Edgardo Porta, direttore marketing di Rittal, esplora i trend e gli scenari per il futuro dell’automazione

Edgardo Porta, Rittal
Edgardo Porta, Rittal

Edgardo Porta, direttore marketing di Rittal, illustra la vision della società per il prossimo anno, individuando contemporaneamente i trend tecnologici che faranno da traino nell’ambito dell’automazione industriale.

Con il nuovo anno si aprono nuove prospettive. Quali saranno secondo voi i trend più impattanti?

“Sicuramente continuerà a svilupparsi in modo ancor più assiduo il processo di digitalizzazione dove le imprese saranno costantemente impegnate in investimenti tecnologici orientati a renderle più competitive, efficienti e performanti. Un’evoluzione naturale questa, derivata dagli sviluppi di Industria 4.0, che vedrà sempre più la necessità di dover porre attenzione ad un controllo dei dati informatici prodotti in tutte le fasi del processo produttivo; tutto questo nel rispetto del “trend” Edge Computing”.

Le imprese italiane sono pronte per questo o c’è ancora del lavoro da fare?

“Molti operatori tecnologici italiani sviluppano il proprio business ponendo un forte focus sulle tecnologie e sui processi innovativi. Uno sforzo essenziale che tutti devono applicare è quello legato al “mindset digitale” vero driver dell’innovazione tecnologica. Alla luce di questo le aziende devono sempre più avere una visione proiettata a programmi di formazione trasversali, periodici e sistematici in grado di sviluppare le competenze tecnologiche necessarie per restare al passo con i tempi”.

La proposta tecnologia di Rittal per il 2020 come si rafforza sulla base di queste premesse?

“La forza del nostro gruppo è quella di fare sistematicamente innovazione tecnologica a tutti i livelli. La più importante viene sviluppata a livello progettuale da Eplan, azienda del Gruppo Friedhelm Loh, che si propone al mercato in stretta sinergia con Rittal, attraverso software di progettazione elettrica e pneumatica. Nasce a questo punto il nostro nuovo orientamento denominato “Value Chain” dove le nostre proposte commerciali sono finalizzate a fornire al cliente soluzioni e processi produttivi di valore”.

In tutto questo che ruolo gioca il canale?

“Indubbiamente il ruolo del canale all’interno del comparto automazione industriale ha subito negli ultimi anni una forte evoluzione sia in termini di nuovi assetti societari che di approccio consulenziale al mercato. Questo permette a Rittal di potersi avvalere di partner tecnologici sempre più competenti e in grado di esportare sul mercato i suoi concetti di valore. Ulteriori elementi quali la capillarità sul territorio, la disponibilità a magazzino e la stretta collaborazione con noi hanno prodotto nel tempo un forte legame di tipo sinergico”.

Come prevedete che evolva il canale per affrontare la trasformazione digitale in atto? E come pensate di sostenerlo?

“Le leve su cui dovranno e dovremo fare riferimento saranno sempre più orientate alla consulenza, alla formazione e alla conoscenza tecnologica dei nuovi trend. Sarà un compito bivalente quello di sviluppare nostri programmi educational verso il canale e far sì che loro siano sempre più ripetitori qualificati verso i loro clienti finali”.

Quali sono gli obiettivi di Rittal per il 2020?

“Quali operatori in possesso di vision innovativa crediamo che anche in un contesto di mercato privo di prospettiva di crescita ci siano ulteriori spazi di sviluppo del nostro business attraverso una proposta commerciale fatta di nuovi prodotti, quali ad esempio le macchine automatiche, di una migliore capillarità geografica assicurata dal canale e di una competenza orientata a far crescere ulteriormente i nostri brand sul mercato”.