riducendo, fino a eliminarlo, l’intervento manuale dell’operatore. Da sottolineare che le tabelle e le codifiche standardizzate sono comunque indipendenti dalla specifica sintassi utilizzata nel tracciato FE e quindi potranno essere inserite anche in un futuro, non troppo lontano, linguaggio standard europeo.

Il nuovo standard di codifica della fattura elettronica, di cui AssoSoftware si fa garante per il mantenimento e lo sviluppo futuro, viene quindi proposto al mercato come un contributo aggiuntivo e originale dell’ecosistema delle software house a cui tutti possono aderire con l’obiettivo ultimo di semplificare la vita alle aziende e agli operatori.

Per attivare lo Standard le software house devono sottoscrivere uno specifico Protocollo d’Intesa che permette di monitorarne la diffusione e rendere pubblico l’elenco delle aziende aderenti.