In questo articolo è possibile valutare i vantaggi e gli svantaggi derivanti dallo smart working

Home office: come facilitare il lavoro del team IT - smart working efficace

Sono sempre di più le aziende che scelgono di affidarsi allo smart working. Il 2021 sembra essere l’anno della definitiva consacrazione di questa nuova interessante tendenza e i motivi del successo del cosiddetto “lavoro agile” sono molteplici.
L’Italia nell’ultimo periodo sta recuperando il gap con il resto d’Europa. Si pensi che già nel 2015, uno studio di Eurofond indicava l’Italia come fanalino di coda dell’Unione Europea in termini di lavoratori in Smart Working. All’epoca il Belpaese si piazzava dietro ad economie meno sviluppate e competitive come Grecia, Polonia, Repubblica Ceca ed Ungheria. I motivi del divario sembrano essere in parte ascritti al ritardo tecnologico tricolore che sconta ancora lacune di copertura di connessione e scarsa formazione informatica da parte del personale.
Altro problema non indifferente che impediva, fino a qualche anno fa, l’adozione dei nuovi sistemi di lavoro da casa era anche il divario normativo colmato soltanto nel 2017 con la legge 22/05/2017, una norma legislativa che riconobbe per la prima volta diritti e doveri degli smart worker.

Le aziende del resto molto spesso beneficiano del telelavoro grazie al quale riescono ad abbattere in maniera significativa i costi di locazione: giù bollette, affitti e numerose altre spese accessorie. Traslare l’ufficio fisico nello spazio virtuale comporta senz’altro alcuni rischi ma permette alle aziende di risparmiare anche sui costi di Imu e Tari ed inoltre, questo salvataggio di fondi, incide anche positivamente sui ricavi annuali sgravati dai costi vivi di gestione aziendale. Dall’altra parte le aziende, soprattutto le più piccole, temono questa deriva “cibernetica” non avendo più sotto controllo la propria forza lavoro, intimoriti dall’eventuale mancanza di motivazione dei propri dipendenti immaginati in panciolle a perder tempo tra social e video di youtube. Anche la “catena di comando” viene in parte rallentata non avendo a portata di mano i dipendenti che per essere contattati devono essere raggiunti tramite piattaforma virtuale (la “cabina di regia” fatica a mantenere il comando ed è costretta a delegare e ad affidarsi al 100% ai propri lavoratori).
Come accade per le aziende, il punto di vista dei lavoratori sullo smart working deve fare il bilancio tra pro e contro. A livello di rapporto lavoro/vita privata, questo tipo di approccio consente ai dipendenti di evitare perdite di tempo per raggiungere il posto di lavoro e gli eventuali stress di traffico, ritardi del trasporto pubblico e via discorrendo. Lavorare da casa tuttavia rappresenta spesso un costo aggiuntivo sulla bolletta mensile soprattutto per quei lavoratori abituati ad usufruire delle mense aziendali, senza contare gli incrementi dei consumi di luce e gas (in parte ammortizzati dall’annullamento della voce trasporti). Il lavoratore in smart working riceve naturalmente più fiducia da parte del proprio datore di lavoro e in virtù di questo “regime di semi libertà” tende naturalmente a responsabilizzarsi finendo per lavorare anche di più rispetto al consueto orario lavorativo (giri di lancette aggiuntivi che si bilanciano con il tempo guadagnato al raggiungimento del posto di lavoro).

Alcune categorie come i professionisti del poker online sono abituati a lavorare da casa e molti di loro adottano strategie vincenti per rendere al meglio ed evitare che lo smart working si trasformi in un incubo. Anche diversi manager e lavoratori a distanza hanno da tempo impostato la loro routine giornaliera tenendo a mente alcune indicazioni utili per quando si è lontani dall’ufficio. Innanzitutto è fondamentale scindere vita privata e lavoro. Tenere sempre a mente che il restare a casa non deve essere una scusa per dedicarsi agli affari propri finendo per perdere credibilità agli occhi dei gestori aziendali. Maggiore flessibilità significa anche maggiore necessità di organizzare il proprio tempo, è proprio in virtù di questo assioma che diventa fondamentale organizzare al meglio il proprio spazio di lavoro evitando divani e letti e magari affidandosi a sedie ergonomiche che permettono di visualizzare al meglio lo schermo e di ottimizzare il lavoro sul computer.

Un’altra dritta da tenere a mente è quella di cercare di piazzare la propria scrivania vicino ad una finestra cercando di sfruttare al massimo la luce naturale. Questo escamotage abbatte i costi di elettricità preservando al contempo la vista. Per ossigenare al meglio il cervello e favorire il ricambio d’aria si consiglia di tenere una finestra leggermente aperta soprattuto con l’innalzamento delle temperature (altro modo per risparmiare in bolletta sui costi di elettricità derivati da eventuali sistemi di condizionamento e ventilatori). Cercare di mantenere sempre un contatto umano con la “casa base” stimolando scambi e conversazioni con i colleghi ed eventuali manager. La rinnovata libertà di azione, soprattutto se ben sfruttata, potrebbe incrementare la produttività e trasformarsi in un trampolino di lancio prezioso nell’ottica di fare carriera. Proprio per questo in smart working bisogna evitare di abbandonarsi alle distrazioni favorite dall’assenza di controllo, pur non dimenticando di concedersi salutari pause che permettano di ricaricare le batterie per rendere sempre al meglio.